
Opinione / Rizza: “Diamo tempo allo Spirito”
di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
capisco lo sconforto per alcune prime decisioni di Papa Leone XIV che sembrano andare in continuità con il precedente pontificato ma continuo a sperare.
Anche quando ho espresso ottimismo su alcune sue prime dichiarazioni non mi aspettavo certo che da un giorno all’altro potesse rinnegare tutti gli atti di Papa Francesco dichiarandolo di fatto eretico o apostata e condannandolo immediatamente alla damnatio memoriae. E non solo perché creato vescovo e cardinale proprio da Bergoglio ma perché un immediato atto di totale discontinuità potrebbe non essere un bene per la Chiesa.
Se gli atei e i non cattolici che hanno lodato Bergoglio non si sono convertiti (anzi), tanti fedeli, in buona fede, hanno seguito in questi anni il pontefice argentino volendogli sinceramente bene e assecondando, molto spesso senza capire e solo per cieca fedeltà al Papa o per ignoranza, le evoluzioni della chiesa in uscita: un cambio di passo da un giorno all’altro potrebbe avere conseguenze devastanti.
L’indottrinamento dei mass media – che hanno esaltato le tesi più estreme (non di rado contrarie all’insegnamento delle Scritture e dei Padri della Chiesa) e insabbiato le (eufemismo) criticità non solo dottrinali ma anche caratteriali di Bergoglio – non può essere cancellato in un giorno, un mese o un anno ma occorre tempo. Si rischierebbe, altrimenti, un’ulteriore divisione che potrebbe fare male alla Chiesa e a tanti fedeli quanto lo tsunami degli ultimi dodici anni.
Non escludo, certo, che anche Leone XIV possa ripetere, seppure con modi più eleganti e una preparazione infinitamente più solida di Bergoglio (ciò che lo renderebbe perfino molto più pericoloso), gli errori passati; di qui la necessità di restare vigili e anche critici segnalando, con amore filiale, i possibili errori. Diamogli, tuttavia, tempo e soprattutto diamo tempo allo Spirito di lavorare su di lui e, perché no, anche su di noi.