
Lettera a “Duc in altum” / Compromesso? Idea inaccettabile per il cattolico. Meglio la sofferenza che un apparente beneficio
di Francesco D’Erasmo
Carissimo dottor Valli,
cogliendo l’occasione per ringraziarla della perseveranza nel mettere a disposizione le sue qualità per il servizio della Verità, non posso rimanere in silenzio di fronte all’articolo da lei rilanciato [qui] pubblicato da Luigi Casalini su un altro blog, messainlatino, che è noto per utilizzare il mezzo Internet per difendere la Santa Fede.
Sono rimasto sconcertato dall’articolo che parla della necessità di un “compromesso” vista l’impellenza del conclave, motivando tale suggerimento con il principio secondo cui “l’ottimo sarebbe nemico del bene”.
Si potrebbe mostrare come già il principio sia evidentemente fraudolento, essendo sia semanticamente contraddittorio sia contrario a ogni logica.
Dio è l’Ottimo, ed è amico del bene e nemico del male.
Sappiamo bene che un blog come il suo, dottor Valli, tanto è denigrato quanto invece studiato, con estrema attenzione, sia dai Signori Cardinali, che hanno coscienza della necessità di capire e conoscere il più possibile tutti i fattori in gioco, sia addirittura dai nemici dichiarati, che ben sanno che ciò che combattono è la Verità. Di conseguenza risulta davvero inaccettabile l’elogio di quel grimaldello che ha permesso ai nemici di Dio di trascinare la Santa Chiesa nella situazione in cui è: il compromesso, fatto passare come male minore, che invece maschera il relativismo del fine che giustifica i mezzi.
Massoneria pura, ma non inventato da loro, bensì dal loro capo, che già usò questo stratagemma con Adamo ed Eva, e fu più volte smascherato da Gesù in persona, quale principe della menzogna, e padre di quei farisei che parevano nemici di Caifa, ma poi divennero suoi complici.
Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia!
Gesù, però, non solo addita senza falsa compassione l’errore, ma indica con limpida semplicità la strada: meglio per te entrare nella vita senza un occhio che con due occhi andare nella Geenna.
È meglio per la Santa Chiesa ogni tipo di sofferenza che Dio possa eventualmente permettere nel presente, piuttosto che un apparentemente beneficio immediato che porta le anime dritte all’infermo.
Sappiamo che la stessa interpretazione ufficiale della Chiesa (CCC 675ss) ci indica che essa entrerà nella Gloria non attraverso un progresso ascendente, ma per la vittoria soprannaturale di Dio sullo scatenarsi delle forze nemiche.
Sennò ha ragione il signor Tagle a cantare Imagine…
Il vero dramma, a mio parere, non falsamente umile, ma fermamente difeso perché sinceramente non si può non riconoscerlo, è la mancanza di fede dei membri della Chiesa, anche di quelli che vorrebbero essere buoni, anche di molti che amano sinceramente la tradizione.
Ma chi non ha fede sottrae sé stesso al potere di Dio.
Per questo Dio permette che i nemici prevalgano, come molte volte nella storia dell’antico Israele. Per questo si può avere un papa come castigo, o si può essere privati perfino del papa.
(La chiesa ha già vissuto una sede vacante di tre anni, è ridicolo dimenticare questo in tempo di conclave, visto che da quel momento storico è nato il conclave!).
Se i veri Cardinali, che hanno davvero fede, rifiuteranno ogni compromesso con il male, il Signore si servirà del loto fiat per il vero bene della Chiesa, qualunque possano essere le conseguenze immediate della loro scelta.
Mi permetto, siccome alcuni di loro mi conoscono personalmente, di cogliere l’occasione per assicurare loro, da prete nel popolo, e per di più da poco in Brasile, ma con un discreto contatto con molta gente in Europa e non solo, che la maggioranza schiacciante dei cattolici chiede fortemente e insistentemente a Dio un papa che sia un Santo Successore di Pietro, che li aiuti a camminare nella Verità.
E molti offrono con amore non poche sofferenze. Tra questi, molte anime consacrate e molte sante anime di padri e madri di famiglia, e molti bambini e giovani.
Salve Regina delle Vittorie! Schiaccia la testa al serpente antico!
Francesco d’Erasmo, sacerdote cattolico
Feira de Santana, 5 maggio 2025