Se Nostro Signore è scartato, ecco grotteschi surrogati. Ma “Deus non irridetur”
Propongo il messaggio scritto dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò su X a partire da due immagini: quella della “arcivescovessa” anglicana Sarah Elizabeth Mullally, l’infermiera britannica divenuta arcivescovo di Canterbury il 3 ottobre scorso, prima donna a ricoprire tale ruolo, e quella di papa Leone XIV che nel corso della Raising Hope Conference ha benedetto un frammento di ghiaccio groenlandese per sensibilizzare sulla “conversione ecologica”.
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di monsignor Carlo Maria Viganò
La Chiesa Cattolica Apostolica Romana è fondata sulla Roccia: non sulle sabbie mobili del Vaticano II, non sul pantano della sinodalità, non sul ghiaccio del “green deal” e della “conversione ecologica”.
La fine inesorabile delle sette – non ultimi gli anglicani con la loro “arcivescovessa” abortista e gay friendly, e il loro re, “capo della chiesa d’Inghilterra” che si prostra ai maomettani e promuove il Nuovo Ordine Mondiale – inizia nel momento in cui Nostro Signore Gesù Cristo, pietra angolare, è scartato dai costruttori per sostituirvi grotteschi surrogati ispirati da Satana.
Se il Vaticano crede di essere esente dallo stesso tragico destino di perdizione, quando continua sulla medesima strada degli altri eretici, scoprirà presto che di Dio non ci si prende gioco.



