Comunicato per tutti i preti: l’emergenza pandemica è finita. Capito?

Vorrei sommessamente comunicare a tutti i preti italiani (parlo dell’Italia perché ne ho esperienza, all’estero non so) che la cosiddetta emergenza Covid è finita. Fi-ni-ta. E non lo dico io, noto complottista negazionista brutto sporco e cattivo. Lo ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità. E poiché la Chiesa italiana ormai da tempo prende ordini dalla suddetta Oms, mi chiedo perché i preti italiani in questo caso, anziché comportarsi di conseguenza, facciano orecchie da mercante.

Ieri, nel giorno della Pentecoste, prima della Messa il me stesso conciliante ha detto al me stesso polemico: “Oggi mi sento fiducioso. Sono sicuro che non avremo più igienizzazione delle mani e prete mascherato. L’Oms ha detto che l’emergenza è finita. Il prete si adeguerà”.

“Uhm” ha replicato il me stesso polemico, poco convinto.

Al momento della Comunione dentro di me c’è stata una scissione: speranza contro scetticismo. “Non farlo, non farlo, non farlo!” ha implorato il me stesso conciliante. “Lo farà!” ha detto il me stesso polemico. Ed ha avuto ragione, perché, puntualmente, il prete ha dato inizio al rituale apotropaico dell’igienizzazione delle mani e poi si è mascherato.

“Visto? Che ti dicevo?” ha osservato il me stesso polemico. E a quel punto per il me stesso conciliante non è stato facile tenere a bada il me stesso polemico, già pronto a balzare in piedi e a gridare: “Ma basta!”.

Il me stesso polemico è fatto così, ma a sua discolpa va detto che era già stato messo a dura prova durante l’omelia, quando il prete prima aveva chiesto di “non dimenticare mai che ogni persona è un dono” e poi se n’era uscito con una citazione del “nostro presidente Mattarella”.

“Ah! Ah! Buona questa: un dono!” ha sogghignato sarcastico il me stesso polemico ricordando la brutale emarginazione subita da noi diversamente pensanti da parte della Chiesa misericordiosa nel corso della cosiddetta pandemia. E poi: “Nostro presidente? Sarà il tuo presidente, caro prete, non certo il mio”.

E vabbè, il succo è che anche questa volta il me stesso polemico ha preso il sopravvento e sono uscito dalla chiesa pieno di nervoso, coltivando pensieri non proprio benevoli nei confronti del prete e della Chiesa misericordiosa.

Per cui, al solito, eccomi qua a pregare: “Signore perdonami! Ma, per favore, illumina le menti di questi preti obnubilati”.

A.M.V.

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