Opinione / Rizza: “Che bello poter gridare di nuovo viva il Papa!”
di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
condivido appieno le posizioni da te espresse [qui e qui] di fiduciosa apertura al nuovo Papa.
Confesso che per la prima volta, come te [qui], ho assistito al conclave con malcelata indifferenza, più preoccupato e scettico per il possibile esito che fiducioso nell’opera dello Spirito. Ho vissuto i giorni di sede vacante come un momento di serena tregua dagli attacchi quasi quotidianamente inferti al cattolicesimo da chi doveva confermarmi nella fede e quasi speravo che il conclave durasse anni in modo da impedire ad alcuni dei cardinali riuniti di fare ulteriori danni.
Anche all’annuncio del nuovo Papa sono rimasto non dico indifferente ma distaccato, più preoccupato a capire quale fosse il suo orientamento che felice per l’elezione.
Attribuisco questo mio atteggiamento agli effetti del trascorso pontificato che se da un lato ha minato la credibilità del papato, dall’altro ha risvegliato in me (e di questo ringrazio sinceramente, senza ironia, Papa Francesco, per cui continuerò a pregare) il desiderio di approfondire la mia fede, sviluppando, tuttavia, un senso critico a volte eccessivo che mi ha impedito perfino di rallegrarmi come avrei dovuto per l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV.
Mi rendo conto, allora, che questi dodici anni hanno in parte rubato in me la speranza che non voglio perdere. Se lo Spirito ha permesso l’elezione di Papa Francesco ci sarà una ragione che forse oggi non comprendo ma che un giorno spero di capire. Quello che voglio oggi è recuperare lo stupore e la meraviglia incondizionati del fanciullo che accoglie con gioia il dono dello Spirito che ha permesso l’elezione di Papa Leone XIV: senza pregiudizi e preconcetti.
Per la prima volta dopo anni, domenica sono andato all’Angelus in piazza San Pietro per pregare con e per il nuovo Papa: viva il Papa!
