Gesù non era un maleducato: dalle nozze di Cana al dogma di Maria Santissima Corredentrice

di Investigatore Biblico

Sono anni che medito un versetto del Vangelo di Giovanni la cui traduzione non mi ha mai convinto del tutto. Questa mattina, durante la mia preghiera quotidiana, come un lampo di luce, il Signore ha illuminato la mia mente ‘bacata’, e, finalmente, credo di averne capito il pieno significato.

Come sempre, voglio condividere con voi queste “scoperte” bibliche: credo possano aiutare tanti a comprendere meglio il testo evangelico. In caso non siate d’accordo, saranno di certo spunti interessanti e la gioia di condividere l’amore per il Signore.

Il versetto a cui mi riferisco è inserito nel brano delle nozze di Cana, il primo miracolo pubblico di Gesù (Gv 2,1-12). All’interno del racconto di questo miracolo è scritta una frase che, da come è stata tradotta, fa apparire Gesù come un maleducato o, comunque, con un atteggiamento scortese nei confronti di Sua Madre. Quando la Santa Vergine si accorge che durante i festeggiamenti delle nozze viene a mancare il vino, si rivolge a Gesù con una semplice frase: “Non hanno più vino” (v.3). La risposta di Gesù, riportata dalle traduzioni correnti, è piuttosto sconcertante.
Gesù pare che manchi di rispetto alla Madonna.

Sicuramente siete a conoscenza della traduzione a cui mi riferisco. Chissà quante volte ci è apparsa come una nota stonata.

Cei 1974: “ che ho da fare con teo donna? Non è ancora giunta la mia ora”.

La Cei 2008, in particolare, si distingue ancor più per profonda noncuranza e sottile affinità al protestantesimo, traducendo come segue:

Cei 2008: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”.

Riguardo la Cei 2008, mi chiedo: Gesù può davvero essersi rivolto alla Madonna con un “che vuoi da me, donna”? Ci sono, in italiano, espressioni ben più colorite, che chiunque di noi ha usato – lungi da noi il bigottismo -; il senso è proprio quello. Sfumature linguistiche esistenti in qualsiasi lingua e in qualsiasi epoca, si suppone.

Mi permetto, quindi, di dubitare fortemente che l’intenzione di Gesù con sua madre fosse proprio quella utilizzata in modo sgarbato, quasi fosse infastidito dalla sua presenza. Se Cristo è perfetto nella carità, non accetto di pensare che abbia potuto, seppure uomo, avere toni privi di amore nei confronti di Maria. Per questo andiamo a investigare il testo greco.

“καὶ λέγει αὐτῇ ὁ Ἰησοῦς· Τί ἐμοὶ καὶ σοί, γύναι; οὔπω ἥκει ἡ ὥρα μου”.

τι εμοι και σοι γυναι

 

ti emoi kai soi gunai

→ cosa a me e a te donna (letterale)

Disposte in questo modo le parole della traduzione letterale non hanno un senso compiuto. Per comprendere è necessario fare riferimento all’Antico Testamento, senza la cui luce non è possibile comprendere con pienezza il Nuovo Testamento.

Ripetiamo, la traduzione letterale della fatidica frase è: cosa a me e a te donna.

In ebraico il concetto di reciprocità ‘tra me e te/noi e voi’ eccetera’ si esprime con le seguenti parole:

bin’i uv bin’echa

 

ביני  וביניך

Vediamo degli esempi veterotestamentari:

Dio disse: “Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne.” (Genesi 9,12)

Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto“.  (Genesi 17,2)

Ci sia un’alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre.” (1 Re 15,19).

Questi versetti vogliono essere solo un piccolissimo esempio, dove si usano le stesse parole ebraiche bin’i uv bin’echa.

Segue, quindi, il vero senso di quelle parole. Non si tratta di una risposta villana, ve l’assicuro.

La traduzione corretta è:

che differenza c’è tra me e te o Donna? Non è ancora giunta la mia ora”.

In realtà Gesù ha voluto dire a Sua Madre: “Che differenza c’è tra me e te o Madre? Questo è un miracolo che puoi compiere anche tu, perché la mia ora non è ancora giunta”.

E’ uno scambio d’amore tra Madre e Figlio. Uno scambio d’amore grandissimo! A differenza di quanto riportato nelle traduzioni italiane, questo versetto svela l’amore profondo che lega Gesù e Sua Madre Maria.

Qualcuno si chiederà: la Madonna poteva compiere il miracolo?

