Carmelo di Arlington / Monsignor Viganò: “Ecco come cade il castello di false accuse costruito dal vescovo Olson”

Dichiarazione di S. E. Carlo Maria Viganò in difesa della Reverenda Madre Priora Teresa Agnes, o. c. d. e del Carmelo della Santissima Trinità di Arlington, Texas

di monsignor Carlo Maria Viganò

La persecuzione del Carmelo di Arlington da parte di Mons. Michael Olson, Vescovo di Fort Worth, non accenna a placarsi.

Abbiamo assistito ad un crescendo di aggressioni, violenze verbali, abusi di potere, coperture istituzionali, intimidazioni e oltraggi nei riguardi di una Comunità religiosa fermamente decisa a ritornare alla Tradizione. Vittima designata di questa vile operazione è la Madre Priora, Teresa Agnes di Gesù Crocifisso, diffamata pubblicamente in spregio ad ogni principio giuridico e morale, contro la giustizia, la verità e la carità. Le violazioni sono molteplici e macroscopiche, ed è la loro scandalosa evidenza che inficia sin dalle fondamenta il castello di false accuse costruito dalla mente di Olson.

Vorrei che fosse chiaro: il comportamento del Vescovo di Fort Worth in questo caso specifico non dev’essere valutato soltanto in sé, ma anche nei motivi che lo hanno determinato e negli scopi che si prefigge. Non dobbiamo limitarci a considerare asetticamente il suo ruolo di Commissario Pontificio, ma comprendere come la scelta del Dicastero per i Religiosi di nominare proprio Olson come Commissario sia del tutto aberrante, in quanto lo stesso Olson è direttamente coinvolto nella vicenda. Questa nomina rivela la malafede del Prefetto Braz de Aviz e del Segretario Carballo.

Un nuovo elemento, di cui sono giunto recentemente in possesso, sbaraglia totalmente il teorema di Olson. Ho avuto copia della lettera che il Neurologo che ha in cura la Madre Priora dal 2020 ha inviato al Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, Christophe Pierre. In questa lettera lo specialista, dopo aver elencato gli interventi e le terapie cui è sottoposta Madre Teresa Agnes, dichiara l’impossibilità per la Priora di compiere materialmente le colpe di cui Olson la accusa, e allo stesso tempo testimonia lo stato di estrema sofferenza fisica e di alterazione psichica indotto dalle cure e dai farmaci antidolorifici in concomitanza con l’interrogatorio della Madre, tale da inficiare l’attendibilità di quanto da lei “confessato”, oltretutto in una situazione di violenza verbale e di pressione psicologica da parte del Vescovo, confermata dalla Suora che assiste la Priora. Abbiamo dunque la prova dell’accanimento di Olson verso la Madre Priora e dell’infondatezza – non solo formale, ma sostanziale – delle sue infamanti accuse.

Senza voler ripetere tutte le osservazioni fatte nella mia dichiarazione del 24 giugno scorso (qui), vorrei nondimeno far presente che ci troviamo dinanzi a un caso emblematico di persecuzione canonica: il fumus persecutionis emerge nella sua evidenza in una serie di violazioni che è necessario ricordare e che configurano un crimine inaudito perpetrato dal Vescovo Olson ai danni di Madre Teresa Agnes e del Carmelo di Arlington.

Olson ha abusato del proprio ruolo di Ordinario diocesano, interferendo nella giurisdizione di un Monastero sui juris, esente dalla sua giurisdizione, direttamente soggetto alla Sede Apostolica. Tale abuso si è concretizzato in un’azione persecutoria, intimidatoria e gravemente diffamatoria nei riguardi della Madre Priora Teresa Agnes, accusata senza alcuna indagine e senza escussione di testimoni, di aver mancato al Voto di Castità peccando con una persona, che solo successivamente Olson ha identificato con un sacerdote di un’altra Diocesi.

