Comunione / A Venezia un abuso e un segno di speranza

Caro Valli,

scrivo da Venezia e segnalo che a mia moglie, presso la chiesa di San Giobbe, non è stato permesso di ricevere la Comunione in bocca. Il rifiuto è venuto dal parroco durante la celebrazione mattutina della domenica. Suo malgrado, mia moglie ha accettato di ricevere il Corpo di Cristo sulle mani.

In proposito ho già scritto alla curia patriarcale, ma al momento non ho ricevuto risposta, neppure di avvenuta ricezione dell’e-mail.

Segnalo invece che la possibilità di ricevere l’Eucarestia in bocca non è negata da nessuno dei cinque sacerdoti carmelitani della vicina chiesa di Santa Maria di Nazareth, o chiesa degli Scalzi.

Preghiamo per tutti i nostri pastori.

Lettera firmata

Venezia

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