Una letterina di Natale (con poesia) da Aurelio Porfiri

di Aurelio Porfiri

Caro Aldo Maria,

lasciami dire che sono veramente contento di avere un amico come te. Mai come quest’anno siamo stati amici nella salute e nella malattia. Comunque, sembra che per ora ce la stiamo cavando.

Recentemente è stato trasmesso il video sul nostro ultimo libro scritto insieme, Crepuscolo, e penso che mai titolo fu più azzeccato. La situazione della Chiesa dei nostri giorni? Sembra che Dio stia dipingendo un quadro astratto: c’è un senso, ma lo capisce solo Lui.

Devo dire che leggendo il tuo e altri blog la confusione si fa ancora più grande (confusione alla quale anch’io contribuisco, potresti dire, ma non lo dire), eppure ci deve essere un bandolo fra preti spretati e preti non spretati, dimissioni papali che vengono minacciate come se la Chiesa fosse il consiglio di amministrazione della Juventus, tentativi disperati di abbracciare il mondo senza accorgersi che oramai il mondo ci ha abbracciato lui e stringe forte, troppo forte.

Allora ho deciso di salire sulla sedia (spero di non romperla) e dire la mia.

Poesia di Natale

O mio buon Gesù Bambino,

Stammi sempre più vicino,

Facci sempre più felici,

Sempre in mezzo a tanti amici.

Dacci tanti buoni preti,

Non psicologi od atleti,

Preti veri da lassù,

Veri figli di Gesù.

Già tuoi figli, la Tua voce,

Pronti a star con Te in croce,

Preti santi, preti buoni,

Non i preti paciocconi

Che con fare un po’ giocondo

Sono scampoli del mondo.

E se i preti non son tali,

Non c’è proprio da far festa:

Poi diventan cardinali

E di Te poco ci resta.

Buon Natale, Aldo Maria, a te e famiglia!

*

Caro Aurelio,

grazie per la letterina e la poesia! Mi sorprendi sempre. Non sapevo che tu fossi, oltre che scrittore, compositore, editore, promotore culturale e mote altre cose, anche poeta!

In tempi come questi, in cui sembra ormai tanto difficile capirsi persino tra fratelli nella fede e parenti, poter contare su un amico è un dono inestimabile. È vero: siamo stati messi alla prova. Ma non ci siamo persi. Tenendoci per mano nella preghiera abbiamo mantenuto lo sguardo limpido.

Ti immagino nella tua Trastevere prenatalizia, piena di vita, di luci, di turisti. E tu in mezzo ai libri e agli spartiti, che quasi ti cadono addosso.

Buon Natale, caro Aurelio. Salutami Roma e in particolare il tuo amico droghiere che fa quei buonissimi panini al salame e al prosciutto. Vorrebbero farci mangiare vermi, ma finché c’è il droghiere di Trastevere c’è speranza!

Aldo Maria

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