Una Fraternità sacerdotale e certe voci, da Genova a Roma

Cari amici di Duc in altum, se siete lettori abituali del blog certamente conoscete Romano Curiale, che da qualche tempo ci informa su dissapori, malumori e tensioni all’interno della Chiesa di Genova. Ebbene, Romano Curiale riceve ora, attraverso il blog, una lettera che parla di un’ulteriore questione, riguardante la Fraternità sacerdotale della Santissima Vergine Maria. Solo voci o c’è qualcosa di più? In attesa che Romano Curiale risponda, ecco la lettera a lui indirizzata, proveniente da una persona che non può firmarsi ma dimostra di conoscere molto bene la storia della Chiesa genovese.

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Lettera firmata

Caro Romano Curiale,

permettimi di darti del tu perché, anche se non ci conosciamo personalmente, ci troviamo a guatare nelle stesse acque d’Oltretevere.

E proprio passeggiando lungo il limaccioso fiume verso sera, alla ricerca d’un refolo d’aria, pochi giorni orsono la mia memoria è andata a ripescare ricordi antichi.

Il crepuscolo di un giorno di giugno, distesosi pigramente tra la bianca pietra dell’Urbe, mi ha riportato agli anni Sessanta.

Forse tu non ricordi, perché sei giovane, il seminario francese, quando a Santa Chiara sventolò la bandiera rossa. Che giorni…

Allora un drappello di seminaristi francesi si diede alla ricerca di una soluzione allo sfacelo che era sotto i loro occhi e, nulla potendo l’uomo di fronte a tanta furia, andarono alle Tre Fontane e chiesero aiuto alla Santa Vergine.

Poco dopo, per tramite di un genovese, poi diventato famoso, Gianni Baget Bozzo, non ancora sacerdote, fecero l’incontro che cambiò la loro vita, con Theodossios Sgourdelis, divenuto da un anno padre Theodossios Maria della Croce. Era il 1967.

Iniziò un’avventura sfolgorante, con protagonisti di prim’ordine, come monsignor Lefebvre e il cardinale Siri.

Proprio quest’ultimo aveva ordinato sacerdote lo Sgourdelis a Genova nel 1966 e negli anni successivi ordinerà anche i seminaristi del Santa Chiara che si erano riuniti intorno all’ex generale e diplomatico greco, uomo di un carisma non comune e di profondissima spiritualità.

Nella casa romana di via Caetana, dove vivevano padre Theodossios e i suoi, passarono le più belle anime della cattolicità: il cardinal Philippe, Jean Guitton, Jérôme Lejeune, monsignor Hnilica… Era davvero un cenacolo di anime e intelletti illustri.

Nacque così, nel 1968, in un ambiente spirituale e culturale di altissimo livello, la Fraternità della Santissima Vergine Maria, fraternità sacerdotale mariana, con base a Genova.

Gli sgourdeliani, come venivano chiamati, avevano un loro stile, curavano moltissimo la musica sacra e la liturgia. Per questo il cardinale Siri affidò loro, ai primi fratelli che avevano un ottimo curriculum accademico, l’insegnamento in seminario e la formazione degli insegnanti di religione.

Caro Curiale, quanti bei ricordi…

Hai mai letto Getsemani del cardinale Siri? La penna era del cardinale, ma l’inchiostro di padre Theodossios.

Ma perché ti racconto tutto questo?

Perché voci intercettate nell’aria pesante dei nostri corridoi raccontano che la Fraternità stia vivendo una sorta di “rieducazione” forzata e misericordiosa. Dicono che l’arcivescovo di Genova abbia bloccato l’elezione del superiore ed ora la Fraternità si trovi in una sorta di commissariamento mascherato da cura depurativa. Dolce morte manu militari con deportazione oltre confine dei riottosi?

Tu che, da quanto scrivi, hai addentellati in quel di Genova, sai niente? Potresti indagare su come stiano veramente le cose?

Dalle parti delle Terme di Caracalla candide voci femminili mettono in guardia da un personaggio dalle tendenze manipolatorie che ora la fa da padrone nella Fraternità e che dovettero, a suo tempo, allontanare.

Mi dirai che sono vecchio e i vecchi vivono di ricordi, ma sapessi, caro Curiale, che tempi erano quelli e che stile aveva quel greco dallo sguardo profondissimo…

Morirono a ruota lui e il cardinale Siri, nel 1989.

Perdona, quindi, la mia affettuosa preoccupazione e, se puoi, dammi notizie.

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Nella foto all’interno dell’articolo, i primi seminaristi francesi che divennero membri della Fraternità della Santissima Vergine Maria.

Sopra il titolo, una processione con il vescovo Lefebvre aperta da padre Theodossios (con il turibolo).

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