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Lettera / “Nulla giustifica il sacrificio di una vita innocente. Da madre e medico, non vaccinerei mai i miei figli”

Cari amici di Duc in altum, ricevo da Elena – moglie, mamma e medico –  questa lettera che volentieri vi propongo.

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Caro Valli,

dopo aver ascoltato il silenzio della maggioranza dei cattolici nelle nostre chiese su ciò che sta realmente accadendo, dopo essermi resa conto del fatto che ci sono verità che non vengono quasi mai annunciate nei nostri gruppi, nelle nostre catechesi, nei nostri campeggi, nelle nostre innumerevoli attività parrocchiali e non, ho deciso di “gridare” a tutti i cattolici che raggiungerò quanto segue.

Questi sieri genici che vogliono iniettare a tutti indistintamente sono immorali (e pericolosi, sia per l’anima sia per il corpo).

Se, invece di parlare di bambini sconosciuti al mondo (ma non poi così tanto, poiché in realtà di loro si conoscono i genitori e le loro storie, prima di tutto la loro salute, caratteristica fondamentale per venire scelti per scopi “terapeutici”) si dicesse che sono stati “utilizzati” cadaveri di bimbi ebrei rinchiusi nei lager nazisti o di bambini figli di immigrati deceduti tragicamente durante la traversata del Mare Mediterraneo o del confine messicano, insomma, se si guardasse a questi “feti anonimi” come a dei bambini, forse, almeno la chiesa (con la c minuscola) cambierebbe opinione?
Invece si parla di questi bambini sani, uccisi nel grembo materno con tecniche disumane, come di prodotti preziosi per la scienza. E la gente ci casca, e chi non ci casca subito ci casca dopo un po’ di martellamento mediatico, di operazioni di intiepidimento delle coscienze, di metodi ricattatori che sorprenderebbero anche Stalin.

Se chiedessi a chiunque di scegliere tra il farsi fare uno dei vaccini tuttora in uso contro il Covid in Europa o il far abortire una mamma qualsiasi del suo quartiere, credo che la maggioranza mi risponderebbe “vaccino”, almeno nell’immediato, senza capire che con esso sceglie anche l’aborto.

Sí, perché nella catena di “produzione” di questi indispensabili vaccini è necessario l’aborto procurato (e non spontaneo).

Se chiedessi a chiunque “mi scusi, ma lei é solo un ammasso di cellule?”, non credo che otterrei una risposta affermativa.

In quelle linee cellulari usate dalle case farmaceutiche (e non solo per produrre vaccini) è nascosto il messaggio della vita che Dio stesso ha scritto.

Come può un cattolico ignorare l’opera creatrice di Dio? Come può negare il fatto che quel bambino di tre-quattro mesi (anche fosse uno soltanto, ma ormai sappiamo con certezza che non è così) aveva ricevuto da Dio la vita, vita che l’uomo ha poi deciso di spegnere (badate bene, l’uomo e non la natura: dove sono tutti gli ideologi green?).

Come può un uomo (ancor più se si dice cristiano) dimenticare che quel bambino è una creatura di Dio, figlio di una madre e di un padre, di cui la cosiddetta scienza ha studiato il patrimonio genetico, per accertarsi che non ci fossero anomalie, perché i suoi tessuti fossero adatti agli scopi di produzione.

In ognuna di quelle cellule é presente un metro di DNA unico e irripetibile, che grida il suo messaggio al cielo, poiché la terra non lo ha accolto.

Forse ormai l’aborto non interessa più a nessuno, nemmeno ai cattolici, ma è proprio questo il meccanismo diabolico che, scatenato e lasciato libero, divora anime.

Vi ripropongo una testimonianza di Padre Pellegrino, il frate che ha vissuto molti anni al fianco di Padre Pio. Padre Pellegrino un giorno disse al Santo: “Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?”. Rispose Padre Pio: “Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore”.

Ecco, quest’oggi è un giorno terribile, perché abbiamo perso l’orrore per l’omicidio più aberrante, e addirittura iniziamo a giustificarlo nascondendoci dietro a false e stupide scuse, come “è avvenuto anni fa”, “ha coinvolto uno o al massimo due bimbi”, “è per un bene maggiore (ovvero il fine giustifica i mezzi)”, “i tessuti si usano solo in fase sperimentale e non sono nel vaccino/farmaco stesso”…

Ma come facciamo a non aprire gli occhi? Un bambino (anche fosse uno solo, in realtà sono molti!) è stato sacrificato per usare i suoi polmoni, i suoi minuscoli reni, il suo cervello, il suo fegato. Tutto il suo corpo è stato smembrato per produrre qualcosa. Che cosa sarà di quell’anima (quelle anime) in cielo? Se non chiediamo perdono e crediamo che la Misericordia di Dio si riversi su di noi indipendentemente dalle nostre opere, allora ci sbagliamo di grosso e ci colpirà la Sua giustizia perfetta. Se così non fosse, la Bibbia sarebbe un mucchio di falsità. Dice il Salmista: “Si avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente. Ma il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio; egli ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il Signore, nostro Dio”.

Come credete che Dio guardi a quel bambino che Lui aveva amato, creato, pensato giovane, adulto, magari con una missione da compiere? Non lo guarda certo come un ammasso di cellule da usare per fare dei prodotti terapeutici.

Se quel bimbo fosse Gesù?

In realtà quel bimbo è Gesù! Ed è così che lo guarda il Padre: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Ogni volta, dice Gesù, non quella volta sì e quell’altra no.

Nulla giustifica il sacrificio della vita di un innocente. Nulla! Come diceva Madre Teresa al discorso per il premio Nobel: “Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?”. Ecco la più grande minaccia per la pace!

