Maria, capolavoro di Dio / 3

Continuiamo a meditare sulla Madonna e la devozione mariana insieme a don Attilio Negrisolo. Le due puntate precedenti sono disponibili qui e qui.

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di don Attilio Negrisolo

Il 31 dicembre 1987, mentre finiva un anno e iniziava un altro, il Papa ha richiamato l’attenzione sull’Anno mariano che continuava. Voi lo sapete perché l’ha proposto: era stato chiesto per i duemila anni della Madonna: aveva trovato opposizione, perché Leone XIII l’aveva respinto nel 1884. Allora volle l’Anno mariano per i mille anni della conversione della Russia. Ma soprattutto per dare il tono agli anni che precedono i duemila anni di Cristo: questi devono essere un lungo avvento da passare uniti a Maria fino a 2000. Il papa avrà ottant’anni. Noi? Ecco l’Anno mariano che deve insegnarci lo spirito con cui passare questo periodo della nostra vita in unione con Maria. Questo è il grande fine: cercare di vivere questi anni imparando bene da quest’anno, vivendolo in unione con Maria. Infatti il Papa spiega spesso i fini dall’Anno mariano. Lo ha fatto a lungo il 31 dicembre.

Non basta sapere che Maria è il capolavoro di Dio, non basta ammirarla, non basta invocarla di quando in quando. Il Papa insegna che bisogna, come ha fatto lui fin da quando era operaio, entrare in unione con Maria, mettersi in relazione personale con Maria, bisogna incontrare personalmente Maria.

Ciò vuol dire scoprire e vivere il legame che esiste tra noi e Maria: c’è uno stretto legame tra Maria e ognuno di noi, si tratta di capirlo sempre meglio, scoprirlo, conoscerlo, crederlo, viverlo, mettersi in relazione con Maria; capire il perché, la verità di questa unione e imparare come viverla. Si tratta di imparare a vivere in unione con Maria, che è più di dire la preghiera, il rosario, fare un pellegrinaggio: la vita di unione con Maria. Ecco il succedersi dei fatti: sono cristiano, capisco che Maria mi è presente, mi consacro a Maria, vivo questa consacrazione: ecco la vita di unione con Maria. C’è un legame strettissimo tra me e Maria unita a Gesù.  Maria è tutta di ognuno per la vita cristiana. Ecco il legame che va sempre meglio scoperto e vissuto.

Il Papa insegna che bisogna fare un’altra conoscenza: scoprire il legame che esiste tra Maria e Gesù per viverlo e imitarlo. Ecco il fine vero della nostra vita. I cristiani sono pellegrini sulla terra verso la Patria celeste. In questa realtà splende di luce limpidissima Maria che è stata pellegrina, ha avanzato nella fede e ha serbato con fedeltà l’unione col Figlio suo.

Maria ora ci insegna a camminare su questa terra guardando a Gesù, come punto di riferimento. Ecco il gran punto: Maria è vissuta tutta unita a Gesù. Lei vuole e desidera portarci alla sua unione con Gesù. Posso cercare l’unione con Gesù anche senza Maria: ma con Maria la strada è facile, breve e sicura. Questo è il punto più importante della vita di unione con Maria: cerco l’unione con Maria, per unirmi meglio a Gesù. “Se la devozione alla Madonna ci allontanasse da Gesù, bisognerebbe respingerla come illusione del diavolo”, scrive il grande apostolo san Luigi Maria Grignon de Monfort. È provato che senza Maria il cristianesimo si è sfaldato: lo ha insegnato san Francesco Saverio. Il Papa ha raccontato che in Polonia c’era un cristianesimo in decadenza: nel 1954 il cardinale Wyszyński era in carcere. Ha letto, capito, studiato, l’opera di san Luigi Maria Grignon de Monfort che insegna la vera devozione a Maria. L’ha fatta sua, la ha insegnata a tutti i vescovi e fedeli: è rinato il cattolicesimo in Polonia. Il Papa lo ha ricordato ai vescovi polacchi: “La vittoria sarà una vittoria per mezzo di Maria”.

Dunque bisogna conoscere meglio Maria. Conoscere meglio Maria in sé;  nella sua unione a Cristo; nel desiderio di farci vivere la sua unione con Cristo e trasmetterci la sua stessa vita con Cristo; trasformarci in Lui e farci altre Marie per essere altri Cristo.

Continua il Papa: “A questo scopo esprimo l’auspicio che la continuazione di questo Anno mariano offra ancora maggiore opportunità di conoscere meglio la Madonna Santissima nel suo piano provvidenziale dell’Incarnazione e della Redenzione”.

Sì, perché è tramite questa conoscenza della parte di Maria nel piano dell’Incarnazione e della Redenzione che io trovo il fondamento e il motivo, e il perché della mia vita di unione con Maria.

