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Oltre il laicismo. L’orwelliana vicenda di Antonio Pappalardo e il rovesciamento operato dal sistema orgiastico-mercantile

di Martino Mora

Dopo l’articolo di Aldo Maria Valli su Duc in altum [qui] e la solidarietà che gli è stata espressa da Fabio Battiston [qui], è necessario tornare, per la sua gravità, sulla vicenda di Antonio Pappalardo, direttore della giustizia minorile dell’Emilia Romagna e delle Marche, sospeso dall’incarico per decisione del ministro di Grazia e Giustizia, Carlo Nordio. La sua colpa? Avere definito “antipapa” Jorge Mario Bergoglio.

Risulta che Nordio, eletto con Fratelli d’Italia, abbia ubbidito ai pressanti inviti del Partito democratico di sospendere il reprobo, che peraltro aveva espresso la sua convinzione nemmeno in servizio, ma su un social.

Ormai la realtà supera la fantasia. In uno Stato “laico “che sostiene la separazione tra Stato e Chiesa la libertà di opinione e la libertà religiosa, i parlamentari della sinistra laicista chiedono la sospensione di un dirigente per una critica al papa defunto, nel contempo esaltato da giorni e incessantemente a reti unificate. E il ministro destrorso di Grazia e Giustizia, ex magistrato, invece di rispondere con una pernacchia come avrebbe dovuto, ubbidisce prontamente, come un cagnolino ubbidiente, applicando quindi la polizia del pensiero e sospendendo il povero Pappalardo.

Sembra di essere in una commedia dell’assurdo. O in un racconto di Kafka. Diciamo un po’ Orwell e un po’ Kafka.

Ne possiamo trarre almeno due conclusioni.

La prima è politica: questo è il governo più pavido e servile della storia. Si fa imporre la linea (la polizia del pensiero) dall’opposizione Pd, cosa mai successa prima, probabilmente perché il Pd prende ordini dalla stessa oligarchia del denaro da cui prende ordini pure Giorgia Meloni.

La seconda conclusione è che il sistema liberal capitalista – che produce anomia, secolarizzazione e nichilismo in quantità industriale – sta uscendo dal laicismo per entrare in una nuova forma di pseudo-religiosità imposta, di teocrazia alla rovescia, di sacro capovolto, di spiritualità sommamente deviata, in cui gli ecclesiastici infedeli tipo Bergoglio, asserviti al credo mondialista e anticristiano, avranno sempre più poteri e onori. I militanti del laicismo più bieco si trasformeranno (lo sono già) in “clericali”.

Come dico ormai da anni, Il sacro ritorna, ma alla rovescia. Non trionferà il laicismo, che serve solo a distruggere. Trionferà qualcosa di peggio.

Il sistema orgiastico-mercantile si trasforma lentamente, senza mai rinnegare sé stesso, in una sorta di neocattolicesimo egemone, contraffatto, senza trascendenza e completamente capovolto nella morale e nei dogmi. Alla rovescia, quindi. Lo stesso Bergoglio definì il suo modello di Chiesa come quello di una piramide capovolta, con grande apprezzamento, tra gli altri, di Walter Veltroni.

Gli “ultimi tempi” sono in arrivo? Non è ancora certo, ma direi probabile. Lo darei per certo se tutto il mondo fosse già marcio come l’attuale Occidente. Per fortuna non lo è ancora.

La mia completa solidarietà ad Antonio Pappalardo.

Aldo Maria Valli:
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