Ecco la “Bibbia queer”. Pubblicata da un editore “cattolico”
di Vincenzo Rizza
Caro Valli,
finalmente una grave lacuna è stata colmata: è stata pubblicata dalle Edizioni Dehoniane la Bibbia Queer.
Di seguito la descrizione fatta dall’editore stesso:
EDB porta in Italia il commento queer della Bibbia. Testi di studiosi e pastori attingono alle teorie femministe, queer, decostruzioniste e utopiche, alle scienze sociali e ai discorsi storico-critici per offrire una lettura della Scrittura come non si era mai fatto. L’attenzione è rivolta sia al modo in cui la lettura da prospettive contestuali influisce sulla lettura e sull’interpretazione dei testi biblici, sia al modo in cui i testi biblici hanno influenzato e influenzano le comunità LGBTQ+. Un testo rivoluzionario, rigoroso, che dà un nuovo volto della Sacra Scrittura.
Non c’è che dire, un nuovo balzo in avanti della chiesa in uscita da parte di una casa editrice che si definisce “tra le più importanti realtà dell’editoria cattolica italiana” e che fa parte di una realtà che mira a “dare continuità e tensione al patrimonio spirituale e intellettuale e al contempo agire come attrattore e potenziatore all’editoria religiosa colta e all’editoria colta del religioso. Una sfida che è necessario raccogliere in una società in cui pluralismo religioso e analfabetismo religioso crescono di pari passo”. E infatti le “pubblicazioni, tra libri e riviste, delle EDB sono utilizzate nell’insegnamento di teologia in seminari e facoltà ecclesiastiche, nella formazioni [si vede che i correttori di bozze sono spariti anche dalle case editrici, N.d.R.] dei laici e del clero, nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Un’opera quindi di rinnovamento della spiritualità nella catechesi, incentrata sui testi sacri e la Bibbia, diretta alla formazione dei membri del popolo di Dio. La casa editrice EDB si rivolge inoltre a un lettore sensibile a temi emergenti come il fine vita, l’inquinamento, il bullismo nelle scuole, l’utilizzo dei social da parte delle nuove generazioni e il vivere le problematiche legate a una società post-pandemia”.
Naturalmente non ho letto né ho intenzione di leggere questo “testo rivoluzionario, rigoroso”, immaginando già come possa essere rappresentato il “nuovo volto della Sacra Scrittura” in salsa queer. La pubblicazione ha, peraltro, il pregio di smascherare una casa editrice che si vanta di formare non solo nelle scuole ma anche nei seminari e nelle facoltà ecclesiastiche laici e clero e dimostra che la situazione attuale non nasce dal nulla ma da un lento e inesorabile scivolamento della dottrina verso l’apostasia.
Un’immensa finestra di Overton spalancata sul mondo che rende accettabile perfino “una lettura della Scrittura come non si era mai fatto” (ci sarà una ragione?); una lettura che fino a qualche anno fa sarebbe stata non solo inaccettabile ma perfino inconcepibile.
Ogni limite è stato superato e mi chiedo quali possano essere le nuove pubblicazioni in cantiere per la formazione cattolica “dei laici e del clero”. Attendiamoci presto testi di magia nera e occultismo, fino alla nuova rivelazione che sarà consacrata nel testo, sostitutivo dell’obsoleto e inattuale Nuovo Testamento, intitolato “Il vangelo secondo Luxuria”: un vangelo non solo moderno e adatto ai tempi, ma anche incontestabile perché oggi ci sono pure i registratori che mancavano all’epoca di Gesù.