La Polonia istituisce un osservatorio sulla cristianofobia

Il governo polacco, insieme ad Aide à l’Eglise en détresse, ha deciso di aprire all’Università Stefan Wyszynski di Varsavia un’unità specializzata nella lotta alle ideologie anticristiane.

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La religione cattolica rimane ancora profondamente radicata sulle rive della Vistola. Al punto che i ripetuti attacchi alla Chiesa vengono presi sempre più sul serio in Polonia: “La cristianofobia è già una realtà in Europa, non vogliamo che attecchisca ancora di più nel nostro Paese”, ha avvertito, il 20 febbraio 2021, Przemyslaw Czarnek, ministro dell’Istruzione e della Scienza.

Il ministro ha parlato all’Università Stefan Wyszynski di Varsavia (UKSW) in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro di ricerca sulla libertà religiosa.

Il compito principale del nuovo dipartimento, che sarà guidato da un sacerdote, padre Waldemar Cislo, sarà “condurre ricerche nel campo della libertà religiosa e del fenomeno della cristianofobia”.

“La cristianofobia è un fenomeno che si osserva sempre più in Europa”, specifica padre Cislo, che cita i dati pubblicati dalla stampa mainstream: “in Francia, Le Figaro ha annunciato che gli attacchi contro i luoghi di culto dell’ebraismo e dell’islam sono scesi l’anno scorso del 58,5%, mentre gli attacchi ai luoghi di culto cristiani sono aumentati del 90%”.

Il centro di ricerca polacco, creato con il sostegno dell’associazione Aide à l’Eglise en détresse, mira a sviluppare collaborazioni con altri paesi dell’Europa centrale, come l’Austria o l’Ungheria: “Abbiamo un’esperienza di lavoro con l’Ungheria, con la quale condividiamo diversi progetti scientifici, ma anche convegni sulla libertà religiosa”, spiega padre Cislo.

Przemyslaw Czarnek ha espresso la sua “grande gioia” in occasione dell’inaugurazione del centro di ricerca, e ha annunciato una sovvenzione pubblica pari a 335 mila euro: “La ricerca universitaria è fondamentale per salvaguardare la regione dagli attacchi alla libertà religiosa, in particolare contro i cristiani, che sono i più numerosi in Polonia”, spiega il ministro.

In segno di interesse per il nuovo istituto, diversi studenti della UKSW provenienti da paesi africani hanno partecipato alla cerimonia. Padre Ryszard Czekalski, rettore dell’Università di Varsavia, ha ricordato come l’Africa stia pagando un caro prezzo per la persecuzione anticristiana.

Secondo un rapporto presentato dalla Rappresentante permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, circa 170 mila persone muoiono ogni anno a causa della persecuzione dei cristiani per la loro fede.

Membro del partito nazionale-conservatore al potere, Legge e Giustizia (PiS), Przemyslaw Czarnek è una figura di spicco nella lotta contro la teoria di genere: la sua nomina, nell’ottobre 2020, a capo di un nuovo ministero che unisce la supervisione di scuole e università, ha subito scatenato una protesta da parte di gruppi di lobby progressisti nel paese.

Appena entrato nel ministero, Przemyslaw Czarnek si è affrettato a scoprire le carte, assicurando di voler lottare contro la “dittatura totalitaria delle visioni liberali di sinistra” che, secondo lui, “domina nelle università e, sempre di più, nelle scuole”.

Unendo l’azione alle parole, uno dei segretari del ministro ha detto al quotidiano cattolico Nasz Dziennik che presto sarà avviata una revisione dei libri di testo scolastici: con l’obiettivo dichiarato di evidenziare “l’identità della civiltà polacca nel contesto della cultura latina, perché siamo eredi di chi, illuminato dal Vangelo, cerca la verità”. .

Fonte: fsspx.news

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