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Lettere a “Duc in altum” / Le vostre voci

Caro Valli,

sono d’accordo con le sue riflessioni riguardo al nuovo Papa. Nutro alcune riserve, ma credo che un pur umile giudizio lo si potrà dare solo col tempo, soprattutto pregando e sperando nell’opera dello Spirito.

Mi permetta una battuta: dal punto di vista dottrinale penso che peggio di quel che ha detto Bergoglio si possa solo affermare che la Santissima Trinità sia una conferma della sinodalità voluta da Dio in una visione di “apertura”.

Per favore, trasmetta la mia stima all’Eremita per le sue meditazioni domenicali.

Roberto Pighetti

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Caro Valli,

voglio dirle: bravo! Gli ipercritici e tutti quelli col fucile puntato pronti a non far cadere neanche una virgola, non solo sono ridicoli, ma anche poco cristiani. Preghiamo tanto per Papa Leone che mi è parso un uomo mite, sensibile e rispettoso del suo altissimo ruolo. Si è presentato dignitosamente abbigliato come deve presentarsi un papa, ha messo Gesù al primo posto, concesso l’indulgenza plenaria, fatto recitare l’Ave Maria al mondo intero e ha mostrato la delicatezza del suo cuore con l’immensa commozione per cui a stento ha trattenuto le lacrime.  Diamogli almeno il tempo di mostrarsi quale in realtà è.

Con la consueta stima, e un applauso in più

Antonina Sìcari

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Caro Valli,

dopo aver letto il suo articolo “Seguire papa Leone con fiducia, pregando per lui”, non posso dire altro che: grazie, mille volte grazie!

Tutto ciò che ha scritto in questi giorni sul papa mi rallegra profondamente.

Caduta sotto Francesco fin in uno stato tra il preoccupatissimo e il desolato, oggi mi pare di vivere quasi una risurrezione. Anch’io per sopravvivere ho seguito, senza mai aderire, diverse voci di pastori univocamente “lontani” da Francesco. Oggi però sta accadendo in me il contrario. La presa di distanza da quelle voci, che sembrano non aderire più ai fatti ma ai propri “territori”, mi addolora comunque. Esse mi sono state infatti compagne di strada, irta tuttavia di pericoli.

Ora pare che il tempo della prova (indubbiamente salutare) stia per finire.

Rinnovando la mia gratitudine, la saluto con affetto.

V.F.

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Caro Aldo Maria Valli,

i tre articoli proposti da Duc in altum lunedì 12 maggio sono molto belli. Quello che mi è piaciuto di più per i riferimenti filosofici precisi ed esatti è l’articolo di Daniele Trabucco. Quello di Martino Mora, come sempre eccellente, è forse il contributo che indica in modo crudo la grande verità che sta alla base del problema. E anche il suo articolo è molto bello.

Penso che offrendo questi tre punti di vista affinché i lettori possano confrontarli, Duc in altum si dimostri un luogo in cui effettivamente si sviluppa la sinodalità più vera: un luogo in cui si esprimono opinioni fondate con argomenti razionali e chiari e sempre alla ricerca della Verità.

Molti psicologi sostengono che una persona intelligente è quella che sa mantenere nella propria mente posizioni apparentemente diverse senza crollare. E lei non solo lo fa a livello intellettuale, ma anche a livello emotivo. Il che è ancora più difficile. Noi lettori, collaboratori e opinionisti di Duc in altum tendiamo non solo a esprimere pensieri, ma anche a riversare su di lei un enorme carico emotivo. E lei sa sopportare questo carico con grande ardore, ancora una volta senza crollare, e permettendo che, a poco a poco, ciascuno nella comunità di Duc in altum trovi la propria posizione intellettuale. È come il lavoro di accordatura di un pianoforte. In effetti, noi cattolici siamo come strumenti musicali. E ognuno di noi deve essere il più possibile accordato e preciso per la grande battaglia che si avvicina.

Grazie!

Marcelo Gerstner

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Caro Valli,

la seguo da anni con grande affetto e attenzione e sono d’accordo con quanto scrive circa la fiducia da accordare al nuovo Papa. Sono anche convinto che con lui dimenticheremo presto il predecessore rispetto al quale oggi l’unica cosa da fare, come per ogni defunto, è invocare la pietà dell’Onnipotente. Sulle sue opere invece è bene che scenda al più presto l’oblio.

Cordialmente

Francesco Salesia

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Caro Valli,

sono un pastore evangelico, di deciso orientamento biblico conservatore.

Pur non essendo cattolico, trovo molto belli e stimolanti diversi suoi articoli. Il suo stile è equilibrato ma non compiacente, e paradossalmente in molte cose arriviamo alle stesse conclusioni perché è la Bibbia il nostro faro.

C’è un’ampia apostasia e la società è ormai disumana. Le dottrine bibliche sono smantellate, organismi come l’Unione europea sono sempre più invadenti ed entrano nella sfera privata dei cittadini. Penso anch’io che ci sia la necessità, come lei scrive, di una polis parallela.

Secondo l’apostolo Paolo in 2 Timoteo cap. 2 l’apostasia e l’apparizione dell’Anticristo (Impero romano – Unione europea? cfr. Apocalisse 13: la resurrezione della bestia) sono i due segni che precedono la Parusia, la seconda venuta di Gesù.

Penso che molti avvenimenti comincino a dirigerci verso la meta, e nel frattempo c’è il ” buon combattimento delle fede”.

“Ritieni fermamente quello che hai e io ti darò la corona della vita” dice Gesù alle chiese in Apocalisse. Con la Sua forza ce la faremo.

Cordiali saluti

Giuseppe Calù

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Caro Valli,

stavo pensando: Prevost è di Chicago (Nord America), ha servito a lungo in Perù (Sud America), è un figlio di Agostino d’Ippona (Africa), è stato prefetto della Congregazione dei vescovi a Roma (Europa). Manca solo l’Asia e abbiamo fatto cinquina.

Luca Rossi

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Aldo Maria Valli:
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