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Sulle polemiche attorno al libro del generale

Non ho letto il libro del generale Roberto Vannacci, al centro in questi giorni di aspre polemiche. Non esprimerò dunque un giudizio sull’opera. Ciò che mi ha colpito è la violenta reazione da parte dei paladini del pensiero autorizzato. Per il solo fatto di aver espresso idee e valutazioni non in linea con tale pensiero il generale è stato di fatto scomunicato, in senso letterale: buttato fuori dal consesso “civile” e bollato come indegno.

Ripeto: non ho letto Il mondo al contrario (titolo che comunque mi fa simpatia). Rifletto semplicemente sulla brutalità di questi difensori della tolleranza e dell’inclusivitá, di questi sedicenti liberal nei quali scatta automaticamente l’istinto di repressione nei confronti di chiunque osi esprimere dissenso rispetto alle idee che loro stessi hanno stabilito essere le uniche legittime e ammissibili.

Veramente singolare è poi la valutazione del ministro della Difesa Crosetto, che a proposito del libro ha parlato di “farneticazioni” che “screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”, e addirittura ha annunciato un esame disciplinare nei confronti del generale. Sarebbe interessante capire in che senso secondo Crosetto il generale avrebbe gettato discredito su Esercito e Difesa. Risulta che Vannacci sia un soldato esemplare, con un curriculum di tutto rispetto. Avrebbe gettato discredito se avesse operato male come soldato. Ma con il libro ha semplicemente esercitato la libertà di pensiero, tutelata dalla nostra Costituzione.

Ho sempre sostenuto che questo governo sedicente di Destra è semplicemente l’altra faccia della stessa medaglia globalista e mainstream. Mi sembra ci siano tutti gli elementi per confermare la tesi.

A.M.V.

 

 

Aldo Maria Valli:
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