I miei “dubia” sul matrimonio “al volo”

La notizia del matrimonio celebrato da papa Francesco in aereo, durante un trasferimento nel corso del suo viaggio in Cile e Perù, ha fatto il giro del mondo e in generale ha suscitato simpatia nei confronti dei due sposi, emozionati e felici, e dello stesso pontefice, autore di un gesto che i più hanno giudicato bello perché spontaneo e anticonformista.

Il sottoscritto invece pensa che la decisione del papa sia alquanto discutibile alla luce del valore del sacramento del matrimonio. Ovviamente per quanto sto per dire sarò giudicato oscurantista, legalista, fariseo. Non mi importa. Da battezzato, mi importa il sacramento.

Molti chiederanno: chi sei tu per giudicare? Non ho difficoltà a rispondere che sono, appunto, un battezzato, e come tale ho il dovere di stare dalla parte della verità della fede.

Ovviamente solo Dio vede nel cuore delle sue creature e, in questo caso, il giudizio non vuole essere a carico delle persone. Sono anzi certissimo che i due sposi, una hostess e uno steward delle linee aree cilene, siano degni del massimo rispetto. Ripeto: da battezzato mi interrogo sul sacramento. E, di conseguenza, mi pongo alcune domande.

Eccole.

I due sposi, dicono le cronache, avevano messo in programma il matrimonio nel 2010, poi un terremoto distrusse la chiesetta e tutto fu rinviato. Ma da allora sono passati otto anni, non pochi mesi, e i due sposi hanno convissuto e messo al mondo due figlie. Non essendoci, immagino, impedimenti di natura economica (dato che entrambi lavorano), il papa avrà chiesto loro la ragione di tale comportamento?

Prima di unirli in matrimonio, il papa avrà amministrato loro il sacramento della penitenza?

È stato riferito che l’idea del matrimonio è nata all’istante e che la proposta è arrivata dal papa. Quale idea di matrimonio cattolico ha dunque il papa? Forse di qualcosa che si può fare così, sulle ali (è il caso di dirlo) dell’emozione e all’insegna dello spontaneismo?

Celebrando il matrimonio in quel modo, il sacramento non è stato forse banalizzato? Sentimentalismo e superficialità non hanno forse avuto il sopravvento su fede e ragione?

Le cronache riferiscono che il papa avrebbe chiesto ai due sposi: “Sei sicuro? Sei sicura? Bueno!”. Ora, il papa pensa davvero che un sacramento possa essere così semplificato e, se mi è permesso, parodiato?

Il matrimonio non è stato forse trasformato, in tal modo, in una sorta di happening, un trionfo dell’improvvisazione, là dove sono invece richieste, doverosamente, maturità, responsabilità e sacralità?

Il sacramento, in tal modo, non è stato forse svalutato e ridotto a evento estemporaneo?

In tale tipo di celebrazione non sono forse presenti elementi di protagonismo e narcisismo, anche se inconsapevoli, da parte sia degli sposi sia del celebrante?

In tutto ciò, la presenza di Dio non è forse diventata un dettaglio in fondo trascurabile?

Non sarebbe stato consigliabile, almeno, convocare i due sposi nella cappella della nunziatura apostolica e celebrare il matrimonio lì, in modo un po’ più consono alla dignità del sacramento, del quale i due sposi, per la nostra Santa Madre Chiesa, sono i ministri?

La decisione del papa ha preservato e garantito la dignità della celebrazione del matrimonio, raccomandata dal Catechismo della Chiesa cattolica in quanto gesto sacramentale di santificazione?

“Dio stesso è l’autore del matrimonio”, ricorda ancora il Catechismo. Stando così le cose, è legittimo, perfino per il Papa, unire in matrimonio al di fuori della celebrazione eucaristica, non essendoci particolari motivi di urgenza?

Il Catechismo non ricorda forse che, essendo il matrimonio sacramentale un atto liturgico, è conveniente che venga celebrato nella liturgia pubblica della Chiesa?

Poiché a tutti i cattolici la Chiesa, in quanto madre premurosa, raccomanda, in preparazione al matrimonio, la frequentazione di un corso, sembra legittimo chiedersi: i due sposi di cui ci stiamo occupando l’hanno frequentato? Oppure dobbiamo pensare che tale corso sia solo una formalità e un’inutile perdita di tempo?

In generale, con questo matrimonio in volo e al volo, quale messaggio è stato lanciato alle coppie cattoliche?

Ecco, questi sono, in sintesi, i dubia sorti in un semplice battezzato, che non ritiene di essere un bacchettone, qualunque cosa voglia dire, ma solo un povero uomo che ha a cuore la fede, la Chiesa cattolica e i sacramenti istituiti da Cristo.

Aldo Maria Valli

 

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