Carmelitane di Arlington: “Non riconosciamo più l’autorità del vescovo Olson”

Dichiarazione della Reverenda Madre Priora e del Capitolo

Monastero della Santissima Trinità

Carmelitane Scalze

5801 Mt. Carmel Drive

Arlington, Texas 76017

18 agosto 2023

Sia lodato Gesù Cristo.

Negli ultimi mesi il nostro Monastero in generale e la nostra Madre Priora in particolaresono stati sottoposti a interferenze, intimidazioni, aggressioni, umiliazioni private e pubbliche e manipolazioni spirituali senza precedenti, risultato diretto degli atteggiamenti e delle ambizioni dellattuale vescovo di Fort Worth nei riguardi della nostra Reverenda Madre Priora, di noi Monache e della nostra proprietà. Siamo state colte alla sprovvista. Dalla nostra fondazione le nostre relazioni con il nostro Vescovo sono sempre state cordiali e filiali. Ogni Vescovo ha sempre avuto la nostra amorevole fiducia. Non abbiamo mai immaginato che le nostre relazioni con il Vescovo potesseroessere diverse.

Con i suoi comportamenti privati e pubblici, mons. Olson ha abusato della nostra filiale obbedienza; un uomo che nella ricerca di non meglio specificati fini personali non ha esitato ad aggredire verbalmente e a umiliare le Religiose che hanno denunciato la violazione del tutto ingiustificata dei loro diritti relativi alla proprietà privata e alla privacy.

Per quanto riguarda le calunnie che sono state diffuse, il Capitolo coglie questa opportunità per esprimere la propria totale fiducia nell’integrità morale della propria Madre Priora e nella correttezza della sua azione di governo.

Siamo Monache Carmelitane: alla base della nostra vita religiosa vi sono la preghiera e la penitenza, non i giochi politici e di potere. Non possiamo permetterci di dedicare le nostre risorse spirituali o materiali in vane controversie con autorità i cui programmi sono assolutamente estranei ai nostri e i cui mezzi per influenzare i risultati dei nostri appelli sono aldilà di tutto ciò che possiamo eguagliare.

Il nostro dovere davanti a Dio è quello di garantire che questo Carmelo sia una tranquilla casa di preghiera in cui ogni monaca e novizia possano vivere la propriavocazione in pace e integrità, per la salvezza della sua anima, per la gloria di Dio Onnipotente e per ledificazione del Suo popolo.

Pertanto, poiché la salvezza delle nostre anime è il nostro primo dovere davanti a Dio Onnipotente; al fine di proteggere lintegrità della nostra vita e la nostra vocazione monastica dai gravi pericoli rappresentati dai continui abusi a cui siamo sottoposte, con questa dichiarazione affermiamo, in coscienza, di non riconoscere più lautorità dellattuale Vescovo di Fort Worth o dei suoi funzionari e vietiamo a lui e ai suoi emissari di accedere alla proprietà del nostro Monastero o di avere qualsivoglia contatto o relazione con il Monastero, con le Religiose e con le Novizie. Nessuno che si comporti in modo prevaricatore come l’attuale Vescovo di Fort Worth può pretendere la nostra cooperazione o obbedienza.

Per la nostra sicurezza spirituale e psicologica, e per dovere di giustizia, dobbiamo renderci indipendenti da questo Vescovo fino a quando non si pentirà dellabuso a cui ci ha sottoposte, si scuserà di persona con la nostra Comunità per quanto ha fatto e accetterà di compiere la dovuta riparazione pubblica. Se quel giorno non dovesse mai arrivare, speriamo e preghiamo che a tempo debito il suo successore sia uno strumento inviato da Dio per quella riparazione che, in giustizia, ci è ora dovuta.

In queste circostanze dobbiamo affermare chiaramente che rimaniamo assolutamente fedeli alla dottrina della Chiesa cattolica e che il Papa e il vescovo di Fort Worth, chiunque essi siano oggi o possano essere in futuro, saranno sempre oggetto delle nostre preghiere in questo Monastero, soprattutto nel Canone della Messa.

Ci aspettiamo ovviamente prese di posizione verbali nei nostri confronti, e forse anche sanzioni: non è nostra intenzione rompere la Comunione con nessuno. Stiamo semplicemente affermando che labuso a cui siamo state sottoposte è così gravemente ingiusto e intollerabilmente distruttivo della vocazione che ci siamo impegnate solennemente di onorare davanti a Dio Onnipotente, che in coscienza non possiamo cooperarvi. Noi non rifiutiamo alcun articolo della Fede o della Morale cattolica. Al contrario, dichiariamo che in queste circostanze particolari e peculiari in coscienza davanti a Dio Onnipotente non possiamo permettere a questo Vescovo diocesano di continuare ulteriormente a comportarsi in modo illegittimo nei nostri confronti.

Inoltre, il Capitolo ha deciso che dora in poi, per meglio rendere a Dio Onnipotente la gloria che Gli è dovuta, e per entrare più profondamente nella contemplazione dei Suoi Sacri Misteri, la Sacra Liturgia il Santo Sacrificio della Messa, il Divino Ufficio, i Sacramenti, i Sacramentali e altri riti sarà celebrata nella forma antica del RitoRomano e secondo l’uso tradizionale delle Carmelitane Scalze.

Vogliamo precisare che questa decisione non è una reazione allabuso nei nostri confronti, anche se ci aspettiamo che provocherà ancora più ritorsioni dalle stesse persone. Piuttosto, essa costituisce una positiva consapevolezza che si è sviluppata nella nostra Comunità nel tempo: “Ciò che le generazioni precedenti consideravano sacro, rimane sacro e grande anche per noi, e non può essere improvvisamente completamente proibito o addirittura considerato dannoso. È opportuno a tutti noi preservare le ricchezze che si sono sviluppate nella fede e nella preghiera della Chiesa e dare loro il loro giusto posto” (Benedetto XVI, 7 luglio 2007).

Crediamo che questo sia particolarmente vero per coloro la cui vocazione è la Vita contemplativa, comprese noi stesse, e che questo sia qualcosa di buono che possiamo e dobbiamo fare per la Chiesa in questi nostri tempi.

La chiesa del nostro Monastero è e rimarrà aperta a tutti coloro che, in buona fede, desiderano pregarvi o partecipare ai riti liturgici che celebriamo, indipendentemente da eventuali rimostranze di coloro che hanno abusato del proprio potere contro di noi.

Ci affidiamo completamente alla Provvidenza di Dio Onnipotente, che è il nostro unico Giudice e la nostra Consolazione in questo momento di prova, perché Egli ci invii buoni sacerdoti che assicurino la nostra vita liturgica e sacramentale e, attraverso la generosità del Suo popolo fedele, ci assicuri il sostegno materiale di cui abbiamo bisogno per continuare fedelmente la nostra vocazione in queste circostanze veramente straordinarie e per formare quelle giovani donne che si uniscono a noi nella nostra bella e tradizionale vita di preghiera e sacrificio davanti al Signore.

Ci scusiamo con tutti i nostri familiari e amici per le preoccupazioni che gli eventi recenti o questa dichiarazione possono aver procurato loro. Non abbiamo alcun desiderio di causare angoscia o scandalo; ma se dobbiamo essere fedeli alla nostra vocazione, se vogliamo sopravvivere, non abbiamo altra scelta. Chiediamo la vostra comprensione e le vostre preghiere, e assicuriamo tutti, anche coloro che non sono d’accordo, delle nostre.

Che i Santi e i Martiri Carmelitani intercedano per tutti noi!

Sia lodato Gesù Cristo: ora e sempre!

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