Inghilterra / Assumere le pillole abortive a casa ora sarà sempre possibile

L’aborto domiciliare in Inghilterra diventa permanente. Questo il risultato del voto con cui la Camera dei Comuni ha reso stabile la procedura, introdotta in via straordinaria agli inizi della pandemia, che consente alle donne di interrompere la gravidanza fino a dieci settimane, dopo consultazione solamente telefonica con il medico, assumendo da sole, a casa, entrambe le pillole abortive (mifepristone e misoprostol) ricevute per posta. Il provvedimento costituisce la prima variazione sostanziale all’Abortion Act, la legge del 1967.

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Nel Regno Unito gli aborti domiciliari, autorizzati come misura temporanea durante la pandemia, ora sono stati resi legali in modo permanente. Lo ha deciso il parlamento, nel quale la maggioranza è del Partito conservatore.

Ora dunque gli aborti domiciliari resteranno sia in Inghilterra sia nel Galles, dopo il voto favorevole al mantenimento delle regole dell’era Covid, che consentono alle donne di interrompere la gravidanza restando a casa.

La misura – era stato promesso – doveva essere limitata nel tempo, per aggirare le difficoltà di ricovero in ospedale o in un ambulatorio medico causate dalla pandemia di Coronavirus. Tuttavia, la possibilità per una donna di abortire a casa, senza un vero consulto, è ora destinata a rimanere per sempre, per la gioia di coloro che operano nel settore dell’aborto.

“Siamo assolutamente lieti che i parlamentari abbiano preso atto della situazione e soprattutto che abbiano ascoltato le donne quando hanno votato per la continuazione di questo servizio”, ha affermato al Guardian Clare Murphy, amministratore delegato di BPAS, British Pregnancy Advisory Service, “ente di beneficenza sanitario” che costituisce uno dei principali fornitori di aborti nel Regno Unito.

“L’aborto precoce a casa è sicuro e efficace, un’opzione importante per le donne”, dice Clare Murphy. “Non vediamo l’ora di poter fornire questo servizio in futuro e siamo incredibilmente grati a tutti i parlamentari che lo hanno sostenuto”.

Gli attivisti per la vita, tuttavia, sono molto meno entusiasti dell’inversione di marcia, avvenuta in un parlamento controllato dai Tory.

“È disgustoso che un disegno di legge sull’assistenza sanitaria sia stato dirottato per far passare qualcosa che non è assistenza sanitaria”, dice Alithea Williams, responsabile delle politiche pubbliche della Society for the Protection of Unborn Children (Società britannica per la protezione dei bambini non ancora nati).

“Si tratta – denuncia Alithea Williams – di un modo per porre fine alla vita dei bambini non ancora nati che aggira anche le poche tutele previste dalla legge sull’aborto. È già piuttosto brutto che questa politica sia stata introdotta come misura temporanea durante un’emergenza sanitaria pubblica, ma il fatto che i parlamentari l’abbiano votata per renderla permanente, senza nemmeno quella pessima scusa, mostra quanto poco si preoccupino veramente della salute e del benessere delle donne. È una vergogna”.

Secondo i dati relativi al 2021, in Inghilterra e Galles circa una gravidanza su quattro finisce con l’aborto. In particolare, il numero di aborti delle adolescenti ha raggiunto livelli record nel 2019.

Nel frattempo, l’Inghilterra e il Galles hanno registrato nel 2020 il maggior numero di aborti mai avvenuti in un anno: 210.860.

“Siamo in presenza di una tragedia nazionale”, dice il direttore della Society for the Protection of Unborn Children, Michael Robinson. “Questa cifra catastrofica ci mostra che l’aborto sta diventando sempre più qualcosa di normale. La propaganda che dice alle donne che l’aborto è semplice e sicuro e garantisce un più facile accesso ai farmaci abortivi è la causa dei numeri in aumento”.

Fonte: breitbart.com

 

 

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