Consacrarsi a Maria

Consacrarsi a lei con consacrazione totale, come hanno fatto i santi, come insegnano i Papi, come ha chiesto Maria stessa.

L’anima della consacrazione a Maria è per vivere la consacrazione battesimale, cioè sviluppare la vita interiore, la vita di figli di Dio, che si sviluppa e cresce con la vita di preghiera a Maria, coltivando la vita di unione a Maria, che è la consacrazione vissuta. Il cristiano è chiamato a vivere liberamente, volontariamente, la consacrazione battesimale con la quale Dio lo consacra a sé. Il cristiano è chiamato a fare la sua parte: corrispondere, vivere gli obblighi del Battesimo, la vita di grazia portata dal Battesimo, la vita interiore. Nessuno l’ha meglio vissuta di Maria. Il cristiano è quello che è per la realtà del Battesimo, che lo ha fatto sacro a Dio, partecipe della natura divina di figli di Dio, fratello di Cristo, coerede di Cristo, cittadino del cielo. Ogni cristiano è chiamato a realizzare il Battesimo, a essere santo e immacolato.

La consacrazione a Maria ha solo questo scopo: realizzare la consacrazione a Dio col Battesimo. C’è il fatto che tutti sono battezzati e consacrati a Dio col battesimo: ma nella vita non c’è consacrazione a Dio, vita secondo Cristo. Bisogna che la consacrazione fatta da Dio col Battesimo della nostra anima trovi la nostra risposta: che anche il consacrato da Dio col Battesimo si consacri a Dio, si offra attivamente a Dio e viva questa consacrazione battesimale. Perché il battesimo sia operante, bisogna che tutta la vita sia orientata a Dio, rivolta a Dio, che la vita della Grazia prenda possesso della vita in tutte le sue manifestazioni.

Come la consacrazione religiosa dei frati e delle suore ha lo scopo di attuare la consacrazione battesimale, così la consacrazione a Maria ha lo scopo di attuare la consacrazione del battesimo; mi dono a Maria per vivere con lei i grandi obblighi del battesimo, per sviluppare la vita interiore, per vivere la consacrazione a Dio: la mia consacrazione. E Padre Pio dichiarava: “Ho avuto tutto da Maria”. Per questo ci invita a una grande devozione a Maria, presentandosi tutto trasformato in Maria. Difatti davanti a Maria dice che si sente bruciare, ardere di amore per Maria: così parla l’anima trasformata in Maria. Ci si consacra a Maria per vivere la vera vita cristiana, la vita spirituale, la vita interiore. Dio mi ha consacrato col Battesimo. Ora tocca a me fare la mia parte, vivere da consacrato, in modo degno del cristiano. Per questo mi affido, mi dono, mi consacro a Maria e vivo unito a Maria. La consacrazione a Maria è per vivere con lei e tramite lei, il suo Cuore Immacolato, la vita battesimale (o cristiana o interiore), per arrivare ad avere Cristo dentro, per arrivare a Dio, a possedere Dio, a essere perfetti, santi. La consacrazione a Maria è per la santità, per la perfezione cristiana, per vivere il Vangelo.

Dio mi ha consacrato col Battesimo, ma se Egli lo fa come causa prima, aspetta che facciamo anche noi la nostra parte: causa seconda. Dio mi consacra: ma devo anch’io consacrarmi a Dio, impegnarmi con Dio. Dio mi ha consacrato gratuitamente: ma io devo sviluppare personalmente, liberamente, la consacrazione fatta da Dio: io devo vivere la consacrazione fatta da Dio.  Dio è Creatore, Principio, Santificatore, tutto: ha fatto Lui la sua parte creandomi, redimendomi, santificandomi. Ora tocca a me vivere questa realtà. Qui è tutta la grandezza del cristiano: la vita soprannaturale. Il difficile è vivere la vita cristiana con coerenza, santamente. Il centro della devozione a Maria ha questo fine: vivere la vita cristiana. Imitare Cristo, vivere Cristo, avere Cristo nel cuore, partorire Cristo, dare Cristo. Questo è essere cristiano.

Vivere la consacrazione a Maria

La consacrazione a Maria non è una preghiera, una formula; è un impegno di vita cristiana che si vuole attuare con Maria: si chiama la schiavitù di amore a Maria, che si attua vivendo in Maria, per Maria, con Maria e per mezzo di Maria. La schiavitù di amore è stata proposta a tutti i cristiani in Polonia e il Papa l’ha ripresentata a tutti i Vescovi polacchi. La schiavitù di amore è semplicissima: tutti siamo cristiani, battezzati in viaggio verso l’altra vita, sfrattati, con le valigie in mano per il rendiconto. Ebbene, perché cristiani siamo tenuti a essere santi e immacolati, cioè a vivere con coerenza il cristianesimo, quindi a vivere in Dio, con Dio e per Dio, cioè con Cristo, in Cristo e per Cristo, domandando continuo aiuto a Cristo: cioè per mezzo di Cristo.  La vita in Cristo vuol dire nella volontà di Cristo.

