Lettera / “Ecco perché non possiamo accettare il cambio di identità dell’Associazione nazionale famiglie numerose”

Torniamo sulla vicenda che riguarda l’Associazione nazionale famiglie numerose. Il 29 maggio abbiamo ospitato la lettera di un’iscritta, intitolata «Quando un’associazione cambia pelle (senza dirlo)», alla quale i vertici dell’associazione hanno risposto l’indomani: «Precisazione dell’Associazione nazionale famiglie numerose: “Fedeli alla nostra identità”». Ora riceviamo una replica che proponiamo all’attenzione dei lettori precisando che il blog resta a disposizione di chi volesse esprimere la propria opinione.

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La verità non divide: la verità illumina

Nel rispetto della storia e delle famiglie che rappresentano il cuore dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, riteniamo doveroso offrire alcune precisazioni in seguito alla replica istituzionale pubblicata il 30 maggio 2025 sul blog “Duc in altum”, in risposta alla nostra lettera del 29 maggio, dal titolo “Quando un’associazione cambia pelle (senza dirlo)”.

Siamo associati da anni, non “oppositori” né “diffamatori”, siamo padri e madri che hanno condiviso battaglie, sacrifici e momenti comunitari autentici sotto la bandiera dell’ANFN. Per questo, e per la fedeltà che sentiamo nei confronti dell’associazione, che ci ha donato tanti momenti meravigliosi e ci ha fatto crescere spiritualmente, oggi non riusciamo né a tacere né ad accettare il cambiamento profondo e mai dichiarato dell’identità associativa. Abbiamo chiesto solo trasparenza, coerenza e rispetto, senza alcuna intenzione calunniosa né discriminante, spinti da una seria preoccupazione per la direzione presa e per le modalità con cui questo cambiamento sta avvenendo: in silenzio, senza un reale confronto de visu, se non con dei piccoli e non chiari riferimenti ai fatti, all’insaputa vera degli associati.  Abbiamo tentato molte volte di essere ascoltati senza ottenere alcun risultato, anzi, ricevendo critiche e trovando ostacoli di varia natura.

ANFN nei suoi atti fondanti (Statuto e Carta dei Valori) ha sempre promosso la famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna, come sancito dall’art. 29 della Costituzione, attirando numerose famiglie come le nostre. Tuttavia, attualmente si è allontanata concretamente da questa linea e, se qualche associato solleva dubbi o chiede chiarimenti, viene messo ai margini, come è accaduto a Carola Profeta, firmataria della lettera del 29 maggio e cancellata per aver espresso un legittimo dissenso. Una madre sola, con tre figli, è stata tolta dall’elenco dei soci mentre un’unione omogenitoriale resta! Non è questo un tradimento concreto alle stesse radici dell’associazione?  Come si fa a tacere?

Tra l’altro, la richiesta di iscrizione della coppia formata da due donne è stata gestita attraverso un espediente: l’aver suggerito l’iscrizione ufficiale solamente di una delle due, aggirando la trasparenza del database che prevedeva obbligatoriamente un maschio e una femmina, e le regole condivise della stessa associazione. Un escamotage che tradisce la fiducia degli associati perché non sono mai stati adeguatamente informati, che consente a coloro che lo hanno fatto di affermare che nessun cambiamento nei confronti dei valori dell’associazione è avvenuto (mentre è palese la contraddizione) e che concretamente scontenta tutti, compresa la nuova coppia ammessa che, in questo modo, non è stata riconosciuta pienamente. Un insuccesso su tutta la linea!

Tale situazione ha portato alle dimissioni dei segretari nazionali che, fedeli alla Carta dei valori e al mandato che avevano ricevuto dagli associati, quando li avevano eletti all’interno del Consiglio, si sono rifiutati di avallare la scelta in contrasto con l’identità originaria dell’associazione, senza nessun pregiudizio nei confronti delle scelte personali di ciascuno, ma solamente per rispetto e coerenza dei valori dell’associazione e di tutti gli iscritti che si sono fidati di loro.

Concludendo, in questi mesi abbiamo provato ad aprire un dialogo vero e non vogliamo lasciare che la confusione prevalga, per noi la verità non divide ma illumina e, continuando a credere in essa, proseguiamo a sperare per noi e per chi crede ancora in questa storia.

Fam. Coticelli – ex segretari ANFN

Gruppo soci firmatari per la verità

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