Curia di Milano. Le nuove norme anti-contagio decise dal virologo Delpini (che si crede arcivescovo)

Cari amici di Duc in altum, la Curia di Milano ha emesso le nuove regole anti-Covid, in vigore dal 1° aprile. Le trovate qui sotto. Noterete come le direttive emanate dall’arcivescovo Delpini vadano nel dettaglio, fino a occuparsi perfino di filtri e riciclo dell’aria negli impianti di riscaldamento. Il documento, così circostanziato, fa capire due cose: da un lato che la vera vocazione di Delpini è quella del virologo, dall’altro  che, evidentemente, nella Curia ambrosiana non si nutre grande fiducia nel buon senso di parroci e laici. Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere. E una risata amara è quella che vuole suscitare l’anonimo estensore ambrosiano del sarcastico commento che pubblico subito dopo.

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L’organizzazione degli spazi

Non è obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di un metro. Tuttavia, per evitare di creare assembramenti, si consiglia di far mantenere tale distanza ai fedeli che partecipano alle celebrazioni in spazi chiusi in posti ulteriori, anche in piedi, rispetto a quelli previsti ordinariamente.

Il servizio di accoglienza, che inviti anche a rispettare le norme anticontagio, potrà essere mantenuto a discrezione delle Comunità. Esso è raccomandato nelle celebrazioni in cui si prevede una grande affluenza di fedeli.

All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali oppure è sottoposto a isolamento; l’osservanza dell’obbligo di igienizzare le mani all’ingresso e di utilizzare idonei dispositivi di protezione personale, secondo la normativa in vigore.

All’ingresso dei luoghi di culto continueranno ad essere disponibili liquidi igienizzanti.

Si continuino a mantenere vuote le acquesantiere della chiesa. È possibile utilizzare idonei dispositivi che rilascino acqua benedetta.

Potranno essere forniti sussidi cartacei per la liturgia o il canto. Dopo essere stati ritirati potranno essere riutilizzati dopo almeno tre ore.

Potranno essere distribuiti i foglietti per la Messa osservando la predetta precauzione oppure chiedendo ai fedeli di portare a casa il proprio.

Norme di comportamento per i fedeli

I fedeli indosseranno sempre le mascherine nei luoghi sacri, sia durante le celebrazioni che al di fuori di esse. Si raccomandano quelle di tipo FFP2 o FFP3, e all’ingresso igienizzeranno le mani. È obbligatorio indossare le mascherine anche durante le celebrazioni all’aperto.

All’invito a scambiarsi la pace si continuerà a evitare la stretta di mano.

Il coro rispetterà lo specifico Protocollo previsto dalla normativa. Esso al momento prevede quanto segue: i cantori, indipendentemente dal numero, dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro, e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro, dagli altri soggetti presenti e dall’assemblea liturgica; le distanze indicate possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet; la mascherina dovrà essere indossata durante la celebrazione e potrà essere tolta solamente durante il canto; si tenga un registro dei cantori presenti alle prove e alle celebrazioni.

Norne di comportamento per chi presiede le celebrazioni e gli altri Ministri

Chi presiede la celebrazione e gli altri Ministri sono tenuti a indossare una mascherina, si raccomanda vivamente una di tipo FFP2 o FFP3, alla distribuzione della Comunione e in ogni momento in cui ci si avvicina ai fedeli.

Nelle concelebrazioni, i concelebranti indosseranno sempre la mascherina. Per gli stessi concelebranti si utilizzeranno uno o più calici comuni diversi da quello usato da chi presiede la celebrazione principale e preparati con vino e acqua già prima della celebrazione; i calici e le particole destinate ai concelebranti saranno coperte da un panno o da altra copertura idonea; ogni concelebrante, prima di accedere alla patena e al calice, disinfetterà le mani con gel idoneo; si comunicherà per intinzione, allontanandosi opportunamente dal calice e tenendo in mano un purificatorio – uno diverso per ogni celebrante – che raccolga eventuali gocce o frammenti. Chi presiede la celebrazione purificherà personalmente il proprio calice.

Il diacono si comunicherà sotto la sola specie del pane oppure per intinzione utilizzando per lui un calice diverso (nelle concelebrazioni, sarà quello già previsto per i concelebranti) che lui stesso purificherà mentre non purificherà il calice usato da chi presiede la celebrazione.

Durate tutta la celebrazione le particole destinate ai fedeli siano sempre ben coperte da un panno o da altra copertura adeguata.