La vita con Cristo vuol dire imitando le sue virtù. La vita per Cristo vuol dire per la sua gloria, per il suo amore. La vita per mezzo di Cristo vuol dire chiedendo sempre il suo aiuto: “Senza di me non potete fare nulla”. Questa stessa vita per mezzo di Cristo, in Cristo, con Cristo, per Cristo la voglio vivere anche per mezzo di Maria, in Maria, con Maria, per Maria. Per mezzo di Maria: perché Dio ha voluto che tutte le grazie venissero anche da Maria. In Maria: cioè facendo la volontà di Maria, evitando ciò che dispiace a Maria e facendo ciò che piace a Maria e orientando l’andare a Maria con atti di amore.

Con Maria: guardando a come si comporta Maria, come guardo a Cristo. Per Maria: operando tutto a gloria di Maria come a gloria di Dio.

Vita di unione con Maria

Applicando questa formula, realizzo la vita di unione con Maria durante tutta la giornata: facendola in Maria, con Maria, per Maria mi riuscirà più facile farla, e viverla veramente in Cristo, con Cristo, per Cristo. La vita marianiforme mi renderà facile la vita deiforme, cristiforme.

La levata con Maria: svegliandomi, il pensiero va a Maria, offro tutto a Maria. La preghiera in Maria, con Maria, per Maria: tutte le preghiere le recito unendomi a Maria, al suo spirito, come lei le sta recitando, per lei, chiedendo aiuto a lei. Si respira Maria, è questo quello che vuole realizzare la vita di unione con Maria: anime che respirano Maria. Il lavoro in Maria, con Maria, per Maria. Il movimento della giornata in Maria, con Maria, per Maria. La Santa Messa, la Comunione in, con e per Maria. Il Rosario in Maria, con Maria e per Maria. Il riposo in Maria, con Maria, per Maria. Sapendo che tutto è anche per Maria, chiedo grazie a Maria.

Preghiera

Pregando, do il primato alla preghiera, che è il fondamento della vera vita cristiana, sviluppo la penitenza, coopero al Regno di Dio, traduco in vita spirituale l’esempio e la dottrina dei santi e di Padre Pio.

La vita di unione con Maria dà il massimo sviluppo alla preghiera che è la base per la vita cristiana, per la vita interiore, per la santità. Con la preghiera, Maria prende possesso dell’anima, fa sparire i peccati, fa indebolire i difetti e così fa che ci avviciniamo sempre di più a Dio. Allora veramente «la devozione a Maria è l’essenza della vita cristiana, della santità, della perfezione» (san Massimiliano Maria Kolbe).

Penitenza

Alla preghiera va unito il sacrificio, la mortificazione. Si richiede il silenzio per pregare, il deserto. La penitenza è il proprio dovere, la vita cristiana vissuta ha detto Gesù a Lucia di Fatima. Questo cerca Maria quando chiede penitenza. La vita mariana è ispiratrice della vita penitente. Con la vita di unione a Maria ho al primo posto con la preghiera la penitenza.

Apostolato

Amando Maria, si vuole farla amare. Ancora, con la preghiera ho modo di essere apostolo: l’apostolato della preghiera è il primo, esso ottiene grazie attuali per tutta la Chiesa.

La diffusione della Medaglia Miracolosa, far pregare il Rosario, parlare di Maria. Così si traduce in vita la dottrina spirituale di Padre Pio, che è fatta di poche parole, ma che capite pongono Padre Pio al vertice dei santi non solo devoti di Maria, ma trasformati in Maria. Ecco le parole di Padre Pio sulla Madonna: “Tutto da lei”, “Amate Maria”, “Bruciato di amore per Maria”, “Rosario continuo”.

Imitazione

Il Papa [Giovanni Paolo II, N.d.R.] dice che bisogna tenere l’occhio fisso su Maria: “I nostri occhi devono rispecchiarsi nella bellezza umana e spirituale di Maria (…) per ricomporre in noi la linea e la struttura della nuova creatura, redenta dal suo Figlio”. Dunque, tenere l’occhio fisso su Maria. E Maria stessa proprio a Lourdes si è presentata come Immacolata Concezione. Maria ci dice chi è lei e al tempo stesso ci presenta tutto un programma di vita.

3. Fine

a cura di Leone Serenissimo

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