La seconda gravissima violazione è consistita nell’aver divulgato ai giornalisti la registrazione della presunta “confessione” di Madre Teresa Agnes, durante la fase preliminare del processo civile per diffamazione, intentato dalla Priora contro il Vescovo. Divulgazione che il Giudice non avrebbe mai dovuto autorizzare, tanto più che essa non era stata sottoposta ad alcuna verifica tecnica per appurare che non fosse stata manomessa. In quella circostanza il magistrato era chiamato a valutare se la vicenda di Arlington fosse di competenza del foro civile o ecclesiastico, e non a raccogliere presunte prove di colpevolezza per un delitto canonico; prove raccolte in violazione alle leggi civili ed ecclesiastiche, estorcendole ad una Monaca prostrata fisicamente e psichicamente da ripetuti interventi chirurgici e da pesanti terapie antidolorifiche, tali da pregiudicare la capacità di intendere e di volere della Religiosa.

La terza anomalia è il pronunciamento del Giudice, che sentenziando la non competenza del foro civile ha violato i diritti sanciti dalla Costituzione americana, attribuendo ad un ecclesiastico dei privilegi di cui non gode agli occhi della legge degli Stati Uniti d’America. Attenzione: il Giudice non ha stabilito che l’ispezione canonica ordinata dalla Santa Sede, con cui Olson è nominato Commissario Pontificio, è competenza del Foro Ecclesiastico, cosa questa che nessuno ha messo in dubbio. Ciò che il Giudice ha deliberato è che l’accusa diffamatoria diffusa da Olson ai danni di Madre Teresa Agnes e la decisione arbitraria e illegittima di sequestrarle computer, iPad e cellulare per ispezionarne il contenuto riservato, non possono essere giudicate dal tribunale civile, come se un Prelato potesse violare la legge americana per il solo fatto che la vittima è una suora ed entrambi sono membri della Chiesa Cattolica.

Il quarto elemento è l’assenza di indagini e di interrogatori per verificare l’attendibilità delle accuse. Il Codice di Diritto Canonico prevede che i fatti esposti sotto forma di “confessione” o di “autoaccusa” debbano essere vagliati e provati, proprio per evitare che una confessione estorta possa far condannare un innocente. D’altra parte, è difficile pensare che l’autore di una calunnia abbia qualche interesse a dimostrarne l’infondatezza, cosa che sarebbe apparsa evidente anche solo indicando luogo, data, ora ed eventuali testimoni dei fatti contestati. Inoltre, un’indagine avrebbe smontato quelle accuse infamanti, ponendo fine alle torture cui Olson ha sottoposto Madre Teresa Agnes, mentre l’obiettivo di questo Vescovo indegno era proprio quello di prostrarla psicologicamente, aggravarne conseguentemente lo stato di salute, esasperarla fino ad estorcerle una qualche ammissione della colpa di cui l’accusava, pur di farla finita con questo supplizio. Madre Teresa Agnes è stata anche costretta a rinviare l’appuntamento con un chirurgo per un doloroso tumore alla colonna vertebrale (che si è rivelato benigno), che sperava di fissare nei giorni successivi all’incursione di Olson al Carmelo.

Quinta anomalia: l’assoluto silenzio sul presunto complice del delitto, Padre X. Non risulta essere stato interrogato, né che esista un verbale trasmesso al difensore della Priora come richiesto dal Codice di Diritto Canonico. E non pare che l’accusa di aver violato il Voto di Castità abbia portato all’erogazione di alcuna sanzione canonica nei suoi riguardi. Un modo del tutto misogino di procedere, quello di Olson: si è dimostrato pronto a perdonare il peccato di un sacerdote con una monaca, ma non quello di una monaca con un sacerdote! E se da un lato non ha nemmeno voluto ascoltare il presunto complice del delitto, dall’altro ha ritenuto prova regina la “confessione” estorta a Madre Teresa Agnes, mentre significativamente era – in due circostanze diverse e con persone diverse – sempre reduce da un intervento chirurgico e sotto l’effetto narcotico di potenti farmaci antidolorifici. Possibile che Olson non sia riuscito a trovare un giorno in cui interrogare la Priora quando fosse compos sui? Temeva forse che non si sarebbe lasciata impressionare dalle sue aggressioni verbali e volgari minacce? Occorre ricordare che, durante quegli interrogatori, l’atteggiamento violento e intimidatorio di Olson emerge in modo a dir poco sconcertante.

