Su Trump ha ragione Viganò

di Kennedy Hall

Crisis Magazine

Ebbene, come si suol dire, le cose si fanno serie. Lo Stato noto per le arance tropicali [la Florida, dove si trova la villa di Trump a Mar-a-Lago, NdT] sarà d’ora in poi ricordato per il momento in cui l’America si è dichiarata una Repubblica delle Banane. La residenza di Trump perquisita dalla polizia federale ha costituito l’attraversamento del proverbiale Rubicone.

Ora è chiaro, se non lo fosse già stato prima, che la Terra dei Liberi è anche un paese in cui nelle case degli ex Presidenti si fa irruzione per motivi puramente politici da parte di regimi corrotti. Dimenticate i sandinisti: il regime di Biden è determinato a dimostrare che non sarà da meno.

Qualunque cosa si possa pensare di Donald Trump, è chiaro che è come una mosca finita nella melassa globalista. Sì, i miei amici e colleghi che hanno deciso di strozzarsi con le pillole rosse diranno che è sempre stato uno da operazione di guerra psicologica o che l’uomo era solo un opportunista che fingeva ideali politici per vincere il più grande reality show del mondo, la presidenza.

Può benissimo darsi che Donald non sia San Donald il Grande o un santo monarca cattolico, ma a questo punto ritengo sia sciocco pensare che sia solo uno strumento globalista o un politico opportunista. Qualunque cosa sia, la sinistra e i marxisti lo odiano, ed è chiaro che non si fermeranno davanti a nulla per abbatterlo, così come tutti coloro che sono a lui associati. Nonostante tutti i suoi difetti, Trump è l’uomo che ha portato i giudici che hanno eliminato l’insaziabile morsa del Moloch sulla legge americana, motivo per cui la cosiddetta sindrome da squilibrio di Trump è chiaramente più simile a una manifestazione del demoniaco.

Anche se Trump è il tuo nemico, è il nemico del tuo nemico e quindi un improbabile amico in questa guerra per la civiltà.

Un prelato cattolico lo ha capito meglio di chiunque altro: è l’Arcivescovo Viganò. Nel 2020, l’arcivescovo ha pubblicato una serie di lettere potenti e sorprendenti sull’allora presidente Trump e sulle imminenti elezioni. Nella sua lettera del 7 giugno, l’ex Nunzio negli Stati Uniti esordiva affermando che «stiamo assistendo alla formazione di due schieramenti opposti che chiamerei biblici: i figli della luce e i figli delle tenebre».

Viganò ha affermato che i «figli della luce» rappresentano la maggioranza della società, mentre coloro che si sono abbandonati al lato oscuro sono in minoranza, ma per il momento sono più efficienti o influenti.

Sono d’accordo, corrisponde ai riferimenti scritturali: gli angeli caduti sono una frazione degli angeli buoni, ma dimostrano di avere un potere sproporzionato sulla razza umana caduta.

Viganò aggiungeva: «[I figli della luce] sono oggetto di una sorta di discriminazione che li pone in una situazione di inferiorità morale rispetto ai loro avversari, che spesso ricoprono posizioni strategiche nel governo, nella politica, nell’economia e nei media». E anche questo è vero.

Con quello che sembrava un riferimento al libro dell’Apocalisse, l’arcivescovo proseguiva parlando di una «chiara separazione tra la progenie della Donna e la progenie del Serpente». Da una parte c’è chi, pur avendo mille difetti e debolezze, è motivato dal desiderio di fare del bene, di essere onesti, di crescere una famiglia, di impegnarsi nel lavoro, di dare prosperità alla propria patria, di aiutare i bisognosi e, obbedendo alla Legge di Dio, meritare il Regno dei Cieli. Dall’altra parte c’è chi si serve degli altri, chi non ha nessun principio morale, chi vuole demolire la famiglia e la Nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare divisioni interne e guerre, accumulare potere e denaro: per loro la fallace illusione del benessere temporale di un giorno, se non si pentono, andranno incontro al terribile destino che li attende, lontani da Dio, nella dannazione eterna.

Le riflessioni di Viganò, secondo me, sono perfettamente corrette. Nel nostro mondo di oggi ci sono molte persone che hanno ancora abbastanza buon senso per ascoltare il loro istinto, per cercare di seguire la Legge naturale, anche se magari non hanno le parole per descriverla. Non devi essere cattolico per capire che molestare i bambini è sbagliato, o che ucciderli nel grembo materno è malvagio. Le persone normali, non demoniache, capiscono queste cose senza dovergliele spiegare.

Ma è vero che c’è una parte di individui posseduti o sociopatici borderline che non si fermeranno davanti a nulla e non saranno fermati da nessun principio morale metafisico nella loro ricerca di dannare la razza umana.

Per qualche ragione, Trump – nonostante le verruche, il taglio di capelli sbagliato, i matrimoni falliti e tutto il resto – si è manifestato come uno strumento della Provvidenza per guidare le persone imperfette ma sane del mondo libero contro i pazzi sulfurei che vogliono trasformare la nazione più influente del mondo in una copia del Partito comunista cinese.

La recente irruzione nella casa di Trump in Florida non fa che confermare quanto affermato da Viganò in quella lettera del giugno 2020 sui «figli delle tenebre» che non si fermano davanti a nulla per far cadere ogni parvenza di bontà e verità.

Nella sua lettera dell’ottobre 2020 all’ex presidente Viganò scriveva che è stato Trump (o qualunque cosa Trump rappresenti) a frapporsi tra un’acquisizione del potere da parte dello Stato profondo, il Deep State, e un’America libera e sana.

Scriveva l’arcivescovo: «Sei tu, caro Presidente, colui che si oppone allo Stato profondo, all’assalto finale dei figli delle tenebre». Ancora una volta, qualunque cosa si pensi di Trump, è chiaro che lo Stato profondo lo considera quasi una minaccia esistenziale e non si fermerà davanti a nulla per abbatterlo. Questo deve farci riflettere.

Proprio come nella Scrittura, quando sono i demoni ad attestare la divinità di Cristo, è quasi come se i globalisti demoniaci non potessero fare a meno di attestare con il loro odio per Trump che egli è la figura di spicco di un’America che Viganò ha ben dipinto: il muro difensivo contro il quale si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo.

Resta da vedere quali saranno le ricadute del raid di Mar-a-Lago, ma una cosa di cui possiamo essere sicuri è che Viganò su Trump aveva ragione.

Fonte: crisismagazine.org

Titolo originale: Archbishop Viganò Was Right About Donald Trump

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