Il vescovo Strickland “sollevato”. Perché vero vescovo
di Rita Bettaglio
“Il Santo Padre ha sollevato dal governo pastorale della Diocesi di Tyler (U.S.A.) S.E. Mons. Joseph E. Strickland e ha nominato il Vescovo di Austin, S.E. Mons. Joe Vásquez, come Amministratore Apostolico della Diocesi resasi vacante”.
Così, laconico e ferale, recita il Bollettino della Sala Stampa Vaticana del giorno 11 novembre 2023. Nella festa di san Martino di Tours, primo santo non martire.
Ci sia permesso un piccolo appunto lessicale: la Diocesi di Tyler non si è resa vacante da sola o per intervento di sorella nostra morte corporale… è stata resa vacante d’imperio. Il Vescovo che fino a ieri la reggeva, mons. Strickland ha solo 65 anni e, a quanto consta, non aveva motivo né intenzione di abbandonare il proprio gregge. Lo ha ribadito a più riprese in questi mesi, quando sempre più si avvertiva aria di epurazione.
Duc in altum si è occupato di mons. Strickland a più riprese
https://www.aldomariavalli.it/2023/08/26/il-vescovo-strickland-e-le-sette-verita-da-preservare/
ammirando la chiarezza e la fedeltà del presule al mandato episcopale.
Lo stesso monsignor Schneider a settembre aveva scritto una lettera di stima ed incoraggiamento al vescovo di Tyler (Texas) in cui, tra l’altro, diceva: “tutti i papi del passato, tutti i coraggiosi vescovi confessori del passato, tutti i martiri cattolici che, secondo le parole di santa Teresa d’Avila, erano “decisi a subire mille morti per un solo articolo del credo” (Vita di Teresa di Gesù, 25, 12), la stanno sostenendo e incoraggiando”.
Monsignor Strickland, tenace difensore della dottrina cattolica, aveva subito una visita apostolica, conclusasi lo scorso giugno. Inutile dire che ciò non lo aveva affatto intimidito ma egli aveva continuato a fare ciò che il suo ufficio gli imponeva.
Leggiamo infatti nel Codice di Diritto canonico, nella sezione che riguarda i vescovi:
Can. 386 – §1. Il Vescovo diocesano è tenuto a proporre e spiegare ai fedeli le verità di fede che si devono credere e applicare nei costumi, predicando personalmente con frequenza; abbia anche cura che si osservino fedelmente le disposizioni dei canoni che riguardano il ministero della parola, soprattutto l’omelia e la formazione catechistica, in modo che venga offerta a tutti l’intera dottrina cristiana.
§2. Difenda con fermezza, usando i mezzi più adatti, l’integrità e l’unità della fede che si deve professare, riconoscendo tuttavia la giusta libertà nell’ulteriore approfondimento delle verità.
Indubbiamente monsignor Strickland ha adempiuto con estrema cura e coscienza le indicazioni del Codice.
Per quali di queste prerogative episcopali è stato ‘sollevato dal governo pastorale della diocesi di Tyler’?
Nel Vangelo secondo san Giovanni, al cap. 10, leggiamo: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?».
La prima dichiarazione dell’(ormai) vescovo emerito di Tyler a Lifesitenews, rilasciata appena appresa la notizia, è stata:”Mi sento molto in pace nel Signore e nella Verità per la quale Egli è morto”.
La Verità, infatti, ha sempre reso liberi tutti gli uomini che hanno creduto in Essa, dagli Apostoli fino a noi.
E monsignor Strickland oggi è ancor più libero di ieri: libero come lo fu san Giovanni il Battista che non si tacque davanti ad Erode e non ebbe timore a dire: non ti è lecito.
Pochi giorni fa, per la festa della dedicazione della Basilica Lateranense, la madre di tutte le chiese, cattedrale del Papa, abbiamo cantato: Urbs Ierúsalem beáta, dicta pacis vísio, quæconstrúitur in cælis vivis ex lapídibus, angelísque coronáta sicut sponsa cómite (Città beata di Gerusalemme, chiamata visione di pace, che viene edificata nei cieli con pietre vive, e circondata dagli angeli come sposa dal seguito).
Senza dubbio monsignorStrickland fa parte delle pietre vive che edificano la Chiesa. Nei cieli e sulla terra. Sollevato o meno dal governo pastorale.
Un successore degli Apostoli resta tale sempre e ovunque…