I cattolici al tempo del coronavirus / 16

Cari amici di Duc in altum, eccoci a una nuova puntata della serie I cattolici al tempo del coronavirus. Ringrazio tutti voi che mi scrivete. Mandate testimonianze e commenti alla mia pagina Facebook.

A.M.V.

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Quel vescovo vestito di bianco

Caro Aldo Maria, anche se non condivido alcune tue posizioni (ritengo che ti fai tirare per la giacca da qualche gruppo “tradizionalista” che non mira al bene della Chiesa), ti seguo con interesse da tanto tempo e ti scrivo perché dopo aver visto il papa camminare solitario in via del Corso, a Roma, non ho potuto non pensare alla terza parte del segreto di Fatima, al vescovo vestito di bianco che, con passo vacillante, cammina nella città piena di cadaveri.

Circa la consacrazione richiesta dalla Madonna, noi ci siamo concentrati sulla sola Russia, ma la Cina, in fondo, è espressione dello stesso comunismo totalitario e anticristiano. Anche la Cina sparge i suoi errori e perseguita i cristiani. La conversione della Russia non potrebbe dunque riguardare anche la Cina? E allora perché il papa non consacra la Cina al Cuore Immacolato di Maria?

Lettera firmata

Roma

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Con la mano sinistra?

Caro Valli, mi sembra che papa Francesco, quando ha pregato davanti al Crocifisso, nella chiesa di San Marcello a Roma, abbia fatto il segno della croce con la mano sinistra. Il filmato diffuso dal Vaticano non è molto chiaro, ma, guardando e riguardando, sembra proprio che la mano sia la sinistra (vedi qui). Se è così, si può sapere perché?

Mi chiedo inoltre perché il papa sia rimasto seduto e non si sia inginocchiato. So che ha qualche difficoltà, però in altre occasioni, per esempio quando ha baciato i piedi dei leader del Sud Sudan (vedi qui), non solo si è inginocchiato, ma si è addirittura prostrato. La sala stampa della Santa Sede potrebbe rispondere alle mie domande?

Lettera firmata

Milano

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Quale obbedienza?

In questi giorni di pianto e dolore ripenso alle parole di Gesù: “Dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. Che significa? Di certo il primo insegnamento che ci viene dato è che in quanto cristiani siamo chiamati a riconoscere ciò che è di Dio e ciò che è di Cesare, il che implica che nel momento in cui io, cristiano, rendo culto a Dio nulla può essere opposto da parte di Cesare.

A causa del coronavirus la gerarchia cattolica ha fatto propri i divieti dello Stato lasciando il popolo nello sgomento. Il popolo chiede che il Cristo possa essere ridonato, perché è farmaco d’immortalità, è medicina che guarisce le anime e i corpi. Ma nessuno ascolta. Si invoca l’obbedienza e si dice che dobbiamo vivere questo momento come purificazione. Ma così si vuol mettere a tacere la sofferenza del popolo. Non voglio dire no all’obbedienza. Voglio ricordare che la prima obbedienza è a Cristo. Il concetto di obbedienza non può essere usato per mettere a tacere la volontà di Dio che si manifesta anche mediante la voce del popolo fedele.

Molte volte il sensus fidei è stato la salvezza della Chiesa. Lo Spirito agisce su tutto il Corpo Mistico, con tutto il Corpo Mistico. La santità è di tutto il Corpo Mistico. I vescovi, la gerarchia, sono chiamati a tenerne conto.

Dio ci ama e vuole realmente che siamo salvi, guariti. Ma attende che noi glielo permettiamo. “Il Signore ha bisogno di noi, ecco, di noi, uomini. Dobbiamo sapere che dipende, è nelle nostre mani, il destino del mondo, perché è nelle nostre mani la vita della Chiesa, la vita del Cristo” (don Divo Barsotti).

Lettera firmata

Roma

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Riconoscere i segni

Caro Valli, le espongo una sequenza di fatti.

Nel settembre 2018 il Vaticano stipula con la Cina un accordo che letteralmente svende i cattolici al regime comunista, accettando l’autorità dello Stato sulla regolamentazione delle cose di Chiesa. A nulla valgono gli accorati appelli del cardinal Zen, figura carismatica della Chiesa cinese, che inutilmente si rivolge per mesi e mesi a Francesco affinché ritorni sui suoi passi.

Un anno dopo, nel novembre 2019, avviene nei giardini vaticani una profanazione immortalata da foto che hanno girato in rete e tutti possono vedere: viene officiato un rito di adorazione alla Pachamama, divinità pagana del Sudamerica, in presenza di Bergoglio che acconsente così alla violazione esplicita del primo comandamento: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”.

Nel dicembre 2019, durante un’omelia tenuta in lingua spagnola, Francesco definisce la Madonna “una che si è meticciata” e dichiara esplicitamente che tutti gli attributi dati a Maria dalla Chiesa sono sentimentalismi, mentre solo “mujer y discipula” (donna e discepola) sono appellativi adeguati. Così facendo, durante la Messa ha bestemmiato contro Maria Madre di Dio, secondo il dogma mariano della Theotokos.

Nel giorno di Capodanno 2020, che guarda caso il calendario liturgico cristiano consacra a Santa Maria Madre di Dio (altro che “mujer y discipula“!), proprio una fedele cinese cerca di parlare con Francesco e riceve in cambio alcuni schiaffi sulle mani, accompagnati da uno sguardo iroso che tutti hanno potuto vedere.

Passano pochi giorni e dalla Cina parte una pandemia che mette il mondo in ginocchio, mentre i vescovi sospendono le Messe con concorso di pubblico.

“Avete occhi, e non vedete. Avete orecchi, e non sentite?” (Marco 8, 18)

“Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia! e la mattina dite: Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo! L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli?” (Matteo 16, 2-3)

Si preghi il Rosario per la fine del flagello, rivolgendosi a Maria Santa Madre di Dio.

Lettera firmata

Roma

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Liberi tutti?

Caro Valli, qui dalle mie parti, sia in parrocchia sia tra gli amici del movimento di cui faccio parte, dopo la nota della Penitenzieria apostolica sul sacramento della riconciliazione in situazioni di emergenza, si sta scatenando il ”liberi tutti”. Visto che c’è il coronavirus, si dice, anche se non si è malati, anche se esiste ancora la possibilità di trovare confessori, per essere assolti basta chiudersi nella propria cameretta e fare dei bei pensierini di “pentimento”. C’era da prevederlo.

Lettera firmata

Milano

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E poi sono arrivati i carabinieri

Caro Valli, ho partecipato a una Santa Messa celebrata dal nostro parroco nella cappella privata di casa sua. Oltre al celebrante, eravamo in quattro: io, mio marito, un seminarista e un invalido domiciliato lì. A un certo punto sono arrivate due pattuglie, una di carabinieri e una di guardia finanza. Entrati senza suonare e senza presentarsi, i militari (sei in tutto, in borghese) ci hanno chiesto le generalità e parlato di denuncia. Ci hanno anche detto che chi non abitava lì doveva andarsene subito. Il parroco ha informato prefetto e vescovo. Io ho scritto al presidente della regione autonoma Friuli Venezia-Giulia.

Anna Lisa Gortani

Tolmezzo (Udine)

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