La bellezza del rito orientale. Ovvero come vivere il mistero e rendere gloria a Dio

Cari amici di Duc in altum, voglio proporvi una lettera che, nella sua semplicità, mi è piaciuta molto. Esprime sorpresa positiva dopo la partecipazione a una Messa cattolica in rito orientale e tutto lo sconcerto di chi non riesce a capire perché la Chiesa cattolica latina ha perso per strada un così grande patrimonio liturgico e spirituale ed ha messo l’uomo al posto di Dio.

A.M.V.

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Gentilissimo dottor Valli, tempo fa con mio marito ho partecipato alla  Santa Messa cattolica in rito bizantino nella chiesa di San Giovanni Crisostomo, a Bari. È durata circa un’ora e un quarto e prenderne parte è stato davvero edificante. Certo, cantavano e pregavano in greco, ma il Padre nostro e il Credo li abbiamo recitati in italiano, e anche il Vangelo è stato proclamato nella nostra lingua.

Tanti aspetti della liturgia mi hanno colpito positivamente. La Santa Comunione la distribuisce il sacerdote dopo aver pregato così: “Avvicinatevi con timore e tremore alla Santa Eucaristia” e  il pane lo si riceve sulla lingua dopo che è stato intinto nel vino. Il pane non è azzimo, ma lievitato, perché noi siamo nuove creature.

Durante la celebrazione siamo rimasti in piedi, perché questa è la posizione dei risorti in  Cristo. Non si sta mai seduti, mentre in alcune circostanze ci si inginocchia.

La Santa Messa viene celebrata la mattina e non al tramonto perché noi entriamo in chiesa da Occidente e andiamo verso Oriente, cioè verso Gesù Cristo.

Nella Santa Messa non c’è l’omelia, tranne in alcune festività. Ma non se ne sente la mancanza, anzi. Per tutto il tempo i fedeli invocano la grazia, la benedizione di Dio, la sua protezione, e si rivolgono alla Vergine Maria. Si è continuamente incensati e benedetti.

Il parroco ci ha detto che questa liturgia è la più vicina a quella degli apostoli ed è rimasta così com’era celebrata in origine, prima dello scisma d’Oriente.

A noi è piaciuta molto e ci ha portati (come accade anche partecipando alla Messa tridentina) a vivere il mistero.

La differenza tra la Messa in rito latino e questa (ma anche rispetto alla Messa tridentina) è abissale. Come abbiamo potuto stravolgere così la nostra liturgia? Perché ci siamo protestantizzati così tanto?

Quando al prete ho chiesto che cosa pensasse del sinodo sull’Amazzonia mi ha risposto: “Meglio non parlarne”.

Cinzia Notaro

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