Si scrive Francia, si legge (sempre più) provincia islamica

“Separatismo islamista”. Così il presidente francese Emmanuel Macron definisce l’ideologia che punta a “prendere il controllo totale della società”.

In compagnia di ben sei ministri, il presidente per il suo nuovo intervento ha scelto Les Mureaux, banlieu considerata un esempio di buona convivenza, e ha fatto autocritica. Ha accusato lo Stato di “codardia” per aver lasciato progredire il separatismo attraverso la “ghettizzazione”. Ha parlato di “promessa non mantenuta” da parte della République, ma anche detto che l’Islam è in preda a “una crisi profonda” ed ha chiamato per nome i nemici dello Stato: il wahhabismo, il salafismo, i Fratelli musulmani, espressioni di un islamismo radicale che nega le leggi repubblicane e punta ad assumere il completo controllo della vita individuale e sociale, eliminando le libertà su cui si fonda la civiltà occidentale.

Da destra gli arriva l’accusa di ingenuità, da sinistra quella di voler condannare a priori i musulmani, ma i dati confermano l’allarme.  “Nelle ultime settimane – scrive Giulio Meotti sul Foglio – numerosi esperti hanno suonato l’allarme infiltrazione. Il sociologo Bernard Rougier, autore di Les Territoires conquis de l’islamisme, ha denunciato che gli ‘indigenisti’ convergono con gli islamisti per ‘spaccare in due la Repubblica’. Gilles Kepel, invece, parlando al Figaro si è chiesto se non sia già troppo tardi, ‘se la balcanizzazione non sia inevitabile’”.

Macron ha annunciato che lo Stato lancerà un programma di supervisione circa i finanziamenti alle moschee ed ha riaffermato l’inviolabilità della laicité, definita “il cemento di una Francia unita”, come principio fondamentale che regola i rapporti con le religioni.  In arrivo anche una legge che stabilirà l’obbligo di “neutralità religiosa” per tutti i dipendenti pubblici, anche per chi lavora in società delegate dallo Stato.

Secondo alcuni osservatori, la presa di posizione di Macron nasce, in vista delle presidenziali del 2022, dal tentativo di guadagnare consensi a destra, rosicchiando punti a Marine Le Pen, ma la questione dell’Islam radicale è seria e tocca la vita quotidiana. Il presidente ha ricordato i casi di controllori che negano alle donne l’accesso ai mezzi pubblici a causa del loro abbigliamento e di funzionari che escludono uomini e donne dall’ingresso nelle piscine in determinati orari.

E puntuale è arrivata la risposta a Macron. La principale istituzione islamica sunnita, al-Azhar, ha definito “razzista” il discorso del presidente, sostenendo che le accuse all’Islam sono false. “Respingiamo con forza le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron” dice al-Azhar dal Cairo. “Tali dichiarazioni razziste rischiano di infiammare i sentimenti di due miliardi di musulmani nel mondo”.

Secondo al-Azhar, Macron fa confusione “tra la realtà dei valori a cui le religioni chiamano, come il riavvicinamento tra esseri umani, e lo sfruttamento da parte di alcuni dei testi di queste religioni per raggiungere i loro dannosi obiettivi”.

Di fatto, l’ultima relazione inviata a Macron dal Dgsi (il servizio segreto interno) avverte che alcune associazioni islamiche radicali controllano ormai direttamente oltre centocinquanta zone sensibili della Francia. Ci sono interi quartieri in cui le donne musulmane non possono più uscire di casa da sole e, se lo fanno, devono camminare dietro gli uomini e mai accanto. La musica è vietata, le coppie non possono tenersi per mano. Su abbigliamento e alimentazione il controllo è totale.

Il problema non riguarda solo le banlieu parigine. L’intelligence afferma che gli estremisti salafiti e i Fratelli musulmani hanno preso il controllo anche in quartieri di Lione, Lille, Marsiglia, Tolosa, Nizza e persino in alcune aree dell’Alta Savoia. Lo Stato centrale è stato esautorato e gli islamisti comandano secondo logiche non dissimili da quelle adottate dalla mafia. Intanto a Lille, Marsiglia e Lione l’Unione dei democratici musulmani francesi (Udmf) e l’Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (Uoif) continuano ad attrarre elettori e simpatizzanti, mentre a Mulhouse, in Alsazia, è stata inaugurata la più grande moschea d’Europa, pagata con i soldi degli emiri del Qatar.

“L’ideologia dei Fratelli musulmani è totalitaria e cerca di standardizzare il pensiero e la società” dice al Figaro il giornalista franco-algerino Mohamed Sifaoui. “Il loro obiettivo è quello di prendere il potere all’interno della comunità musulmana, di pesare sulla Francia. Creano divisione diffondendo l’odio e il rifiuto dell’altro”.

Secondo il ministero degli Interni francese, se nel 1976 le moschee nel Paese erano centocinquanta, nel 1985 erano salite a novecento, passando a 1.555 nel 2001. Oggi sono raddoppiate e altre trecento sono in costruzione.

A.M.V.

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Fonti:

https://www.ilfoglio.it/esteri/2020/10/03/news/-l-islam-radicale-vuole-il-controllo-dei-quartieri-francesi-abbandonati–1131956/

https://www.valeursactuelles.com/politique/linstitution-islamique-sunnite-de-reference-al-azhar-qualifie-de-raciste-le-discours-de-macron-sur-le-separatisme-islamiste-124297

https://www.recensioni-storia.it/la-francia-provincia-dellislam

https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/09/29/news/cosi-i-fratelli-musulmani-stanno-conquistando-pezzi-di-francia-276509/

https://www.oasiscenter.eu/it/salafismo-ricerca-islam-puro

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