Le prossime elezioni / Per chi votare?

di Paolo Deotto

Cari amici,

nell’imminenza delle elezioni mi sto ponendo diverse domande, che vorrei condividere con voi, chiedendovi di fornirmi ogni suggerimento che vi paia utile.

Ognuno di noi ha, piccolo o grande che sia, un certo numero di lettori, che si aspettano di sicuro qualche parola di chiarimento in una situazione politica che, a mio avviso, è sconsolante. Io credo che sia doveroso rispondere a questa aspettativa.

Personalmente, nell’attuale panorama politico, non vedo per chi si possa, in tranquilla coscienza, votare. Le ultime esternazioni della Meloni su Ue e Nato sono state l’ultimo colpo alla credibilità già traballante di questa donna, la cui “opposizione” al governo Draghi si è rivelata ben poca cosa, soprattutto dopo l’approvazione incondizionata della folle politica di assistenza militare all’Ucraina.

Lasciamo perdere gli altri esponenti della cosiddetta “Destra”. Berlusconi è cotto ed è davvero difficile capire cosa sia Forza Italia, oltre che il suo personale castello, che peraltro si sta giorno per giorno sgretolando. Quanto a Salvini, basterebbe la sua famosa definizione dell’aborto come “diritto acquisito” per (s)qualificarlo definitivamente. Ma anche l’ambigua partecipazione al governo Draghi è una macchia difficile da cancellare.

E comunque nella cosiddetta “Destra” non si parla, nemmeno si accenna, di quella vera riforma profonda di cui avrebbe bisogno l’Italia, ormai terribilmente infestata a livello morale (aborto, eutanasia, suicidio, “matrimonio” tra invertiti eccetera).

Insomma, tra i partiti attualmente presenti in Parlamento, non vedo davvero a chi si potrebbe dare il voto. Una certa fiducia mi ispira Gianluigi Paragone, ma quali sono le sue posizioni su difesa della vita e della famiglia?

Si potrebbe quindi rivolgere lo sguardo (e il voto) verso formazioni minori, che si presentano in modo pulito e coerente con i valori cristiani. Uno per tutti, il Popolo della Famiglia. Ma praticamente cosa otterremmo? Al più, metteremo insieme qualche migliaio di voti, non portando nessuno in Parlamento e in definitiva non avremo fatto altro che una dispersione di voti.

Anni fa appoggiai concretamente, con articoli e interviste, il tentativo di Magdi Allam, con il suo partito “Io amo l’Italia”. Un tentativo generoso e inutile. Circa 40.000 voti in tutta Italia.

Oggi non vorrei ricadere in questi errori.

D’altra parte, però non mi sento nemmeno di consigliare l’astensione, che si risolverebbe in una grossa cortesia al Pd & sciagurati ad esso associati. La “Sinistra” ha comunque una base che va sempre a votare e questa base è rinforzata dagli astensionisti, che esprimono un legittimo disgusto per la politica, ma comunque con la loro astensione non risolvono nulla.

Insomma, francamente non so che fare e cosa consigliare ai lettori. Però non credo che sia possibile chiudersi nella Turris eburnea, anche se in un angolino del cervello continua a girarmi l’idea che queste elezioni saranno comunque del tutto inutili, perché siamo di fronte a cambiamenti epocali, a una sorta di redde rationem generale, che non si realizzerà certo con il voto a questo o a quel partito. La guerra in Ucraina, la folle politica degli Stati Uniti, che cercano di trascinare il mondo nella catastrofe, sono segni da non sottovalutare.

Che fare? In questo momento, francamente non lo so.

Sarò davvero grato a quanti tra voi vorranno darmi qualche illuminazione. Vi ringrazio per l’attenzione. A tutti un abbraccio.

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