Strano dunque vero / 15

Ben ritrovati con Strano dunque vero, la rubrica della Chiesa in uscita. Prima puntata del nuovo anno!

Cattolici & luterani, due fedi e una capanna

Partiamo con il vescovo (cattolico) tedesco Heiner Wilmer, di  Hildesheim, che si è detto favorevole al suggerimento, arrivato da un vescovo luterano, di formare “parrocchie ecumeniche” cattolico-luterane.

Il vescovo luterano che ha lanciato la proposta è Ralf Meister, di Hannover, secondo il quale “molti non chiedono più se qualcuno è protestante o cattolico, ma solo se è cristiano”. Di qui l’idea di creare  parrocchie per ospitare cattolici e luterani sotto lo stesso tetto .

Come dite? Che vi sembra una strana idea? Certo, strana dunque vera. E, in quanto strana, non poteva non trovare immediata accoglienza in un vescovo cattolico, appunto monsignor Wilmer, che ha dichiarato entusiasta: “Credo fermamente che ci sia una connessione molto più grande della separazione tra le due principali Chiese tedesche”.

“In fondo non siamo così lontani”, ha spiegato da parte sia il vescovo luterano. Infatti la Chiesa evangelica luterana celebra “matrimoni” fra persone dello stesso sesso e “ordina” le donne a ruoli ministeriali, tutti obiettivi fatti propri da non pochi pastori cattolici quali il vescovo Wilmer, da tempo impegnato anche per l’abolizione del celibato sacerdotale.

Wilmer si è detto inoltre molto felice per il “”percorso sinodale” della Chiesa tedesca in vista di riforme ritenute non più rinviabili e tutte orientate ad assimilare le scelte dei protestanti. La speranza, ha dichiarato, è che il sinodo tedesco possa introdurre un “nuovo modo di pensare nella Chiesa”. Inoltre, sempre secondo Wilmer, i cattolici dovrebbero dire addio all’affermazione secondo cui “la Chiesa in sé è pura e immacolata”.

Vescovo arcobaleno

Molto bene. Passiamo al vescovo britannico Terence Drainey,  di Middlesbrough, assai impegnato dalla parte dei cattolici Lgbt, ma che non trova il tempo di incontrare le persone preoccupate per il sostegno che la sua diocesi da tempo dà all’agenda gay.

A Middlesbrough si celebrano regolarmente “Messe Lgbt” e il sito web della diocesi mostra una croce con i colori dell’arcobaleno.

Come dite? Che è strano? Certo, strano dunque vero.

Non solo. Nel giugno 2019 sulla pagina Facebook diocesana fu pubblicato un album di foto che mostrava la partecipazione del gruppo Lgbt al gay pride di York.

Di qui l’iniziativa di alcuni cattolici che hanno scritto a Drainey una serie di lettere chiedendo di essere ricevuti, ma il vescovo si è sempre rifiutato.

Nelle lettere i cattolici hanno anche espresso preoccupazioni circa padre Lester, sacerdote della diocesi che ha partecipato ad alcuni gay pride e che tempo fa postò una foto raffigurante preservativi gonfiati e disposti in modo da assomigliare a un albero di Natale.

Tutto molto strano? Certo, dunque vero!

Misericordia & parresia

Ed ora eccoci in Argentina, dove un filosofo, docente presso la facoltà di teologia nell’Università della diocesi di Mar del Plata, è stato licenziato dal vescovo locale, Gabriel Mestre, famoso per il suo attivismo modernista.

Il professore allontanato è Maximiliano Loria, punito per aver pubblicato su un social network la lettera con la quale, nello scorso dicembre, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò denunciò che da più di sei anni ormai la Chiesa è “avvelenata da un falso magistero”. Da notare che Loria non ha espresso valutazioni personali: “Il mio proposito – ha dichiarato – era sottolineare che le cose nella Chiesa non vanno bene. Rispetto il papa, tuttavia non posso fare a meno di dire che trovo molti dei suoi gesti e delle sue parole incomprensibili”.

Per questi motivi Loria è stato cacciato dalla cattedra (da notare che il vescovo ha impiegato solo due ore per prendere la sua decisione, chiamare il professore e comunicargli il licenziamento). Un bell’esempio di misericordia e parresia.

Strano? Certo, dunque vero.

In chiesa come al circo

Ed ora andiamo in Belgio, dove nel periodo natalizio alcune cattedrali sono state utilizzate come circhi per una serie di “spettacoli magici”. Il tutto con il consenso dei vescovi. E non è la prima volta, visto che l’iniziativa, denominata Noël des Cathédrales, si è svolta per il terzo anno consecutivo.

Tra gli spettacoli di quest’anno c’erano L’orologiaio di Natale, Il viaggio dei Magi e I campanari di Natale. Tra le varie chiese utilizzate, quelle di Tournai, Bruxelles, Arlon, Namur, Liegi e Mons.

Come dite? Tutto molto strano? Certo! Dunque tutto molto vero!

(D’altra parte pare che anche l’aula Paolo VI in Vaticano sia ormai la succursale di un circo, come possiamo vedere qui).

Balla che ti passa

Ed ora a Malaga, in Spagna, dove don José Palmas ha pensato bene di ballare il flamenco nella chiesa di Nostra Signora degli Angeli, con tanto di abiti liturgici addosso.

Un coro femminile, narrano le cronache, cantava e suonava campane mentre don José ballava e batteva le mani, alzando la veste per muoversi meglio.

Interpellato a proposito della sua bizzarra scelta, il prete ha spiegato che suo nonno era un gitano e che la danza è sempre piaciuta a tutti in famiglia. Inoltre “ballare dà un’immagine gioiosa del Vangelo, della Messa e della cultura” e danzare “è un bel modo di attirare le persone in chiesa e aiutarle a vivere meglio la Messa”.

D’altra parte, visto che abbiamo avuto un vescovo in bicicletta in cattedrale e un parroco in monopattino, perché un prete non dovrebbe ballare il flamenco?

Come dite? Che è tutto molto ma molto strano? Certo! Dunque vero!

Niente Credo, siamo ecumenici

E concludiamo in bellezza, con il vescovo di Pinerolo Derio Olivero, che durante la Santa Messa dell’Epifania ha pensato bene di non recitare il Credo.

Il vescovo ha suggerito ai fedeli di recitarlo in silenzio, “dato che qui ci sono anche non credenti”.

Strano? Certo, dunque vero!

E che ci facevano dei non credenti alla Messa dell’Epifania? Non è chiaro. Ma, visto che il vescovo ha chiamato la funzione “Messa dei popoli”, forse pensavano di partecipare a un festival o a qualcosa del genere.

Sulla decisione del vescovo possiamo però fare un’ipotesi. Considerato che il papa in qualche occasione ha ritenuto di non dare la benedizione per non urtare i non credenti, Olivero forse ha pensato di fare un passo avanti. Dopo di che si potrà anche abolire la Messa stessa e saremo a posto.

La diocesi, cercando di giustificare la decisione del vescovo, ha detto che la preghiera è stata omessa “per interiorizzarla meglio”. Dalla preghiera a Messa alla preghiera omessa il passo è breve.

Come dite? Che è tutto molto ma molto ma molto strano? Certo! Dunque è tutto molto ma molto ma molto vero.

È la Chiesa in uscita!

A.M.V.

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