Il potere del capitalismo. Così pandemia e guerra stanno rimodellando il mondo

Laurence Douglas Fink, meglio noto come Larry (Los Angeles, 2 novembre 1952) è il cofondatore e presidente del colosso finanziario BlackRock. Incluso da Forbes tra gli uomini più potenti del mondo, Fink ogni anno, nella sua lettera agli investitori, delinea una sorta di quadro della situazione generale dal punto di vista della grande finanza, e nella lettera di quest’anno – intitolata significativamente Il potere del capitalismo – fa una serie di osservazioni e previsioni che meritano attenzione.

Secondo Fink i mutamenti più rilevanti attualmente in corso sono tre: fine della globalizzazione così com’è stata intesa finora, accelerazione nell’adozione delle valute digitali e forte spinta verso la transizione energetica.

I capitali? Solo per chi accetta di stare “all’interno del sistema”

“La guerra – sostiene Fink – ha posto fine alla globalizzazione che abbiamo vissuto negli ultimi tre decenni ed era già stata stravolta da due anni di pandemia”. Il mercato, lo stiamo vedendo, può decidere verso chi e verso dove indirizzare il capitale. Lo può indirizzare “verso coloro che lavorano in modo costruttivo all’interno del sistema” e può negarlo “velocemente a coloro che operano al di fuori di esso”. In concreto, stiamo vedendo come la Russia, essendosi collocata al di fuori del sistema, è stata estromessa dai mercati globali: una guerra economica che può colpire duramente. Ma l’impatto di tale guerra, sottolinea Fink, non sarà limitato a Russia ed Europa dell’Est: sarà ben più vasto e avrà una durata anche di decenni.

Valute digitali

Altra conseguenza del conflitto sarà la crescita delle valute digitali. Banca centrale europea e Federal Reserve saranno spinte ad adottare versioni digitali di euro e dollaro. “Un sistema di pagamento digitale globale, progettato con cura, può migliorare il regolamento delle transazioni internazionali riducendo il rischio di riciclaggio di denaro e corruzione. Le valute digitali possono anche aiutare a ridurre i costi dei pagamenti transfrontalieri, ad esempio quando i lavoratori espatriati restituiscono i guadagni alle loro famiglie”.

Transizione energetica

Se sul breve termine la guerra in Ucraina rallenterà il percorso verso l’obiettivo delle emissioni zero di anidride carbonica, nel lungo periodo ci sarà un’accelerazione della transizione energetica: “Abbiamo bisogno che le politiche pubbliche adottino un approccio più olistico e a lungo termine al fabbisogno energetico mondiale. Tra le altre sfide, con l’aumento della domanda di fonti di energia rinnovabili e dell’uso di tecnologie pulite, dobbiamo considerare cosa questo significhi per le materie prime da cui dipendono queste fonti di energia e tecnologia verdi”.

Boom nella disponibilità di capitale

Dopo aver sottolineato che, nel sistema capitalistico, di pari passo con i cambiamenti del mondo che le circonda, compito delle aziende e delle società è quello di attuare un costante “reinventarsi”, per non rischiare di essere soppiantate da nuovi competitor, Fink osserva che “la pandemia ha, per così dire, messo il turbo per quasi tutte le imprese a un’evoluzione dell’ambiente operativo che era già in atto. Sta cambiando il modo in cui le persone lavorano e il modo in cui i consumatori acquistano. Sta dando vita a nuove attività e distruggendone altre. Soprattutto, sta accelerando a ritmi incredibili il modo in cui la tecnologia sta rimodellando la vita e il business. Per trasformare le idee in realtà, per le società innovative, quelle che cercano di adattarsi a questo ambiente, l’accesso al capitale è più agevolato che mai. Inoltre, la relazione tra un’impresa, i suoi dipendenti e la collettività è in fase di ridefinizione”.

“Da quarant’anni a questa parte, stiamo assistendo a un boom nella disponibilità di capitale. Oggi, le attività finanziarie globali ammontano in totale a 400 trilioni di dollari. Questa crescita esponenziale porta con sé rischi e opportunità sia per gli investitori sia per le imprese, e significa che le banche da sole non sono più le uniche custodi delle fonti di accesso ai finanziamenti”.

“Le imprese giovani e innovative non hanno mai goduto di un accesso più facile al capitale. Non c’era mai stato così tanto denaro a disposizione per far sì che le nuove idee diventassero realtà. Grazie a tutto ciò, si sta sviluppando un panorama dinamico e innovativo. Significa che quasi ogni settore può contare su un elevato numero di startup dirompenti che cercano di spodestare i leader di mercato”.

Pubblico e privato, insieme, possono ottenere cose incredibili

Infine, parole rivelatrici: “Il capitalismo ha il potere di plasmare la società e di agire come un potente catalizzatore di cambiamento. Ma le imprese non possono farlo da sole. Abbiamo bisogno che i governi forniscano percorsi chiari. È stata la partnership tra il governo e il settore privato che ha portato allo sviluppo dei vaccini Covid-19 in tempo record. Quando sfruttiamo il potere del settore pubblico e di quello privato, possiamo ottenere cose davvero incredibili”.

A.M.V.

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