
Opinione / Grifone: “Critiche sì, odio no”
di Mario Grifone
Caro Valli,
leggo con molto fastidio gli interventi di Martino Mora [qui] e Fabio Battiston [qui] pubblicati sul blog.
Un conto sono le critiche, altra cosa sono le manifestazioni di puro odio espresse dal signor Mora nei confronti di un Papa eletto solo da pochi giorni.
Il papato precedente ha offerto molti spunti a Mora e Battiston per esprimere critiche, in parte anche condivisibili, ma penso che li abbia accecati a tal punto dal non voler più vedere niente di positivo.
L’impressione che si ha leggendo i loro interventi è che la Chiesa e il Papa vadano bene solo se sono sovrapponibili alla loro visione. Anche gli atti che deve compiere il pontefice devono andare nella direzione da loro indicata: Battiston ne ha elencati sedici esigendo, bontà sua, che ne siano eseguiti almeno un terzo per avere la sua approvazione.
Lo Spirito Santo ormai non conta più nulla; bisogna seguire i dettami dei signori Mora e Battiston e allora sì che la Chiesa e il Papato potranno di nuovo assurgere a guide morali per il mondo intero.
La cosa che mi colpisce leggendo i loro interventi è che sembrano delusi dal fatto che il nuovo Papa non abbia ripetuto gli atti del predecessore. Speravano forse che si rivolgesse alla folla con il “buonasera” bergogliano e non indossasse stola e mozzetta per poter continuare a criticare? Essendo rimasti spiazzati, la nuova versione è che sia tutta una messinscena per ingannare i cattolici ingenui, come il sottoscritto, che invece questi segnali li hanno accolti con gioia.
Non possiamo al momento prevedere le azioni future de Papa, ma le prime omelie e primi gesti sono stati sicuramente incoraggianti, soprattutto quel “non abbiate paura” che mi ha ricordato, anche per come è stato pronunciato, il grande santo Giovanni Paolo II.
Stiano pure tranquilli i nostri amici astiosi: la Chiesa andrà comunque avanti per i prossimi millenni, resistendo sempre agli attacchi dei propri nemici e anche di certi amici
Non praevaelbunt!