Dopo il caso Fbi / Ma noi tradizionalisti facciamo così paura?

di Rita Bettaglio

Qualche giorno fa il sito statunitense UncoverDC ha pubblicato un documento riservato dell’Fbi (Federal Bureau of Investigation, agenzia governativa di polizia federale Usa) intitolato Interest of Racially or Ethnically Motivated Violent Extremists in Radical-Traditionalist Catholic Ideology Almost Certainly Presents New Mitigation Opportunities (L’interesse di estremisti violenti di matrice razzista o etnica per l’ideologia cattolica radicale-tradizionalista presenta quasi certamente nuove opportunità di mitigazione).

Questo documento, ad esclusivo uso interno, si compone di otto pagine ed è stato realizzato negli uffici del Bureau a Richmond, per ammissione della stessa Fbi alla Cna (Catholic News Agency). Il rapporto, assai dettagliato, individua i cattolici interessati alla Messa tradizionale come potenziali fiancheggiatori di violenti gruppi estremisti di matrice razzista ed etnica. L’Agenzia federale d’intelligence, attraverso il proprio ufficio stampa nazionale, ha dichiarato alla Cna (https://www.catholicnewsagency.com/news/253600/fbi-retracts-leaked-document-orchestrating-investigation-of-catholics) che “rimuoverà il documento dai sistemi dell’FBI perché non soddisfa i rigorosi standard dell’Fbi”.

Il quartier generale dell’Fbi cerca di cavarsi dall’imbarazzo di questo documento con una pezza che è peggiore dello strappo. Il comunicato dell’ufficio stampa nazionale Fbi dichiara infatti: “Dopo aver appreso del documento, il quartier generale dell’Fbi ha rapidamente iniziato ad agire per rimuovere il documento dai sistemi dell’Fbi e condurre una revisione della base del documento. L’Fbi si impegna a svolgere un solido mestiere analitico e a indagare e prevenire atti di violenza e altri crimini, pur sostenendo i diritti costituzionali di tutti gli americani e non condurrà mai attività investigative né aprirà un’indagine basata esclusivamente su attività protette dal Primo Emendamento”. Peccato che nel documento (che l’ex agente Fbi Kyle Seraphin ha reso pubblico dopo averlo ricevuto da una gola profonda interna all’agenzia) si dichiarasse, nero su bianco, che essa avrebbe infiltrato suoi uomini negli ambienti cattolici tradizionalisti, nei luoghi di culto e online.

Razzisti, violenti, antisemiti, suprematisti bianchi, omofobi, anti LGBT e chi più ne ha più ne metta: ecco come l’Fbi inquadra i tradizionalisti cattolici americani, mostrando, tra l’altro, di conoscere nei dettagli il mondo legato alla liturgia tradizionale. Arriva persino a profetizzare che nei prossimi 12-24 mesi, in vista delle tornate elettorali, gli estremisti violenti di matrice razzista o etnica probabilmente diventeranno più interessati all’ideologia cattolica radicale-tradizionalista.

Nel documento compare anche una lista di proscrizione, stilata da Southern Poverty Law Center relativa a Gruppi di odiatori Rtc (Radical Traditionalist Catholics). Essa include, tra gli altri, Tradition in Action, The Remnant, Culture Wars Magazine e Fatima Crusader.

La successiva ridicola marcia indietro dell’Fbi mostra i nervi scoperti dell’America, quella sì, veramente suprematista, che corrisponde, come già la storia ha ampiamente dimostrato, all’ideologia protestante, profondamente anticattolica e intollerante, rappresentata dall’attuale amministrazione americana (per quanto Biden sia formalmente cattolico), ma non solo.

Curiosa la convergenza, notata da numerosi osservatori, tra l’agenda del Deep State americano e l’ingiustificata (e pretestuosa) stretta sulla Messa tradizionale da parte di papa Francesco col motu proprio Traditiones custodes.

Ora si fanno insistenti le voci di un imminente documento pontificio contenente ulteriori restrizioni in merito.

Che dire? Facciamo così paura? Siamo davvero un pericolo per la cristianità e per la sicurezza nazionale americana? Non eravamo quattro gatti quattro che amavano i pizzi e immergersi in nuvole d’incenso?

A quanto pare no.

Il che, come diceva Guareschi, è bello e istruttivo.

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