Sesta irregolarità: l’uso illegittimo di una presunta “confessione” (non registrata) che la Madre Priora avrebbe fatto al Vicario Generale Jonathan C. Wallis – persona che godeva sino ad allora della fiducia della Madre Priora – venuto a visitarla nei giorni immediatamente precedenti al Natale 2022. Madre Teresa Agnes era estremamente sofferente e sotto l’effetto di narcotici essendo appena stata dimessa dall’ospedale dove aveva subito un intervento chirurgico con anestesia totale. Si trovava in uno stato di alterazione tale da rendere inattendibile qualsiasi cosa ella dicesse. Per comprendere la situazione basti ricordare che la Madre Priora, nel marasma indotto dalle terapie e da un recente attacco epilettico, aveva già confidato alla sua assistente, Sister Francis Therese, il tormento, indotto da allucinazioni, di aver peccato contro la castità – e di essere forse rimasta incinta – con Padre X., il quale invece aveva solo contattato la Madre con un SMS (text message). In quell’occasione la Madre Priora, in gravissime condizioni fisiche e mentali, e sotto l’influsso di farmaci con effetti allucinogeni, scrisse qualcosa di inappropriato. Queste allucinazioni sono smentite dal fatto che il sacerdote in questione non ha mai messo piede nel Carmelo di Arlington né ha mai incontrato la Madre Priora, peraltro sempre accompagnata dalla Suora assistente. Inoltre, non è dato sapere se queste “confidenze” raccolte dal Vicario Generale gli siano state poi estorte da Olson o se sia stato lui stesso a rivelarle al Vescovo, in un atto di infame complicità.

Mi sia permesso di far notare che sono in possesso delle cartelle cliniche di Madre Teresa Agnes, del lungo elenco dei farmaci che le sono stati somministrati (anche il Fentanyl!), e sono stato anche messo a conoscenza della sequenza di errori commessi nelle sue cure, con conseguenze devastanti sull’organismo della paziente.

Settima violazione: Olson convoca le Monache e le informa delle accuse mosse contro la loro Priora, in violazione ai gravi doveri di riservatezza e alla tutela dell’imputata. Anche con loro il Vescovo si mostra aggressivo, giungendo a minacciarle di esclaustrazione se non avessero obbedito ai suoi ordini. Olson impone alla Priora di rimanere confinata in infermeria con il divieto di comunicare con le consorelle e di usare il telefono. Inoltre in una comunicazione inviata a tutto il Clero diocesano, Olson divulga le infamanti accuse nei confronti di Madre Teresa Agnes e vieta a qualsiasi sacerdote di celebrare messa al Carmelo, di visitare o comunicare in alcun modo con le Monache.

L’ottava violazione consiste nella manipolazione della registrazione divulgata alla stampa durante l’udienza in tribunale. È infatti emerso che quella registrazione è stata tagliata e aggiustata da Olson, in modo che il suo contenuto potesse confermare le sue false accuse. Inoltre va ricordato che una tale registrazione, per il modo in cui è stata ottenuta, viola le tutele dell’imputato, laddove non ne redige la trascrizione verbalizzata e non ne consegna copia all’accusato. Quella registrazione è inammissibile come prova tanto in sede ecclesiastica quanto in sede civile, non solo per una questione meramente procedurale, ma perché la testimone non era in grado di rendere testimonianza, poiché era alterata fisicamente e mentalmente e fatta oggetto di fortissime pressioni da parte del Vescovo. Anche suor Francis Therese, la suora assistente della Priora, pur essendo in grado di intendere e di volere, è stata messa sotto pressione dal Vescovo e indotta violenze verbali a confermare la “confessione” che la Madre, nel delirio indotto dai farmaci, le aveva confidato.

Tutto quanto è stato sinora elencato è avvenuto prima della nomina di Olson come Commissario Pontificio. Si tratta di gravi violazioni del Diritto Canonico e di reati puniti dallo Stato del Texas, quali la diffamazione, la diffusione di informazioni sensibili, l’abuso di potere, la violazione della proprietà privata e il sequestro di dispositivi elettronici.

