La Messa tradizionale? Più la butti giù, più si tira su. Notizie e suggerimenti dagli Usa

di Noah Peters*

Il 25 marzo 2023, nella festa dell’Annunciazione, un gruppo di circa cento cattolici ha intrapreso un pellegrinaggio di penitenza, preghiera e ringraziamento tra la cattedrale di San Tommaso Moro ad Arlington, Virginia, e la cattedrale di San Matteo Apostolo a Washington: due ore di cammino, come parte del secondo pellegrinaggio semestrale Summorum Pontificum. Sotto la pioggia battente, abbiamo cantato inni mariani, recitato il rosario e proclamato la verità della fede cattolica.

Pochissime cause avrebbero potuto ispirare una devozione tale da spingere quasi cento persone a camminare per due ore sotto la pioggia. E molti pellegrini hanno fatto molta strada per marciare con noi.

La causa che ci unisce è la bellezza e l’incomparabile santità della Messa tradizionale in latino, e il nostro desiderio di proclamare la nostra devozione ad essa anche di fronte agli sforzi per limitarne la celebrazione. Sappiamo come la Messa tradizionale ha toccato le nostre vite e ha accresciuto la nostra determinazione a crescere in santità e devozione alla Chiesa. In un momento di calo della partecipazione alla Messa, dei matrimoni e dei battesimi dei bambini, negli Stati Uniti e in gran parte del mondo, sappiamo che la Chiesa ha bisogno dello zelo, della santità e della devozione che la Messa tradizionale sa ispirare. Ne ha bisogno nelle chiese parrocchiali, perché sia celebrata accanto al novus ordo, così da ispirare la celebrazione riverente della nuova liturgia, per rafforzare le comunità parrocchiali e rinnovare la Chiesa.

La pioggia che cadeva su di noi mentre marciavamo ci ha ricordato con forza che come cattolici siamo chiamati a proclamare con zelo le verità della nostra fede, indipendentemente dalle circostanze. Vi sono molti motivi di scoraggiamento, poiché gli scandali sia all’esterno sia all’interno della Chiesa continuano a crescere e sempre più diocesi sono costrette a spostare le sante Messe tradizionali fuori sede. Ma mentre marciavamo sotto la pioggia, sono rimasto incredibilmente colpito da quanto tutti fossero gioiosi e pieni di spirito. Nessuno si è lamentato. Tutti hanno continuato con gioia.

In tal modo, il pellegrinaggio è servito come metafora dello stato attuale del movimento impegnato nel restaurare la tradizione cattolica all’interno della Chiesa. Affrontiamo grandi ostacoli e difficoltà, ma siamo chiamati a vivere queste sfide come opportunità per crescere nella gioia, nella santità e nella devozione. In questo siamo guidati dall’esempio degli apostoli. Come afferma il Catechismo romano, nel giorno di Pentecoste, così grande era la potenza dello Spirito Santo di cui erano tutti ripieni che, mentre diffondevano con audacia e libertà il Vangelo loro affidato, non solo attraverso la Giudea, ma in tutto il mondo, non pensavano che felicità più grande poteva attenderli se non quella di essere ritenuti degni di patire contumelie, catene, tormenti e crocifissione, per il nome di Cristo.

Allo stesso modo, anche noi dovremmo ritenerci davvero fortunati di poter soffrire per gli altri, soffrire per la verità, soffrire per la Chiesa e, infine, soffrire per Cristo, che è reso così meravigliosamente presente nella Messa tradizionale. Nel perseverare, siamo guidati dalla speranza perché, come ci ricorda san Paolo, «nella speranza siamo stati salvati».

Oggi, infatti, continuiamo ad avere grandi motivi di speranza. Con l’aiuto di Dio, finora abbiamo ottenuto un enorme successo nel mantenere la celebrazione della Messa tradizionale in latino nella diocesi di Arlington e nell’arcidiocesi di Washington, anche a fronte di severe restrizioni. In queste due diocesi vicine, i decreti emanati nel luglio 2022 hanno ridotto il numero delle Messe tradizionali regolari da ventotto a undici. Prima di quei decreti, Washington e Arlington erano servite da meravigliosi esempi di come la Messa tradizionale, una volta integrata nelle chiese diocesane, può rivitalizzare la Chiesa, promuovere una bella liturgia e sostenere le vocazioni.

Nonostante questa battuta d’arresto, abbiamo verificato oltre ogni dubbio che la Messa tradizionale può ancora crescere, fiorire e santificare le anime anche nelle circostanze più difficili. Nonostante la chiusura in tredici casi e il trasferimento fuori sede in altri cinque, il recente censimento della diocesi di Arlington ha mostrato che la partecipazione alla messa tradizionale è del 90% rispetto al livello del 2019, il calo più basso nella partecipazione a qualsiasi forma di Messa.

Nella diocesi di Arlington sono stati assegnati alla Messa tradizionale cinque spazi non parrocchiali. Si tratta di palestre scolastiche e aule per incontri, ma in poco tempo sono stati miracolosamente trasformati, quasi da un giorno all’altro, in splendidi spazi sacri. Identica situazione nell’arcidiocesi di Washington, nonostante le severe limitazioni.

Negli ultimi sei mesi abbiamo anche fondato un’organizzazione no-profit con status di esenzione fiscale, l’Arlington Latin Mass Society. Nell’ambito delle attività di questa società abbiamo promosso conferenze di alta qualità, ospitato raduni settimanali del rosario e organizzato due bellissime processioni mariane. Stiamo anche sponsorizzando un gruppo per partecipare al pellegrinaggio di Chartres. A Washington, nonostante i divieti, abbiamo noleggiato autobus per portare i cattolici alle Messe tradizionali nel Venerdì Santo, e ad Arlington abbiamo fatto lo stesso durante il Triduo. Inoltre avremo un terzo pellegrinaggio nazionale Summorum Pontificum il 9 settembre 2023. In breve, stiamo creando strutture che potenzieranno la forza evangelizzatrice della Messa tradizionale e porteranno migliaia di anime nella Chiesa.

Dopo il pellegrinaggio del 25 marzo, sono più fiducioso che mai: la Messa tradizionale non solo potrà sopravvivere agli attuali tentativi di limitarla, ma continuerà a crescere e prosperare. I laici sono organizzati come non mai. E l’attrazione della bellezza e della santità della liturgia tradizionale è semplicemente troppo forte. Grazie all’aiuto dei nostri devoti sacerdoti, siamo stati in grado non solo di sostenere, ma anche di incrementare la crescita del movimento per la tradizione cattolica.

Le restrizioni alla Messa tradizionale costituiscono un grande invito per i laici cattolici a organizzarsi. Come fedeli figli e figlie della Chiesa, non abbiamo altra scelta che rispondere colpo su colpo. Riponendo la nostra fede e speranza in Cristo e nella sua Chiesa, ci consideriamo fortunati a soffrire. E non abbiamo alcun dubbio che, con l’aiuto di Dio, ce la faremo.

*avvocato a Washington e presidente della Arlington Latin Mass Society

Fonte: onepeterfive.com

 

 

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