
Leone XIV e la fiducia nel papa
Allora, che cosa pensi di papa Leone? Confermi l’impressione del primo giorno, quando sei stato contento della sua elezione?
L’amico che mi fa la domanda si aspetta una risposta netta. Ma è impossibile. La mia risposta è: dipende. E non lo dico a scopo di aggiramento.
Su sinodalità, ecumenismo e Concilio Vaticano II non mi è piaciuto. Capisco la “ragion di Stato” e la necessità di non procedere con una cesura troppo netta e brutale rispetto al “magistero” del predecessore. però, per esempio, l’elogio dell’idea bergogliana di “fraternità universale” mi ha deluso.
Leone invece mi è piaciuto quando ha parlato del matrimonio come unione di uomo e donna (un’ovvietà, ma che andava detta dopo tanta confusione precedente) e mi è piaciuto ancor di più quando ha spiegato che il matrimonio cattolico non è un ideale, ma “il modello del vero amore tra un uomo e una donna: amore totale, fedele e fecondo”. Da anni non ascoltavamo parole così nette e… così cattoliche.
Papa Leone parla spesso di Gesù e cita i grandi maestri e dottori della Chiesa. Anche in questo mi piace.
Infine, ieri girava un breve video in cui si vedeva Leone che, ricevendo un vescovo alla fine dell’udienza, gli chiedeva di togliersi il cappello che il monsignore si era messo sulla testa per ripararsi dal sole. A quel prelato non era venuto in mente che si trovava al cospetto del Vicario di Cristo, ma Leone gliel’ha ricordato. Bravo.
Che dire alla fin fine? Lo ammetto: ormai soffro della sindrome del cane bastonato. Così mi ha ridotto il pontificato di Bergoglio. Mi sono inselvatichito. Il sospetto scatta automaticamente, il che mi rende difficile apprezzare il buono che c’è. Mi devo rieducare, prima di tutto a nutrire fiducia. Leone XIV non è e non potrà mai essere un novello Pio X. Ma desidero fortemente poter di nuovo avere fiducia nel papa.