L’Ordinario di Fort Worth ha compiuto atti illegittimi e penalmente rilevanti: ingerenza nella giurisdizione del Carmelo (proibita dallo stato sui juris del Monastero), ingerenza nelle questioni disciplinari delle Religiose (proibita da un recente emendamento al CJC per mano di Bergoglio), diffamazione di una Religiosa con accuse infamanti che Olson sapeva sin dal principio essere del tutto false.

La nona anomalia è costituita dalla nomina del Vescovo Olson a Commissario Pontificio da parte del Dicastero per i Religiosi, emessa il 31 Maggio 2023, con l’ormai consueto numero di protocollo anomalo (2566/2020), nella quale non si elencano le criticità che hanno determinato la Visita Apostolica né gli ambiti di indagine del Commissario. Con quale sfrontatezza il duo Braz de Aviz & Carballo hanno nominato il Vescovo Olson come Commissario Pontificio, sanando addirittura gli abusi che aveva compiuto prima di detta nomina, quando lui stesso è l’artefice di gravissime violazioni e reati perpetrati ai danni del Carmelo di Arlington e della persona della Madre Priora?

A questa anomalia se ne aggiunge una decima: sono anni che i fedeli della Diocesi di Fort Worth chiedono al Nunzio Apostolico di intervenire a Roma per far rimuovere mons. Olson, accusato di gravi abusi e di comportamenti aberranti. Nella lista di accuse stilata dai promotori di una sottoscrizione popolare, si possono ritrovare le medesime dinamiche adottate nel caso di Arlington, dall’intimidazione alle aggressioni, dal disprezzo per le Religiose al ricorso a sistemi autoritari per imporre la propria volontà contro il diritto e contro la giustizia. Con un tale curriculum di malversazioni e abusi, come è possibile non vedere nell’azione di Olson la ripetizione di comportamenti pregressi? E come lo si può ritenere imparziale e dotato di virtù di equità e saggezza per poter svolgere con coscienza il ruolo di Commissario Pontificio?

Come accennavo all’inizio di questa dichiarazione, mi è stata personalmente consegnata la lettera che il dott. Robert E. McMichael ha indirizzato al Nunzio Apostolico Christophe Pierre, il 17 Luglio scorso, nella quale lo informa dettagliatamente del quadro clinico della Madre Priora che egli ha in cura come neurologo dal 27 Aprile 2020. La lista di esami, interventi, terapie, farmaci, effetti secondari e ricadute dimostra come fosse per lei impossibile compiere materialmente le colpe di cui è accusata, e come le sue “confessioni” sotto farmaci non siano da considerare attendibili. Il testo della lettera, come potete leggere, non dà a dito ad equivoci:

«Il vescovo Michael Olson ha trovato la Reverenda Madre colpevole di aver commesso adulterio con Padre X., un sacerdote in un altro Stato. Ha dichiarato di aver basato questa conclusione sulle dichiarazioni fatte da lei. Il periodo di tempo rilevante è il periodo tra il suo attacco epilettico del 15 Novembre 2022 e il 23 Dicembre 2022.»

«Il Vescovo Olson ha registrato l’interrogatorio alla Reverenda Madre il 24 Aprile 2023 e almeno una parte di questo interrogatorio è stata riprodotta in un’udienza in tribunale a giugno e ampiamente riportata dai media. Durante il mese di Aprile 2023 era stata oggetto di visite mediche o ospedaliere almeno cinque volte prima di quell’interrogatorio. Ha subito un intervento chirurgico in anestesia generale il 21 aprile ed era poi tornata in ospedale per complicazioni di questo intervento la mattina del 24 Aprile. Il vescovo Olson l’ha interrogata più tardi lo stesso 24 Aprile. In questa data [la Priora] era malata. Il 25 aprile è stata nuovamente ricoverata in ospedale e il suo tubo di alimentazione è stato sostituito in anestesia generale.»

