Perché Ayaan Hirsi Ali è diventata cristiana

Politica, scrittrice e attivista somala naturalizzata olandese, Ayaan Hirsi Ali, nata Ayaan Hirsi Magan, nota soprattutto per l’impegno a favore dei diritti umani e in particolare dei diritti delle donne all’interno della tradizione islamica, ha annunciato la sua conversione al cristianesimo: “Contro la disgregazione della civiltà occidentale non c’è bisogno di cercare qualche miscela new age, il cristianesimo ha tutto”.

***

di Elena de Giorgio

Così anche Ayaan Hirsi Ali ci spiega che l’ateismo non è sufficiente per salvare la civiltà occidentale. Anche la lettrice avida di Bertrand Russell usato in gioventù come antidoto al rigido indottrinamento dei Fratelli musulmani, l’amica di Christopher Hitchens e Richard Dawkins, si converte. E diventa cristiana. Perché, spiega, ci è rimasto solo questo.

La civiltà occidentale è minacciata dai regimi autoritari, dal Partito comunista cinese e dal suo vassallo Putin. Dall’ascesa dell’islam politico globale che mobilita le piazze internazionali contro gli ebrei. Dalla ideologia woke che, scrive Hirsi Ali, sta intaccando la fibra morale delle nuove generazioni. L’Occidente cerca di rimediare usando il suo potere militare economico diplomatico e tecnologico ma continua a perdere terreno. Perché è a corto di denaro con tutti i debiti che fa, perché i cinesi corrono più veloci nell’innovazione tecnologica, perché l’ordine internazionale liberale basato sulle regole non le fa più rispettare.

L’unica alternativa credibile – spiega la dissidente fuggita dalla Somalia in Europa e poi negli Stati Uniti, l’amica di Theo Van Gogh sgozzato una mattina presto ad Amsterdam mentre girava in bicicletta – resta il nostro desiderio di sostenere l’eredità della tradizione giudaico-cristiana. Eredità che consiste in “un elaborato insieme di idee e istituzioni progettate per salvaguardare la vita, la libertà e la dignità umana – dallo Stato nazionale e dallo Stato di diritto alle istituzioni della scienza, della salute e dell’apprendimento”.

Ogni sorta di libertà apparentemente secolare – del mercato, della coscienza e della stampa – trova le sue radici nel cristianesimo. “Mi sono resa conto che Russell e i miei amici atei non sono riusciti a vedere il legno per gli alberi. Il legno è la civiltà costruita sulla tradizione giudaico-cristiana; è la storia dell’Occidente, con tutti i suoi difetti”. Russell e altri attivisti atei credevano che senza Dio saremmo entrati in una nuova era umanistica e ragionevole. Ma senza Dio siamo stati solo “semplicemente riempiti da un’accozzaglia di dogmi irrazionali para-religiosi”.

La frase attribuita a Chesterton si è trasformata in una profezia: “Quando gli uomini scelgono di non credere in Dio, non credono poi in nulla, ma diventano capaci di credere in qualsiasi cosa”. Hirsi Ali scrive che l’Occidente ha una missione civile, deve sfidare il vuoto nichilista. Non possiamo resistere alla Cina, alla Russia e all’Iran se non riusciremo a spiegare ai popoli occidentali perché bisogna riempire quel vuoto. Non riusciremo ad arginare l’ideologia woke se non difendendo la civiltà che i perdenti radicali vogliono distruggere. “Non possiamo contrastare l’islamismo con strumenti puramente laici. Per conquistare i cuori e le menti dei musulmani qui in Occidente, dobbiamo offrire loro qualcosa di più dei video su TikTok”.

Fonte: loccidentale.it

 

I miei ultimi libri

Sei un lettore di Duc in altum? Ti piace questo blog? Pensi che sia utile? Se vuoi sostenerlo, puoi fare una donazione utilizzando questo IBAN:

IT64Z0200820500000400192457
BIC/SWIFT: UNCRITM1D09
Beneficiario: Aldo Maria Valli
Causale: donazione volontaria per blog Duc in altum

Grazie!