Don Camillo

Don Camillo: – Gesù, avete visto?

Gesù: – Che cosa, don Camillo?

Don Camillo: – A Monfalcone quattromila musulmani in preghiera hanno coperto una vostra statua con un telo mentre alzavano l’invocazione “Allah Akbar!”.

Gesù: – Sì, ho saputo.

Don Camillo: – Un fatto inaccettabile, hanno detto molti.

Gesù: – Inaccettabile che mi abbiano coperto?

Don Camillo: – Esatto.

Gesù: – A me sembra strano, piuttosto, che per la preghiera dei musulmani sia stato messo a disposizione uno spazio accanto a un santuario cattolico.

Don Camillo: – E non vi disturba che una vostra statua sia stata coperta?

Gesù: – Il telo me l’hanno messo sopra perché io non vedessi loro o perché loro non vedessero me?

Don Camillo: – Gesù, non lo so.

Gesù: – Comunque sia, mi hanno fatto e mi fanno di molto peggio.

Don Camillo: – Non vi sentite ferito?

Gesù: – Ma no. E poi i capi della comunità islamica si sono scusati, facendo sapere che la mia statua è stata coperta da una persona senza il loro consenso e che ogni buon musulmano deve avere “rispetto sacro per Gesù”.

Don Camillo: – Grazie Gesù. Vedendo quelle foto io ero rimasto molto male.

Gesù: – Ci credo, don Camillo. Ma non essere triste. Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Anche sotto un telo.

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