La risposta è: Certamente.

La Madonna nella sua vita terrena era sicuramente in grado di compiere miracoli, che, per inciso, hanno compiuto anche peccatori come i discepoli di Gesù.

Nessun miracolo compiuto da Maria ci è stato mai tramandato, a quanto sappiamo.

La questione è che, probabilmente, Maria non ne ha mai voluto compiere.

La frase successiva ci chiarisce in merito, nel v.5: “Fate quello che vi dirà”.

La Madonna non ha mai voluto attirare l’attenzione su di sé. Nel Vangelo la vediamo quasi sempre in silenzio, nascosta. Doveva, al contrario, emergere la Luce di Gesù, Dio. Ed è indicativo che i miracoli di Gesù e il Suo ministero pubblico inizino proprio dopo quella frase di Maria.

Non sarebbe corretto dire che Gesù stesse aspettando il placet di Maria per dare inizio al Suo ministero, ma di certo possiamo dire che il Signore abbia sigillato l’incipit della Sua vita pubblica con quelle parole di Maria santissima.

Quel “tra me e te” segna l’inizio del ministero insieme a Maria, la quale ha seguito il Figlio fino alla Croce, in obbedienza silenziosa a Dio Padre.

Ciò che l’evangelista San Giovanni ha inteso sottolineare, a mio modesto parere, è lautorevolezza che la Madre esercitava sul Figlio Divino. Un’autorevolezza non intesa in un senso mondano di comando, ma derivata dalla Forza dell’Amore esistente tra i due, forza di Amore che non lascia scelta.

Nella stessa accezione l’Apostolo Paolo afferma:

Poiché l’amore del Cristo ci spinge…” [2 Corinzi 5,14]

(letteralmente: preme noi)

Qui la spinta è una vera e propria costrizione che non violenta la nostra volontà, ma infuso l’Amore in noi, nei fatti, non lascia altra scelta che accordare la richiesta che ci è stata fatta.

A tale richiesta, sostenuta da Amore Divino, non si può dire di no, secondo la più nota espressione: ogni tuo desiderio è un ordine.

Ecco, quindi, il senso profondo delle parole di Gesù.

Cristo, notate, dice: “Non è ancora giunta la mia ora”, poi, al contrario, accontenta la richiesta della Madre. San Giovanni sottolinea che la Vergine Madre ha il potere di abbreviare i tempi e cambiare le circostanze. La Vergine Madre, tramite la sua umiltà, ha potere su Dio stesso.

Consiglio a tal proposito la lettura di questo capitolo del sito Amicisantaveronicagiuliani

Riassumendo, penso che questa interpretazione, così come ho esposto, possa dare seriamente un contributo al procedere dello studio del dogma di Maria Corredentrice. Un Dogma discusso e non certo caro al filone protestante ed ecumenico.

Tornando al versetto, la Vergine Maria ha la piena funzione di Corredentrice. Perché, ci si chiede? Perché Dio ha voluto così.

In contrasto pieno con qualsiasi dettame di alcune chiese protestanti che tendono a sminuire il ruolo di Maria, se non eliminarlo, e accusando chi è Mariano di fare idolatria della Madonna. Poco tempo fa si è discusso in questo articolo dell’argomento.

Lungi da me la pretesa di aver risolto questo nodo con un semplice articolo di un blog, per carità.

Ma si pongano le basi per studiare bene il testo originale!

Avere un’interpretazione più chiara di Gv 2 permetterebbe, in primo luogo, di eliminare questo ignobile strafalcione del “Gesù maleducato”, in secondo luogo, dando spazio alla corretta lettura dell’amore Divino intercorso e intercorrente tra Gesù e Maria, porre le basi per definire una verità di Fede importantissima.

L’argomento richiede studio e approfondimento. Spero di essere in grado di scrivere ancora su questo punto, portando nuovi punti di riflessione.

Come di consueto, apro l’invito agli ‘studiosi’ visitatori del blog, interessati al tema, studenti di teologia, sacerdoti, o semplici amatoriali. Non nascondiamoci dietro i titoli. La mia mail è da me letta con regolarità: spero di trovare qualche sorpresa nella casella.

In particolare, rivolgo un invito a qualsiasi seminarista stia preparando una tesi sulla Vergine Maria: contattatemi via mail per un interessante confronto sull’argomento. Fornirò spunti, con altri passi del Vangelo, come anche apprezzerò di riceverne a mia volta.

Fonte: Investigatore Biblico

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