Lettera a “Duc in altum” / In preghiera per la Polonia fedele

Caro Aldo Maria Valli,

sono nata e cresciuta in Polonia, ma da più di mezzo secolo vivo a Roma, sposata con un italiano. Mi ritengo una cristiana cattolica profondamente radicata nella Chiesa, e anch’io dopo l’elezione di papa Francesco ho iniziato a soffrire molto. Cercavo di non criticare le sue scelte e pregavo perché quel tempo di prova passasse presto. Da circa tre anni ero in preghiera per il futuro papa, perché fosse un uomo di profonda fede, avviato sulla strada della santità. Ora penso che le mie preghiere siano state accolte dal Signore.

Il 18 maggio 2025 (centenario della nascita di Karol Wojtyła) in Polonia ci sono state le elezioni presidenziali, che qualcuno ha cercato di manipolare, come in Romania.

Due giorni prima, il 16 maggio, è stata la festa liturgica di un santo patrono della Polonia, poco conosciuto nel resto del mondo: sant’Andrea Bobola, un gesuita dal carattere difficile che visse vicino alla frontiera con la Russia ed ebbe uno zelo evangelizzatore straordinario, permettendo a tanti ortodossi di tornare nel seno della Chiesa cattolica.

Questo grande santo e martire polacco ha ancora qualcosa da dirci. Ancora oggi appare ad alcuni chierici che lo pregano perché interceda per la nostra identità polacca pienamente cristiana.

Anche oggi la Polonia è minacciata da potenze nemiche che in vari modi cercano di influenzare, da fuori e da dentro, il nostro popolo.

Da noi nelle litanie lauretane l’ultima invocazione è alla Regina della Polonia, perché un sovrano polacco, Giovanni il Casimiro, più di sei secoli fa chiese in modo ufficiale che la Madonna regnasse su di noi. E così sia.

Maria Konecka

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