Così la Chiesa d’Inghilterra prega e fa pregare (anche i bambini) per Elisabetta

Un libro on line per inviare messaggi di condoglianze e una serie di sussidi per ricordare la regina e pregare. Così si presenta la pagina del sito web della Chiesa anglicana all’indomani della morte di Elisabetta II.

“Invia un messaggio al nostro libro on line di condoglianze per Sua Maestà la Regina qui sotto e accedi alle nostre risorse di preghiera e liturgiche” dice un annuncio sopra una grande foto di Elisabetta e la scritta “Ricordando Sua Maestà la Regina”.

Ogni lettore può scrivere un messaggio indicando il proprio nome e la mail. Ed è anche possibile scegliere il colore per lo sfondo.

La pagina propone poi una serie di preghiere e di sussidi liturgici, così come una guida per le parrocchie, con letture, salmi e orazioni.

In uno schema di servizio speciale di commorazione si parte con Giovanni 11.25,26 (Gesù disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chi vive e crede in me non morirà mai), poi la preghiera: “Benedetto sei tu, Signore nostro Dio, amante delle anime: tu ci sostieni in vita e ci sostieni in morte: a te sia gloria e lode per sempre! Perché le tenebre di questo tempo stanno passando, mentre Cristo, la stella luminosa e mattutina, porta ai suoi santi la luce della vita. Come tu dai luce a coloro che sono nelle tenebre, che camminano nell’ombra della morte, così ricordati nel tuo regno della tua fedele serva, Elisabetta, affinché la morte sia per lei la porta della vita e dell’infinita comunione con te; dove con i tuoi santi vivi e regni, uno nella perfetta unione dell’amore, ora e per sempre. Amen”.

Il servizio si chiude con il canto dell’inno nazionale, God save the Queen, a sottolineare che la sovrana era il capo istituzionale della Chiesa d’Inghilterra.

Il sito propone inoltre una serie di sussidi per il “culto collettivo nelle scuole”. Viene infatti spiegato che  “le scuole vorranno usare il culto collettivo per consentire ai bambini di ricordare la vita di Sua Maestà la Regina e pregare per il resto della famiglia reale in questo momento”. Il sussidio propone un PowerPoint con foto e disegni che ricordano “diversi aspetti della lunga vita di Sua Maestà la Regina e la possibilità di fermarsi e riflettere su cosa significa una vita ben vissuta per ognuno di noi oggi”. Sono anche fornite alcune definizioni per illustrare le qualità di leadership della regina e ci sono materiali didattici per invitare gli allievi a riflettere sulla vita, il dolore e il lutto.

In questa sezione si cita Socrate (“Il segreto del cambiamento è concentrare tutte le proprie energie non nel combattere il vecchio, ma sulla costruzione del nuovo”) e si spiega: “Il cambiamento può essere sconvolgente, ma può anche essere visto come un’opportunità per ripartire o cambiare direzione. Una nuova leadership può portare una speranza luminosa per il futuro, ma per farlo dobbiamo superare la perdita del passato e la paura del presente. La Bibbia ci offre esempi di persone che hanno assunto una nuova leadership, a volte inaspettatamente o addirittura con riluttanza, e hanno ottenuto successi mai visti prima: Giuseppe, figlio di Giacobbe, superò la perdita della sua famiglia per prosperare al servizio del faraone e avere successo in un’epoca diversa. Ester fu strappata alla sua famiglia, ma poi si alzò coraggiosamente per sfidare coloro che tramavano contro il suo popolo. Quando Davide divenne re, il popolo si rallegrò per l’opportunità di seguire Dio più da vicino e di crescere come nazione e fiorire come comunità”.

Poi viene proposto il brano biblico Geremia 29:11 (parole che “incoraggiano coloro che si sentono smarriti, senza un senso di futuro o di speranza, perché in realtà Dio può usare tutte le opportunità per incoraggiare e portare speranza a tutti”) e vengono poste alcune domande: “In questi tempi in cui si guarda al futuro, si riflette sulle nostre opportunità e si affrontano perdite e cambiamenti, quali parole ci incoraggiano? Chi ci aiuta a sentirci sicuri nel fare scelte coraggiose? Cosa ci aiuta a rimanere forti mentre vediamo cosa succederà?”.

E ancora: “Con l’alternarsi delle stagioni reali, quali speranze nutrite per il prossimo regno? Sappiamo che il Principe di Galles si è impegnato molto nelle cause ambientali. Quali speranze pensate che possa nutrire per il suo periodo da monarca?”

La pagina si chiude con una preghiera: “Dio misericordioso, rendiamo grazie per la vita della tua serva regina Elisabetta, per la sua fede e la sua dedizione al dovere. Benedici la nostra nazione mentre piangiamo la sua morte e possa il suo esempio continuare a ispirarci; per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Amen”.

In una dichiarazione ufficiale l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha parlato della sua “profonda tristezza” per la morte della regina Elisabetta II ricordando che “la defunta regina era capo di stato di quindici paesi: Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Salomone Isole, Tuvalu e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord”.

È con profonda tristezza – dce Welby – che mi unisco alla nazione, al Commonwealth e al mondo nel piangere la morte di Sua Maestà la Regina. Le mie preghiere sono con il re e la famiglia reale. Possa Dio avvicinarsi a loro e confortarli nei giorni, nelle settimane e nei mesi a venire”.

“Mentre soffriamo insieme, sappiamo che, perdendo la nostra amata Regina, abbiamo perso la persona la cui lealtà, servizio e umiltà incrollabili ci hanno aiutato a dare un senso al nostro essere attraverso decenni di straordinari cambiamenti nel nostro mondo, nella nazione e nella la società”.

“Per quanto profondo sia il nostro dolore, ancora più profonda è la nostra gratitudine per la straordinaria dedizione di Sua Maestà al Regno Unito, ai suoi Regni e al Commonwealth. Attraverso periodi di guerra e difficoltà, attraverso stagioni di sconvolgimenti e cambiamenti, e attraverso momenti di gioia e celebrazione, siamo stati sostenuti dalla fede di Sua Maestà in merito a ciò che siamo e siamo chiamati a essere”.

“Nei giorni più bui della pandemia di Coronavirus, la Regina ha parlato con forza della luce che nessuna oscurità può superare. Come aveva fatto altre volte, ci ha ricordato una profonda verità su noi stessi: siamo un popolo di speranza che si prende cura l’uno dell’altro. Anche quando la defunta regina piangeva la perdita del suo amato marito, il principe Filippo, abbiamo visto ancora una volta le prove del suo coraggio, della sua resilienza e del suo istinto di mettere al primo posto i bisogni degli altri, tutti segni di una fede cristiana profondamente radicata”.

“Come fedele discepola cristiana, e anche Governatrice Suprema della Chiesa d’Inghilterra, la Regina ha vissuto la sua fede ogni giorno della sua vita. La sua fiducia in Dio e il suo profondo amore per Dio erano fondamentali nel modo in cui conduceva la sua vita, ora dopo ora, giorno dopo giorno

Conclude Welby: “Possa Sua Maestà la Regina Elisabetta II riposare in pace e risorgere nella gloria.”

A.M.V.

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