La distribuzione della Comunione

In particola grande, tenuta in mano da chi presiede la celebrazione, sarà interamente da lui consumata.

Chi presiede la celebrazione ed eventualmente altri Ministri dopo che si saranno comunicati, provvederanno ad una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche. È possibile usare dispositivi di distribuzione. Le particole saranno depositate nelle mani dei fedeli stessi. In caso di contatto dovrà essere ripetuta la procedura di detersione delle mani del Ministro prima di riprendere la distribuzione della Comunione.

Si consiglia ai fedeli di detergere le mani con soluzione idroalcolica prima di ricevere la Comunione.

La distribuzione della Comunione potrà avvenire solo sulla mano. I fedeli si metteranno in fila per ricevere la Comunione continuando a indossare bene la mascherina. Una volta ricevuta la particola si sposteranno lateralmente, abbasseranno la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte al Ministro. Non è possibile distribuire la Comunione facendo rimanere ai propri posti i fedeli

Circa la celebrazione di altri Sacramenti e Sacramentali

Le presenti disposizioni, laddove applicabili, si estendono ad ogni celebrazione, incluse le Esequie.

Per i Battesimi, in Rito Ambrosiano è possibile celebrare il rito per immersione, prima e dopo del quale il Ministro igienizzerà bene le mani. Si usino per le unzioni un batuffolo di cotone o una salvietta oppure un bastoncino cotonato biodegradabile per ogni battezzando. Si ometta il rito dell’effatà.

Per i Matrimoni, gli sposi non sono tenuti ad indossare la mascherina con l’accortezza che colui che raccoglie il consenso (sacerdote o diacono) utilizzi la mascherina e mantenga una distanza dagli sposi di almeno 1 metro.

Per la visita ai malati dei Ministri della Comunione Eucaristica si osservino le seguenti misure: ciascun Ministro potrà visitare periodicamente un massimo di quattro ammalati, sempre gli stessi; si inviterà ad arieggiare la camera prima e dopo la visita; prima e dopo aver comunicato il malato, il Ministro si laverà accuratamente le mani con acqua e sapone o con idoneo gel a base alcolica; si privilegi la comunione sulle mani; la visita sia breve; nella stanza ci siano meno persone possibili; durante la visita il Ministro non indosserà la semplice mascherina chirurgica ma una mascherina FFP2 o FFP3.

Per l’Unzione degli Infermi il presbitero usi mascherina di tipo FFP2 o FFP3 senza valvola e, per ungere il malato, un batuffolo di cotone o una salvietta o un bastoncino cotonato biodegradabile.

Per il Sacramento della Penitenza sacerdote fedeli indossino sempre la mascherina. Si raccomanda l’uso di mascherine FFP2 o FFP3. Si rispetti la distanza interpersonale di almeno un metro salvo ricorso a barriere fisiche adeguate.

Pr la celebrazione del sacramento della Confermazione si usi, per l’unzione, un batuffolo di cotone o una salvietta o un bastoncino cotonato biodegradabile per ogni cresimando. Ministro, cresimando e padrino/madrina indosseranno sempre la mascherina anche durante lo svolgimento del Rito.

Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti

I luoghi sacri, ivi comprese le sagrestie, i vasi sacri, le ampolline e gli altri oggetti usati durante le celebrazioni siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica.

Si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le celebrazioni è necessario lasciare almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. Per gli impianti di riscaldamento è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. Se ciò non fosse possibile, è comunque consentito metterli in funzione. In ogni caso è necessario rafforzare ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Per questo e per stabilire la periodicità della necessaria pulizia dei filtri è bene rivolgersi a un tecnico.

Si raccomanda a ciascun presbitero di utilizzare sempre e solo il proprio calice. Nel caso in cui più celebranti utilizzino lo stesso calice in diverse Messe esso andrà ben purificato dallo stesso presbitero e al termine della celebrazione igienizzato.

Circa la Settimana santa le prescrizioni prevedono, fra l’altro quanto segue.

La processione con gli ulivi potrà percorrere le vie pubbliche. Tutti indosseranno sempre la mascherina anche se il percorso sarà interamente all’aperto e non prevederà soste o passaggi in ambienti al chiuso. Non si dovranno mai creare assembramenti. I cantori potranno togliere la mascherina solo se manterranno la distanza interpersonale di 2 m.

