Sull’ora di religione a scuola

Il 15 dicembre scorso in Duc in altum [qui] è apparso l’articolo di Rita Bettaglio “Venghino siori, venghino!”. Ecco l’ora di religione “à la carte”, dedicato a una iniziativa della diocesi di Senigallia: L’ora di religione in un mondo che cambia.

Ora in merito all’articolo ricevo da un lettore (non si firma, ma in base all’indirizzo mail dovrebbe chiamarsi Roberto) che giudica l’articolo “gratuitamente ironico e acido”.

Qui sotto trovate la lettera di Roberto e la replica di Rita Bettaglio.

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Buongiorno. Trovo che il commento riportato sul blog Duc in altum riguardo l’ora di religione cattolica nella diocesi di Senigallia sia gratuitamente ironico e acido.

Proprio ieri mi sono imbattuto nel dépliant, ben fatto, scritto in più lingue, riguardante appunto l’insegnamento della religione cattolica. Riporto in allegato la foto, da dove si può vedere che non c’è scritto “diversamente credenti”.

Immagino che non pubblicherà questo commento, ma è suo dovere, se vuol fare bene il giornalista, verificare le fonti, altrimenti si diventa solo passacarte.

Saluti

Roberto

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di Rita Bettaglio

Mi spiace che il lettore che contesta il mio articolo non si firmi. Quanto al contenuto del mio testo, rimando alla lettura del documento pubblicato dal sito della diocesi di Senigallia [qui], dove si trova l’espressione “diversamente credenti” che il lettore mi contesta. Quella è la fonte da cui ho preso spunto, non il dépliant di cui parla il lettore.

Dispiace che egli non abbia colto la gravità del messaggio diramato dalla diocesi. La cosa che dovrebbe rattristare ogni battezzato, specie in questo scorcio d’Avvento, è leggere che si è disposti a tutto pur di riempire le ore di religione. Ore che – il dato è purtroppo incontrovertibile – sono contrassegnate spesso dal vuoto.

Una materia scolastica vale per i contenuti che trasmette. E viene valutata dalle famiglie in base a questo, non da quanto sia adornata di lustrini e belletti.

Abbiamo mai visto gli insegnanti di matematica indire una pubblica riunione per stabilire quali argomenti trattare, se sia bene o no insegnare trigonometria perché potrebbe non incontrare i desiderata degli alunni?

Sarà bene rileggere il testo normativo di revisione del Concordato. Esso recita:

La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado (L121 del 25 marzo1985, art 9, comma 2).

Domandiamoci se ciò viene attuato, se ci sia ancora la volontà di mantenere fede a questo impegno assunto davanti a Dio e alla Repubblica.

Al nostro anonimo lettore che ci rampogna auguriamo fraternamente un santo Natale.

Venite, adoriamo il Dio bambino, la seconda persona della Santissima Trinità, il Salvatore di ogni uomo che lo confessi pubblicamente e ascolti le Sue parole, che si nutra del Suo Corpo e beva il Suo Sangue, che riceva i Sacramenti della salvezza.

 

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