Cambiare nome al Natale per eliminare il riferimento cristiano. Lo esigono le norme per l’uguaglianza etnica

All’Istituto universitario europeo (European University Institute) di Fiesole il presidente ha deciso che, al fine di ottemperare agli obblighi del Piano per l’uguaglianza etnica e razziale, «l’ex festa “Natale” dovrà essere rinominata, per eliminare il riferimento cristiano». Lo riferisce  il Sir [qui] che è venuto in possesso del documento interno.

Le regole per l’uguaglianza etnica valide all’interno dell’Istituto prevedono infatti che le feste religiose vadano inserite nel calendario, ma il linguaggio con cui le si comunica deve essere «inclusivo». Ora quindi si accettano proposte su come rinominare il Natale, tenendo però presente che per i festeggiamenti «gli aspetti tradizionali e folcloristici possono rimanere parte dell’evento».

Una proposta su cui si sta lavorando è denominare l’ex Natale Festa d’Inverno, ma ci sono anche altre idee.

Nell’Istituto universitario c’è chi si dice perplesso. Per motivi religiosi? No, non sia mai. Le perplessità nascono dal fatto che «Natale» è ritenuto un nome legato alla cultura dell’Italia, qualcosa che designa una festa che va «oltre la religione”.

Come commentare tutto ciò?

«Senza parole» sembra il commento più appropriato.

Il sonno della ragione genera mostri politicamente corretti.

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