Lettera / O di qua o di là. Il momento delle scelte e il dovere di noi cattolici

di Alfredo Bello

Caro Valli,

sono un lettore del suo blog, che trovo sempre interessante e incoraggiante per noi cattolici, a maggior ragione per chi come me  frequenta solo il rito antico. Su quello nuovo, per carità cristiana, mi astengo da ogni giudizio e dico solo che per me è una sofferenza.

La tormenta che sconvolge la Chiesa e soffoca lo Spirito è sempre più violenta e all’orizzonte nubi nerastre, ricolme di odio per la Cristianità, si fanno sempre più vicine.

Che fare? Pregare il Rosario, certamente. Andare alla santa messa di sempre. Frequentare i sacramenti. Ma, soprattutto, cominciare a parlare chiaro.

È giunto il momento delle scelte, anche quelle dolorose, molto dolorose: o si sta da una parte o dall’altra.

Con la Chiesa conciliare tutto è diventato “inconciliabile”: complicatissimo parlare non con rabbini, protestanti, musulmani o altri, il che sinceramente non m’interessa; difficile è discutere con gli stessi cattolici che nella maggior parte dei casi paiono a me sotto l’effetto di un incantesimo. Ricordano un po’ quel tizio interpretato da Totò che continuava a prender ceffoni ma non reagiva perché il picchiatore, mentre menava lui, pronunciava un altro nome, e così Totò non si difendeva dalle sberle perché non portava il nome pronunciato dall’energumeno.

Hanno compreso, tanti buoni cattolici, che l’attuale gerarchia ce l’ha proprio con loro? Non ne sono sicuro. Sono sbalordito, solo per fare un esempio, dal silenzio delle comunità e dei movimenti conciliari di cui ci hanno riempito le orecchie, specie alcuni che dicono di essere direttamente in contatto con lo Spirito. Mi domando a questo punto cosa abbia loro suggerito il suddetto Spirito. Tacete, non testimoniate, siate docili, allineati e coperti, altrimenti il “manovratore”, e la torbida ciurma che lo circonda, potrebbe arrabbiarsi? Di che pasta sono fatte le componenti “pastorali” delle varie e variopinte compagnie di giro che occupano chiese e parrocchie spesso mettendo in forte difficoltà i sacerdoti? È giunto il momento delle scelte, caro Valli. Ribadisco: o di qui o di là, o con loro o con la Chiesa di sempre.

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