Comunione sulla lingua: il gran rifiuto

di Wanda Massa

Ho ricevuto questa testimonianza dell’ennesimo tristissimo caso in cui un fedele si è visto negare la Santa Comunione solo perché “pretendeva” di riceverla sulla lingua, come del resto prevede l’Istruzione Redemptoris Sacramentum al numero 92: “Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli”.

Protagonista del “gran rifiuto” il vicario episcopale della diocesi di Milano, monsignor Franco Agnesi, già noto per aver apposto la sua firma a decreti liberticidi, ancora più estremisti di quelli imposti dallo stesso governo e dalla Cei, oltre che infondati dal punto di vista del diritto canonico, com’è stato evidenziato in vari comunicati dell’associazione Iustitia in Veritate ( qui e qui).

Coerentemente a questa impostazione dispotica, peraltro completamente e sempre più palesemente infondata dal punto di vista scientifico (si legga al riguardo l’intervista al dottor Filippo Boscia, presidente dei Medici cattolici: qui), il monsignore è stato vivacemente contestato da una signora, per nulla intimorita dal suo atteggiamento ostinato e polemico.

In breve i fatti, come mi sono stati riferiti dalla diretta testimone.

Domenica 12 giugno alle 11 nel santuario di Santa Maria degli Angeli presso San Celso a Milano (qui la locandina) si teneva la solenne celebrazione conclusiva dell’esposizione della Madonna Pellegrina di Fatima, presieduta da monsignor Franco Agnesi.

Una signora, che legittimamente desiderava ricevere la Santa Eucarestia in bocca, si è avviata verso il celebrante, occupando prudentemente l’ultimo posto della fila.

Giunta di fronte al monsignore, si è vista opporre un rifiuto umiliante e categorico; in spregio al sensus fidei, le è stato ordinato di ricevere le Sacre Specie sulla mano. Di fronte alle insistenze della donna, monsignor Agnesi le ha quindi negato il Santissimo Sacramento.

Alla fine della Messa la signora, sollecitata da un’altra fedele, ha fatto notare all’alto prelato che il suo responsabile, l’arcivescovo Mario Delpini, concede la Santa Comunione a chi la chiede sulla lingua, aggiungendo che rifiutare l’Ostia a un fedele, a meno che non si tratti di un pubblico peccatore, è un atto ingiustificato e molto grave.

La Provvidenza ha disposto che il giorno successivo in cui mi è stato riferito questo spiacevole episodio, facessi parte della delegazione Patris Corde ricevuta da monsignor Mario Delpini.

Oltre ai vari argomenti trattati in quell’udienza (di cui è possibile leggere una breve sintesi sulla chat Patris Corde e sul canale Telegram di Iustitia in Veritate – Forum) ho quindi potuto riferire l’accaduto direttamente all’arcivescovo di Milano.

Dopo un’ora di colloquio, mentre venivamo accompagnati all’uscita, non ho potuto fare a meno di notare sulla parete vicino alla porta un bellissimo quadro (lo potete vedere sopra il titolo), che mi sembra il commento più adeguato a questo articolo e il miglior auspicio per il futuro dei fedeli ambrosiani.

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