Perù: via Cipriani, arriva il discepolo di Gutiérrez

In Perù finisce l’era Cipriani. Il papa ha infatti nominato arcivescovo di Lima don Carlos Castillo, discepolo di Gustavo Gutiérrez, il fondatore della teologia della liberazione.

Ecco la notizia dell’agenzia Ansa.

(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 25 GEN – A MENO DI UN MESE DAL COMPIMENTO DELL’ETA’ CANONICA DEI 75 ANNI E SENZA CONCEDERE PROROGHE, PAPA FRANCESCO MANDA IN PENSIONE IL CARDINALE ARCIVESCOVO DI LIMA JUAN LUIS CIPRIANI THORNE, FIGURA EMINENTE DELL’OPUS DEI ED ESPONENTE DI SPICCO DELL’EPISCOPATO LATINO-AMERICANO.

AL SUO POSTO IL PONTEFICE HA NOMINATO OGGI ARCIVESCOVO METROPOLITA DELL’ARCIDIOCESI DI LIMA UN SEMPLICE SACERDOTE, DON CARLOS CASTILLO MATTASOGLIO, 68 ANNI, DEL CLERO DELLA MEDESIMA ARCIDIOCESI, DOCENTE DI TEOLOGIA PRESSO LA PONTIFICIA UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL PERU’, GIA’ PARROCO DELLA PARROCCHIA DI SAN LAZARO NEL DISTRETTO DEL RI’MAC DELLA CAPITALE PERUVIANA.

L’EX PRIMATE DEL PERU’ CARD. CIPRIANI THORNE, CHE FU DATO TRA I PAPABILI ALLA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II COME RAPPRESENTANTE DELLA CHIESA LATINO-AMERICANA, E’ STATO ANCHE UNA PERSONALITA’ AL CENTRO DI NUMEROSE POLEMICHE DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI DIFENSIVE DEI DIRITTI UMANI. IN PARTICOLARE SU ASPETTI COME IL DURO CONFRONTO CON IL GESUITA LUIS BAMBARE’N GASTELUMENDI, VESCOVO DI CHIMBOTE, QUANDO QUESTI ERA PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE PERUVIANA; LA VICINANZA AL PRESIDENTE ALBERTO FUJIMORI, CHE DIFESE PIU’ VOLTE DAGLI ATTACCHI DEGLI OPPOSITORI TRA CUI MARIO VARGAS LLOSA CHE CRITICO’ L’ATTEGGIAMENTO DEL CARDINALE NEL 2002; L’AMBIGUITA’ TENUTA NEL CORSO DELLE TRATTATIVE CON I GUERRIGLIERI DELL’MRTA CHE  AVEVANO ASSALTATO E OCCUPATO L’AMBASCIATA GIAPPONESE IN PERU’. SECONDO IL VERBALE DELLA COMMISSIONE DELLA VERITA’ E RICONCILIAZIONE IN MERITO ALLE CONTROVERSIE RELATIVE AL PERIODO FUJIMORISTA CIPRIANI SI ESPRESSE A FAVORE DELLA PENA DI MORTE DI ABIMAEL GUZMA’N. FU FAVOREVOLE ALL’INDULTO PER I MEMBRI DEL GRUPPO COLINA DURANTE LA PRESIDENZA DI FUJIMORI. CRITICHE SONO STATE RIVOLTE ALLE SUE OPINIONI RELATIVE AD ALTRI PRELATI, SPECIALMENTE GESUITI, SUI DIRITTI UMANI.

Ma chi è  Carlos Castillo?

Egli stesso si definisce “allievo” di Gustavo Gutiérrez, ritenuto il fondatore della teologia della liberazione, ma propone oggi qualcosa di diverso, una “teologia della rigenerazione”, come spiegava in questa intervista a Mauro Castagnaro del mensile Jesus nel gennaio 2004, nella quale, alla domanda su come la Bibbia concepisce la storia, rispondeva “la concepisce come storia di oppressione da cui liberarsi”.

Quanto il pensiero di Castillo sia sovrapponibile a quello di Francesco si può notare da questo passaggio  di un’intervista che il nuovo arcivescovo di Lima diede a Mondo e missione: «La globalizzazione, il consumismo e la comunicazione moderna hanno inaugurato un’epoca di individualismo e di isolamento delle persone, perfino di scarto in mezzo all’esclusione e alla povertà. Basta vedere le grandi periferie urbane, ma anche l’occupazione di terre da parte delle multinazionali dell’agro-industriale in Brasile. La teologia dell’America Latina deve confrontarsi con questa nuova situazione e lavorare soprattutto con i giovani. La irrevocabile opzione preferenziale per i poveri, totalmente attuale, adesso bisogna che si concentri sul settore dei giovani. Vengono distrutti da fenomeni colossali di sfruttamento economico come il commercio di droga, la privazione della terra, la carenza di spazi abitabili e di possibilità di istruzione e di vita familiare, provocando il crollo della speranza per la maggioranza povera […]. La sfida della diversità di esperienze porterà ancora a forme teologiche diversificate, assistite dalla stessa spiritualità, e ci aiuterà a costruire più una Chiesa “casa-ospedale da campo” (come dice Papa Francesco) che una Chiesa “cattedrale”. È quello il futuro di Chiesa che ci attende in America Latina, più vicina al Regno come progetto accogliente e aperto, che come sistema chiuso e formale, dove i poveri, specialmente i giovani, possano guarire le loro ferite, e diventare soggetti umani e storici di vita feconda. Ecco il compito delle teologie e dei teologi. Anche in questo, Francesco apre un orizzonte ampio che rilancia la ricerca teologica latinoamericana in diverse direzioni, ma con lo stesso spirito della scelta preferenziale per i poveri».

Aldo Maria Valli

 

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