
Intelligenza Artificiale / I legittimi dubbi e la necessità di fare i conti con la tecnologia che avanza
Dopo l’esperimento di Vincenzo Rizza, che ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di scrivere [qui], una lettera sulla sinodalità dal punto di vista di Rizza stesso, Fabio Battiston ha scritto [qui] che Duc in altum non dovrebbe prestarsi a queste operazioni ma rifiutare l’IA in toto. E ora la replica di Vicenzo Rizza.
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di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
capisco il disappunto [qui] di Fabio Battiston, che ringrazio: dissentire dalle opinioni altrui, ove non condivise, è non solo legittimo ma doveroso e un sano e costruttivo dibattito è segno di civiltà.
D’altro canto nessuno di noi è depositario della Verità, che appartiene solo al Maestro; a noi, tuttavia, compete lo sforzo di ricercarla, aiutati anche dalle critiche altrui che servono sempre a evitare l’eccesso di autoreferenzialità.
Nel merito delle osservazioni di Fabio, sono anch’io molto preoccupato per il futuro e per come l’AI cambierà e sta già cambiando il nostro modo di vivere e di pensare. Il mio è stato un “esperimento”[qui] che certamente da un lato mi ha stupito e dall’altro non dico terrorizzato ma senz’altro angosciato (mi dispiace che ciò non si colga appieno dal mio contributo).
L’uso della calcolatrice ha di fatto azzerato la capacità dell’uomo di far di conto senza una macchina; in un prossimo futuro (che rischia di essere già presente) l’uso dell’AI rischia di azzerare anche la capacità di pensiero e di autocritica.
Ciononostante, non potendo rinchiuderci in una caverna, volenti o nolenti dobbiamo fare i conti con la tecnologia che avanza. Il difficile sarà governare e non essere governati dalle novità, farne buon uso e soprattutto mantenere alto il senso critico e la capacità di discernere (termine purtroppo abusato) il vero dal falso, il bene dal male.
Personalmente non ho una soluzione, ma spero nell’aiuto della Provvidenza.