Internet in Cina / Critichi la storia ufficiale del Partito? Finisci in carcere. Linea diretta per segnalare i colpevoli

di Cate Cadell

Il cyber-regolatore cinese [Cyberspace Administration China, ndt]ha lanciato una hotline per segnalare commenti che diffamano il Partito comunista al potere e la sua storia, promettendo di reprimere i “nichilisti storici” in vista del centesimo anniversario del Partito a luglio.

La linea – afferma un avviso pubblicato dalla Cyberspace Administration China (CAC) – consente alle persone di segnalare chi nella rete “distorce” la storia del Partito, attacca la sua leadership e le sue politiche, diffama gli eroi nazionali e “nega l’eccellenza della cultura socialista avanzata”.

Nell’avviso si legge: “Alcuni, con secondi fini, hanno diffuso online false rappresentazioni nichiliste storiche, distorcendo, denigrando e negando maliziosamente la storia del Partito. Ci auguriamo che la maggior parte degli utenti di Internet svolgerà attivamente la propria parte nella supervisione della società e segnalerà con entusiasmo informazioni dannose”.

“Nichilismo storico” è un’espressione usata in Cina per descrivere dubbio e scetticismo circa la descrizione degli eventi passati riguardanti il Partito comunista cinese.

Internet in Cina è severamente censurato e la maggior parte delle reti di social media, dei motori di ricerca e dei notiziari stranieri è vietata nel Paese. Le autorità di Internet spesso aumentano la censura e la supervisione online in vista di eventi importanti, inclusi anniversari storici, riunioni politiche ed eventi sportivi.

L’avviso non specifica quali punizioni vengano inflitte alle persone segnalate tramite la hotline, ma i netizen [gli utenti della rete, ndr] in Cina devono già affrontare il carcere e altre punizioni se pubblicano contenuti critici per la leadership, le politiche e la storia ufficiale.

I provvedimenti legali decisi all’inizio di quest’anno stabiliscono che le persone che “insultano, calunniano o violano” la memoria degli eroi e dei martiri nazionali cinesi devono affrontare il carcere fino a tre anni.

Nei giorni scorsi le autorità della provincia cinese orientale dello Jiangsu hanno arrestato un giovane di diciannove anni reo di aver fatto commenti ritenuti “offensivi” a proposito dei fatti riguardanti l’occupazione giapponese di Nanchino nel 1937.

Anche i siti di social media cinesi che non censurano i contenuti critici sono soggetti a sanzioni finanziarie e sospensioni temporanee del servizio ai sensi della legge vigente.

Fonte: Reuters

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