266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P.

Eletto il 13 marzo 2013, primo papa sudamericano e gesuita, primo a trovarsi a convivere con un papa emerito e primo a scegliere per sé il nome di Francesco, Jorge Mario Bergoglio, pontefice numero 266 nella storia della Chiesa cattolica, si è subito procurato la simpatia della cultura progressista e laicista. Sono piaciuti il suo presentarsi all’insegna dell’umiltà, della semplicità e della povertà, le sue sferzate a preti e vescovi, la sua proposta di Chiesa “ospedale da campo”, la richiesta, rivolta ai pastori, di portare addosso “l’odore delle pecore”, l’insofferenza verso l’economia di mercato. Nello stesso tempo, tuttavia, questa linea, esplicitata soprattutto nella Amoris laetitia sull’amore nella famiglia, e sfociata nella richiesta di giudicare non sulla base dell’eterna legge di Dio ma caso per caso, ha suscitato perplessità crescenti. Proprio la lettura di Amoris laetitia legittima una domanda: che cosa sta più a cuore alla cosiddetta “Chiesa di Francesco”? La salvezza dell’anima o il benessere psicologico ed emotivo delle persone? Si può, in nome della misericordia e del discernimento, annacquare la Parola di Dio e rendere meno vincolante la legge divina? Si può manipolare la legge pur di trovare attenuanti tali da giustificate i comportamenti umani? La mancata denuncia delle radici religiose dell’estremismo islamista e l’ecumenismo superficiale sono altri nodi che suscitano domande e perplessità.

 

  • Titolo: 266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P.
  • Autore: Aldo Maria Valli
  • Editore: Liberilibri
  • Pagine: 216
  • Prima edizione: 2016
  • Terza ristampa: 2017
  • Prezzo: €16

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