Il dolore che provo è indescrivibile, per questo getto la mia afflizione ai piedi di Cristo, nella speranza che mi consolerà. Nel momento in cui la Chiesa si fa promotrice di sieri genici per la cui produzione si usi un aborto, si opprime la tua eredità, Signore.

Cattolici, vi supplico, meditate la Parola di Dio, del Dio della Vita, della Salvezza e non della sanità. Recita il Salmo:
Uccidono la vedova e il forestiero, *
danno la morte agli orfani.
Dicono: «Il Signore non vede, *
il Dio di Giacobbe non se ne cura».
Comprendete, insensati tra il popolo, *
stolti, quando diventerete saggi?
Chi ha formato l’orecchio, forse non sente? *
Chi ha plasmato l’occhio, forse non guarda?
Chi regge i popoli forse non castiga, *
lui che insegna all’uomo il sapere?
Il Signore conosce i pensieri dell’uomo: *
non sono che un soffio.
Non possiamo leggere la Scrittura e non sentirci chiamati in causa!

Ci sono alternative alle linee cellulari prelevate da feti abortiti (non spontaneamente e scelti accuratamente per evitare famigliarità neoplastiche)? La risposta sarebbe sì, se solo le case farmaceutiche e i governi lo volessero. Per questo noi genitori, sacerdoti, medici, se vogliamo rimanere umani, dobbiamo batterci: rifiutare questi vaccini e pretendere altri vaccini (che sono anche disponibili, ma che l’Europa rifiuta) prodotti in un altro modo, nel rispetto della vita.

ll Covid ha portato allo scoperto un problema etico che esisteva già prima, ma non era conosciuto. Ora che sappiamo, non possiamo rimanere indifferenti.

Oso fare un’altra considerazione (più che altro per me stessa, giusto per imprimermela bene nella mente e nel cuore): la salute fisica è diventata il vitello d’oro dei tempi in cui viviamo e siamo pronti a sacrificare vite umane sull’altare di questa nuova (si fa per dire) religione che si contrappone alle Leggi del vero ed unico Dio. Mosè scaglierebbe le tavole della legge e le spezzerebbe ai piedi della montagna, se vedesse che Aronne ha tolto il freno al popolo lasciando che si pervertisse. Le conseguenze non sono state rosee, infatti Dio disse: “Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me”
Ecco la posta in gioco: la vita eterna.

Mosè dice: “Chi sta con il Signore, venga da me!”. Come Gesù che, lapidario, afferma: chi non è con me, è contro di me. Ma noi sappiamo ancora da che parte sta il Signore?

Proviamo a chiederlo nella preghiera, in ginocchio, supplicandolo di ridarci le Leggi! Il Signore non permetterebbe a vite innocenti di essere sacrificate per forse (sottolineo: forse) qualche mese di vita in più. Non è presunzione la mia; è semplice buon senso. Nemmeno i miei figli piccoli penserebbero che ciò sia giusto.

Il martirio del sangue innocente è “permesso” per un bene più grande: per la Salvezza dell’umanità non dal Covid, ma dalla Bestia. Cosa valgono i pochi anni della nostra vita, che è come un soffio, di fronte all’Eternità?

A me non importa vincere il mondo, continuando a pregare, cercare la verità, studiare e testimoniare: il mondo lo ha già vinto Cristo. A noi uomini di buona volontà tocca il compito di gridare la verità in parole e opere, perché le tenebre non offuschino le menti ed i cuori. Perché le anime scelgano il bene e la salvezza e non il male e la dannazione. Perché il male sia svelato e sia riconosciuto per quello che è.

Anche se l’omicidio nel grembo materno non dovesse interessare a nessuno (e non è così), è necessario continuare a combattere. Il mondo non cambierà oggi e molto probabilmente non vedremo noi i frutti del nostro lavoro sulla terra, ma parteciperemo alla Gloria di Dio in cielo insieme a tanti fratelli! Non è questo un motivo più che sufficiente? Combattere per la gloria di Dio e per amore ai nostri prossimi? Sarà Lui a convertire i cuori ed il mondo, quando e come Lui deciderà.

A noi la battaglia, a Dio la vittoria.

Non hanno agito forse così anche i Santi di cui ci riempiamo sempre tanto la bocca?

Può sembrare una battaglia impari, e umanamente magari lo potrebbe anche essere; non dimentichiamo però la storia di Golia e Davide: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti” (1 Sam 17, 45).

Non dimentichiamoci mai dell’incoraggiamento della Sacra Scrittura “Lotta sino alla morte per la verità, il Signore Dio combatterà per te” (Sir 4, 28).

Tengo a sottolineare che io non sono “no-vax”, così come chi ha fatto il vaccino non è un “vax”, ma è una persona, non riducibile a categorie false e pregiudiziali.

Per quanto riguarda il Covid, da madre e da medico non vaccinerei mai i miei figli, nonostante la piccola abbia la T21. Il rapporto rischio-beneficio non è a vantaggio della vaccinazione in molte fasce di età, compresa quella pediatrica. Piuttosto sto attenta, rinuncio alla movida (mai fatta). Inoltre, è ormai risaputo (ho tantissimi colleghi che me lo confermano ogni giorno) che la “vaccinazione” non previene la diffusione del virus (anzi aumenta il rischio di varianti, poiché, anche volendo, non sarebbe possibile vaccinare il mondo intero in tempi tanto brevi da non permettere al virus di mutare, oltre al fatto che i paesi in via di sviluppo non avranno mai abbastanza dosi) quindi cade quell'”obbligo morale” che può valere per altri vaccini come ad esempio quello contro la pertosse. Per non parlare dei rischi, anche molto gravi, che comporta, ma questa é una altra terribile storia.

“Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza si inaridiscono” (Benedetto XVI)

Elena

Aldo Maria Valli:
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