Il massone Di Bernardo, Parolin, l’accordo Vaticano-Cina: fare chiarezza

di Leone Serenissimo

Caro Aldo Maria,

l’ultimo comunicato dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò [qui] mi ha aperto un cassetto nella memoria. Nel comunicato di Monsignore compare infatti un nome rilevante: quello di Giuliano Di Bernardo. Devi sapere che qualche anno fa mi ero imbattuto in un articolo nel quale erano riportati alcuni estratti delle deposizioni che il professor Giuliano Di Bernardo, ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, aveva reso, in qualità di testimone, nel corso di un procedimento per delitti di mafia. Fui particolarmente colpito dalle seguenti parole del professore, che si possono leggere verso la fine dell’articolo: “Nel 2002 quando avevo costituito l’Accademia degli Illuminati, ricevetti richiesta di includere un rappresentante del Vaticano nell’Accademia e mi proposero un signore bulgaro, capo servizi segreti e diplomazia, personaggio che aveva seguito la pista bulgara dell’attentato al Papa” ha detto rivolgendosi alla Corte. “Lui – ha concluso Di Bernardo – mi disse che in Vaticano c’era una persona che mi voleva conoscere personalmente e mi ritrovai di fronte il sottosegretario agli Esteri Pietro Parolin. C’è stata subito sintonia sulle cose da fare. Più volte sono tornato lì e ho aiutato Parolin a risolvere un problema con il governo cinese di qualche anno fa”.

Ora, quale sarebbe mai questo “problema con il governo cinese”, se non l’annosa questione della professione della fede cattolica in Cina, per la quale, mediante i ripetuti incontri tra il Di Bernardo e il Parolin, fu individuata la soluzione finale nel vergognoso accordo segreto sino-vaticano?

Monsignor Viganò solo pochi giorni fa rilasciava una chiara ed esaustiva ricapitolazione di questa dolorosissima pagina della storia della Chiesa, che si protrae dal 2018.

La clamorosa dichiarazione del professor Di Bernardo (che, lo sottolineo, è stata resa in un contesto ufficiale, alla presenza di un pubblico ministero e di giudici) ci fa comprendere – in modo neppure velato – come dietro l’accordo segreto sino-vaticano possa esserci la longa manus della massoneria. La Santa Sede è sprofondata a un livello di degrado morale e spirituale inimmaginabile: saremmo giunti alla collaborazione ufficiale tra prelati e massoneria! Adesso riusciamo a cogliere in profondità la portata delle parole di fuoco pronunciate cinque anni fa da sua eminenza il cardinale Joseph Zen riguardo al tradimento compiuto da Roma verso i cattolici cinesi: “Parolin sa di mentire, sa che io so che è bugiardo, sa che io dirò a tutti che è bugiardo. Dunque, oltre ad essere sfacciato, è anche audace. Ma ormai che cosa non oserà fare? Penso che non tema neanche la sua coscienza. Temo che non abbia nemmeno la fede”.

Se non dovessero sopraggiungere rapide e circostanziate smentite sulle affermazioni di Di Bernardo, lo stato dei fatti ci porta a concludere che un cardinale di Santa Romana Chiesa, segretario di Stato Vaticano e membro della rosa dei papabili, ha deliberatamente consegnato i fratelli cattolici cinesi alla crudele dittatura comunista del loro Paese, avvalendosi, per il raggiungimento di questo disegno orribile, del supporto di un noto massone italiano, con il quale si trovava “in sintonia”. L’azione commessa dal cardinale Parolin sarebbe di una gravità inaudita e si ripercuoterebbe inevitabilmente anche sulla persona di Jorge Mario Bergoglio, nel caso in cui l’atto dell’accordo Cina-Vaticano e i suoi successivi rinnovi dovessero essere stati da lui sottoscritti. È infatti del tutto inverosimile ritenere che Bergoglio abbia firmato un atto di resa assoluta della Santa Sede al Partito comunista cinese, senza avere la benché minima idea di quello che stava firmando.

Le affermazioni di Di Bernardo richiedono urgentemente un’attenta analisi e un serio approfondimento, perché hanno un grandissimo peso e potrebbero aprire la pista per la ricerca di eventuali altre “collaborazioni” avvenute in passato tra Libera Muratoria e Santa Sede, che al momento ignoriamo, nell’ottica di quel dialogo tra Chiesa e Loggia che il cardinal Gianfranco Ravasi, in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore nel 2016, valutava positivamente. Auspico che la vicenda che ti ho esposto giunga alle orecchie degli eminentissimi signori cardinali che a partire da domani si ritireranno nella Cappella Sistina.

I miei ultimi libri

Sei un lettore di Duc in altum? Ti piace questo blog? Pensi che sia utile? Se vuoi sostenerlo, puoi fare una donazione utilizzando questo IBAN:

IT64Z0200820500000400192457
BIC/SWIFT: UNCRITM1D09
Beneficiario: Aldo Maria Valli
Causale: donazione volontaria per blog Duc in altum

Grazie!