Il Vaticano blocca la beatificazione del fondatore di Schoenstatt. Dal suo passato spuntano accuse di abusi
Il Vaticano ha annunciato di avere sospeso la causa di beatificazione del fondatore del Movimento internazionale di Schoenstatt, padre Giuseppe Kentenich, dopo che dall’armadio della storia sono spuntate orribili notizie di abusi sessuali. Sul sito del movimento – molto caro al Papa emerito – viene annunciata la notizia che la causa di beatificazione aperta nel 1975, sei anni dopo la morte di Kentenich, è stata congelata dal vescovo di Treviri, monsignor Stephan Ackermann.
«Monsignor Ackermann ha fatto controllare un altro aspetto della causa: negli anni Novanta un cittadino americano ha accusato padre Kentenich di aver abusato sessualmente di lui negli anni 1958-1962. Nel 2021 Ackermann fece riesaminare l’accusa, che era già stata indagata dalla Chiesa negli Usa, da un ex procuratore federale, per verificare se l’indagine potesse essere considerata sufficiente alla luce dei criteri attuali». La decisione di Ackermann è stata presa dopo la consultazione con la Congregazione delle cause dei santi e con comunicazione al presidio generale dell’Opera internazionale di Schoenstatt.
Le accuse di abusi sessuali (e di potere) del fondatore sono emerse dopo la pubblicazione di un libro della storica Alexandra von Teuffenbach Vater darf das (Il Padre può farlo) pubblicato nell’ottobre 2020 in cui affiora un discutibile “culto del padre” e uno stile di leadership, così come pratiche confessionali inammissibili e contatti fisici. Gli sforzi del movimento per proibire legalmente la pubblicazione sono falliti. I dirigenti di Schoenstatt hanno annunciato che il movimento lotterà per la reputazione del suo fondatore.