[omissis] «A mio parere non era mentalmente o fisicamente in grado di incontrare Padre X per compiere adulterio. In considerazione delle sue condizioni mediche e delle sue menomazioni durante i mesi di novembre e dicembre 2022, la sua affermazione di avere il “cervello in gran confusione” corrisponde al vero.»

«Le mie opinioni su questo argomento sono di natura medica. A mio parere, la Reverenda Madre Teresa Agnese di Gesù Crocifisso, o.c.d. non ha commesso adulterio. A mio parere, non era in pieno possesso delle sue facoltà mentali almeno dal 15 novembre 2022 fino al 23 dicembre 2022. A mio parere, la decisione di trovarla colpevole di adulterio è un errore, date le menomazioni fisiche e mentali che l’affliggevano, così come il suo alto livello di dipendenza dai suoi assistenti (caregivers)».

Dalla lettera del dott. McMichael emerge chiaramente l’intento persecutorio del Vescovo Olson, il quale ha approfittato dolosamente dello stato psicofisico della Priora per vessarla e indurla forzatamente ad ammettere crimini mai commessi.

Non ci è dato di sapere cosa sia stato fatto dal Nunzio Pierre per verificare l’operato di Olson, né se abbia mai informato i suoi Superiori a Roma. Sappiamo però di certo che dall’inizio di questa dolorosissima vicenda, Christoph Pierre non ha mai manifestato il suo interessamento né tanto meno la sua vicinanza alla Comunità di Arlington.

Concludo con alcune considerazioni.

La prima: occorre che il Nunzio Apostolico faccia sapere quali provvedimenti ha adottato dopo aver ricevuto la lettera del neurologo della Madre Priora, il dott. McMichael.

La seconda: al di là dell’evidente ricusabilità del Commissario, in quanto parte in causa e in palese conflitto di interessi, è indispensabile che il Vescovo Olson presenti le proprie dimissioni, dal momento che il suo comportamento ne ha mostrato l’assoluta incompatibilità con il ruolo che ricopre nella Diocesi. Una petizione pubblica dei fedeli di Fort Worth è in corso da tempo (qui), ed è giunto il momento che essi facciano sentire la propria voce tanto nel chiedere la rimozione di Olson, quanto nel sostenere spiritualmente e materialmente il Carmelo di Arlington.

La terza: visti i molteplici reati commessi da Olson e il gravissimo danno che ne è derivato, principalmente alla Madre Priora e secondariamente all’intero Carmelo, auspico che un bravo avvocato possa offrire pro bono la propria assistenza legale alle Monache, nella causa civile che queste dovessero intentare nei confronti di Michael Olson, Vescovo di Fort Worth.

La quarta considerazione riguarda l’atteggiamento inqualificabile di alcuni giornalisti di area cattolica che hanno assecondato la narrazione di Olson anche in presenza di gravissimi elementi che ne dimostrano la totale falsità. Mi chiedo come Chruch Militant, che nel 2020 aveva espresso fortissime critiche al Vescovo Olson (qui e qui), possa dargli oggi credito e rifiutarsi di riconoscere l’infame azione persecutoria contro Madre Teresa Agnes!

Esprimo infine tutta la mia ammirazione verso Madre Teresa Agnes: per la sua forza d’animo, la mitezza mostrata in questi tremendi frangenti, lo spirito di sacrificio con cui ha vissuto questa infame persecuzione. Le accuse di cui ella è stata fatta oggetto non l’hanno distolta un istante dalla sua determinazione a seguire il suo Sposo Crocifisso sulla via del Calvario. In questo tempo di apostasia, la Passio Ecclesiæ si realizza nelle membra del Corpo Mistico che subiscono una persecuzione che prelude agli ultimi tempi.

Madre Priora insieme alle sue consorelle del Carmelo di Arlington siano di esempio a tante religiose che si sentono sole e alla mercé di Superiori corrotti. Avete al vostro fianco il Signore e i vostri Santi Fondatori! Resistete forti nella Fede! (1 Pt 5, 9). Queste donne, consacrate allo Sposo divino nella Regola Carmelitana, siano di esempio a quanti confondono il pavido servilismo con la prudenza e l’obbedienza cristiane.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

28 agosto 2023

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