Circa la distribuzione delle palme, potranno essere organizzati dei punti di distribuzione, all’interno o all’esterno della chiesa, in cui volontari, muniti di guanti e mascherine FFP2 anche all’aperto, distribuiscano le palme e garantiscano che i fedeli nell’attesa non creino assembramenti. Per la stessa ragione, si eviti che i fedeli si avvicinino a tavoli o ceste e prendano autonomamente le palme toccando così buste o ramoscelli.

Per la lavanda dei piedi si seguirà quanto segue.

Prima e doto il rito il celebrante igienizzerà accuratamente le mani con idoneo gel. In aggiunta, si consiglia di sanificare le mani dopo ogni persona.

Al Venerdì Santo, la Celebrazione della Passione si svolga in tutte le sue parti. L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione.

In ogni caso, il Crocifisso potrà essere lasciato in chiesa per l’adorazione. Sia impedito ai fedeli, attraverso barriere o cordoni, di avvicinarsi per baciarlo. Consigliamo di prevedere la presenza di volontari nei momenti di maggior affluenza dei fedeli.

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Commento

Medice, cura te ipsum!

di Anonimo

Tra le più evidenti alterazioni della personalità causate dal salvifico siero, va senza dubbio segnalato all’Autorità di Vigilanza del Farmaco, come effetto avverso dalle imprevedibili conseguenze, il caso del dottor Mario Enrico Delpini, famoso virologo milanese. Sottoposto alle tre dosi dell’efficacissimo siero, il rinomato clinico ha manifestato un preoccupante disturbo bipolare della personalità. Dismessi i panni di medico per indossare le vesti di Arcivescovo, il dottor Delpini si è presentato al numero 2 di Piazza Fontana; agli imbarazzati uscieri dell’Arcivescovado il medico/prelato ha intimato di esser condotto immediatamente nel suo studio, dove ha ufficialmente preso possesso della Diocesi e ha iniziato a dare ordini ai monsignori e ai preti della Curia. Delpini ha chiamato un infermiere del Niguarda come proprio segretario particolare, costringendolo a vestirsi in clergyman. Sullo stemma che campeggia sul portale dell’Episcopio il presule ha fatto dipingere due enormi siringhe in decusse, e quattro palle rosse con peduncoli, simbolo del virus del Covid-19.

Come primo documento, l’Eccellentissimo autonominato Arcivescovo ha emanato un decreto che ha lasciato di stucco il Capitolo, i parroci e i fedeli ambrosiani. Questo documento dev’essere stato redatto in un momento in cui la personalità del paziente si divideva tra il ruolo di virologo e quello di ecclesiastico, in uno stravagante mix di precetti medici e disposizioni canoniche che lascia davvero sconcertati, per l’assurdità sia delle indicazioni epidemiologiche, sia di quelle liturgiche. L’uso di mascherine FFP2 o FFP3 violacee per le celebrazioni della Quaresima, rosse per le Palme e bianche per la Pasqua ha suscitato non poche perplessità nella comunità scientifica. Così come l’ordine di indossare paramenti usa e getta, in tessuto-non-tessuto, per evitare la propagazione dei contagi. La disinfestazione della Curia con soluzione idroalcolica aromatizzata all’incenso comporta molteplici difficoltà e l’adozione di respiratori per l’amministrazione dei Sacramenti ha suscitato non poche polemiche tra i parroci.

Ciò che ha però provocato una vibrata protesta del Clero ambrosiano è stata la nomina di alcuni eminenti virologi a membri del Capitolo cattedrale: sono i reverendissimi monsignori Matteo Bassetti, già prevosto a Genova, assieme a don Roberto Burioni, don Fabrizio Pregliasco e padre Pier Luigi Lopalco. La cerimonia di insediamento, che avrebbe dovuto tenersi sabato prossimo in Cattedrale con tutte le misure di distanziamento sociale e l’obbligo di doppia mascherina, è stata cancellata dall’intervento del personale del CPS di Milano, che ha disposto il TSO per il dottor Delpini e il suo ricovero coatto. Nel corso della conferenza stampa, il Primario del reparto psichiatrico milanese non ha sciolto la prognosi del paziente e ha annunciato la somministrazione di farmaci, secondo un protocollo sperimentale perfezionato per la cura dei disturbi bipolari della personalità. Il paziente continua ad alternare crisi di identità, pretendendo di indossare la camicia di forza paonazza, «come si addice a un Arcivescovo».

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