X

Non ci sono più le stagioni di una volta. E neanche le persone

di Laura Liberini

Una volta (per quelli della mia età, quando c’era il mitico colonnello Bernacca) i bollettini meteo dicevano: “Comincerà a far caldo anche al Nord”. Beh, ieri sono stata colpita da un curioso annuncio: “E da domani comincerà a far caldo anche al Sud”.

Sarà che sono ormai entrata nella terza età, ma mi sorprendo, ormai più volte al giorno, a pensare frasi fatte come “Eh, ai miei tempi!” oppure “Non ci sono più le stagioni di una volta!”

È una semplice questione di fisiologici brontolamenti dovuti all’età avanzata o davvero stiamo vivendo un gran brutto periodo storico nel quale, purtroppo, non solo il clima ma tutto è stravolto?

No, direi che non è solo una banale questione di clima, il quale, d’altra parte, nelle diverse ere ha dato luogo a ricorrenti variazioni, a volte devastanti. Lo stravolgimento più profondo e grave è quello dell’animo umano, è lo sradicamento, l’estirpazione della radice della Vita, la negazione della legge naturale che rende l’uomo capace di distinguere il bene dal male, il bello dal brutto, la Verità dalla menzogna, e lo mette in grado di difendere con coraggio la Verità cristiana, la sola che consente di portare la propria croce e rinnegare sé stessi per seguire Gesù Cristo. Il nodo è qui! Il nodo è Cristo, il nodo è il cristianesimo!

Da tempo sappiamo che c’è chi vuole annientare il cristianesimo, culla della nostra civiltà. Monsignor Viganò lo sta dicendo con coraggio, e non da oggi. Cancellata l’eredità cristiana, le persone, in tutto il mondo, dove più dove meno (soprattutto attraverso la martellante pubblicità televisiva, come si può leggere in questo succoso articolo), sono sottoposte a un costante indottrinamento travestito da political correctness, da gender teory, ecologismo, inclusività, e chi più ne ha più ne metta.

Tutto ciò che un tempo, neanche troppo lontano, era correttamente e senza difficoltà considerato vero e giusto e bello (giudizio guidato dalla legge naturale) oggi è volutamente ridicolizzato, quando va bene, o peggio negato, cancellato (cancel culture) considerato offensivo, aggressivo, ostracizzato. E allo stesso tempo si aprono porte sempre più comode al pensiero unico dominante, costruito sui “temi sociali”, perché, come si sa, le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni.

Incontro una signora che conosco. Chiacchierando del più e del meno, mi dice che ha fatto vedere alla figlia maggiore, di quattro anni, i cartoni animati della Disney dei miei tempi, tipo Biancaneve e simili, e la bambina, incuriosita, ha chiesto alla madre: “Perché alla fine si sposano tutti?”. Già, una volta si sposavano. Oggi invece la Disney produce cartoni gender correct, nei quali ampio spazio è lasciato a personaggi Lgbtqi+ e i protagonisti, nella maggior parte dei casi, sono femmine, indipendenti, volitive, per nulla interessate a “metter su famiglia”, ma impegnate in avventure tanto strabilianti quanto fini a sé stesse.

L’indottrinamento dei bambini inizia presto. Il metodo: ignorare la famiglia detta tradizionale o dipingerla come qualcosa di assurdo e sorpassato. L’obiettivo: estirpare dal cuore umano il senso della vocazione alla famiglia.

C’è, nel mondo, un lievito cattivo che alimenta brutte idee attraverso brutta musica, brutta architettura, brutta arte, brutta letteratura, brutta e sporca politica, brutta liturgia, brutta moda, brutta televisione. E tutta questa bruttezza convive con la superficialità, il disordine, le guerre, la malapolitica, la cattiva educazione, la fine della famiglia, e riesce a infilarsi nelle teste, nei cuori e nelle anime attraverso un’insidiosa menzogna generalizzata che tutto copre con una stucchevole e falsa immagine di correttezza, decoro, progresso, civiltà, giustizia, così da annientare la capacità raziocinante e rendere l’umanità ignorante circa il mondo metafisico, soprasensibile, trascendente. Un’umanità che dovrà vivere totalmente immersa nel mondo empirico, materiale, sensibile e dovrà credere solo in quello, mentre l’altro provocherà solo noia, sorrisetti supponenti e totale mancanza di fede.

No, non è solo una questione di clima. Le persone stanno rapidamente cambiando, stanno dimenticando di ascoltare la legge naturale iscritta nel loro cuore, trovano più comodo e meno coinvolgente lasciarsi convincere dal pensiero unico dominante, stanno smettendo o hanno smesso da tempo di fare la fatica di pensare con la loro testa e, forse, è per questo che applicarsi a leggere opinioni contrarie alla political correctness risulta loro così difficile, faticoso e, diciamolo, noioso. La gente ha smesso di cercare la Verità.

Vladimir Solov’ëv, nella prefazione al suo famoso Racconto dell’Anticristo (Santa Pasqua del 1900), scriveva: “Alle forze storiche regnanti sull’umanità toccherà scontrarsi e mescolarsi ancor prima che su questa bestia capace di lacerarsi da sé cresca una nuova testa, il potere universale e comunitario dell’Anticristo, che pronuncerà parole forti e sonanti e al tempo della sua manifestazione finale getterà un manto luccicante di bene e verità su un mistero di totale iniquità, al fine di attrarre, secondo la parola della Scrittura, se possibile, anche gli eletti verso la somma apostasia. Mostrare in anticipo questa maschera ingannevole, sotto la quale si cela il baratro del male, è stato il maggiore intento di questo libro”.

Tutto sembra perduto. Ma al piccolo resto del Corpo di Cristo che non si lascia ingannare dalla Menzogna, che pensa in libertà e Verità con la propria testa e col cuore, è data la possibilità di riscatto; al piccolo resto dei “servi inutili” è dato il compito di fare quel che deve e può fare. E a Dio, lo sappiamo, resta il giudizio finale.

 

Aldo Maria Valli:
Post Correlati