Benedizione alle coppie omosessuali / Lo Spirito Santo non può sanare ed elevare una relazione che non è secondo il disegno di Dio. I vescovi dicano no al nuovo documento

Cari amici di Duc in altum, sulla dichiarazione Fiducia supplicans che consente la benedizione delle coppie gay [ne abbiamo parlato qui e qui] vi propongo questa amara riflessione dell’Ex giovane prete (ex giovane, non ex prete). Un contributo chiarissimo, che svela la solita macchinazione tipica dei modernisti e ci presenta il nuovo documento in tutta la sua gravità. Accogliamo l’invito dell’Ex giovane prete e preghiamo per i sacerdoti che a causa dell’ambiguità e del tradimento dell’autorità superiore vivono nella lacerazione e nella sofferenza.

Ricordiamo: Deus non irridetur, di Dio non ci si può prendere gioco.

***

dell’Ex giovane prete

Caro Aldo Maria,

anche quest’anno il papa ci aiuta a vivere bene il grande mistero del Santo Natale, donandoci l’ennesimo dolce avvelenato. In data 18 dicembre è uscita nelle principali lingue la dichiarazione Fiducia supplicans a firma del nostro grande genio teologico Fernández, per gli amici El Tucho besame mucho, e controfirmata da Bergoglio in persona.

Il documento segue la solita logica modernista in cui dentro c’è di tutto, da parti condivisibili e apprezzabili a parti inaccettabili, che sono poi il vero motivo che ha portato alla stesura del documento. Il discrimine si gioca come sempre sulla separazione tra ciò che è dogmatico e ciò che riguarda la pastorale.

Il dogmatico: “Resta ferma la dottrina tradizionale della Chiesa circa il matrimonio, non ammettendo nessun tipo di rito liturgico o benedizioni simili ad un rito liturgico che possano creare confusione”. Tuttavia prosegue: “Il valore del documento è quello di offrire un contributo specifico ed innovativo al significato pastorale delle benedizioni che permetta di ampliarne e arricchirne la comprensione”.

L’innovazione sta in questo: la Chiesa apre alla possibilità di benedire le coppie irregolari e quelle dello stesso sesso. Benedizione pastorale, non liturgica.

Il documento ci ricorda che le benedizioni sono di due tipi: ascendente, dalla terra al cielo e che possono fare tutti, e quella discendente propria dei sacerdoti. È quest’ultima che la Dichiarazione estende su coloro che vivono in situazioni irregolari a patto che non rivendichino una legittimazione del proprio status. Nella benedizione lo Spirito Santo ha il compito di “investire, sanare ed elevare tutto ciò che di vero, di buono e di umanamente valido è presente nella loro vita e nella loro relazione”.

Capito, caro Aldo Maria? Si chiede allo Spirito Santo di sanare ed elevare ciò che c’è di buono nella vita e nella relazione omosessuale o extramatrimoniale… E perché? Perché “Dio non allontana mai nessuno che si avvicini a lui!” (con tanto di punto esclamativo).

Alcune considerazioni:

– Non è vero che Dio non allontana mai nessuno che si avvicini a lui. Basti pensare alla parabola delle dieci vergini che dopo aver bussato alla porta si sentono rispondere “non vi conosco” o al brano sul giudizio finale in cui il Signore risponde: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli”.

– Lo Spirito Santo non può sanare ed elevare, riempire del suo Amore, una relazione che non è secondo la volontà di Dio e che è un peccato mortale. Se così non fosse, mi dispiace per Bergoglio e sodali ma la Chiesa non servirebbe più a nulla (sarà forse questo il loro obiettivo?). Sparisce completamente la vita “in stato di grazia”; ogni scelta è semplicemente da benedire. Dio non ha più una relazione vera con la sua creatura, non parla più davvero al suo cuore, ma diviene solo un “pretesto” per fare in fondo ciò che si vuole.

– Dio non vuole il peccato così come non vuole la morte del peccatore. Invece per questa chiesa Dio è un burlone che accetta tutte le scelte degli uomini. Sparisce il “peso” della libertà umana, risucchiata nella misericordia infinita di Dio a cui non importa nulla delle vite concrete degli uomini.

– La benedizione è un sacramentale che si rivolge a realtà che siano oggettivamente ordinate a ricevere la grazia perché ordinate a servire i disegni del Dio creatore. Ecco perché la Chiesa distingueva tra la benedizione del singolo e quella della coppia: si può benedire anche un ateo perché, in quanto persona, è ordinato alla santità, ma non una relazione di coppia quando essa è contraria al disegno di Dio, perché contraria a quel “Dio li benedisse” riservato al legame uomo-donna che troviamo nel libro della Genesi.

– La dichiarazione vaticana se da un lato nega l’aspetto liturgico e la “location” di una chiesa, dall’altro la rende possibile in un santuario (dove solitamente si andava a chiedere una guarigione…) o durante un pellegrinaggio e quindi ne permette l’aspetto pubblico con il conseguente scandalo.

– È assurda l’idea di mettere fra parentesi il peccato mortale sostenendo che la persona è anche “altro” ed è portatrice di elementi positivi. Questo tipo di ragionamento vale allora per ogni tipo di peccato, perché nessuno è identificabile solo con il male che compie. Anche un assassino, un cannibale, un poligamo, un serial killer probabilmente nella vita è stato capace di compiere pure atti benevoli, ma non per questo il suo peccato è scusabile. Quando lo Spirito Santo agisce, distrugge il peccato e riporta in vita la persona. Questo significa che ad esempio, nel caso di una coppia omosessuale, trasforma l’attrazione e la pulsione fisica in una virile amicizia, spezzando un rapporto che mortifica la dignità di entrambi. Quando lo Spirito Santo agisce, la vita cambia: non benedirà mai ciò che grida vendetta al cospetto di Dio.

– All’inizio del documento si fa riferimento al Responsum del 22 febbraio 2021 che aveva ribadito l’impossibilità di elargire la benedizione, e il prefetto Fernández spiega che pubblica la nuova dichiarazione perché qualcuno non ha condiviso quella risposta!

Qui il punto esclamativo ce lo metto io. Ma questo varrebbe per ogni affermazione della Chiesa: ogni verità ha sempre il suo nemico. Che facciamo? Sarebbe come se un ateo si lamentasse che la Chiesa dice il Credo nella Messa. A quel punto Fernández se ne dovrà forse uscire con un documento pastorale in cui concede all’ateo il diritto di vivere in silenzio quel momento perché non è d’accordo? E gli esempi sarebbero infiniti.

Mah, caro Aldo Maria, non ho altro da aggiungere. Mi piacerebbe buttarla in battuta e dire che alla fine dietro questa boutade magisteriale e magistrale c’è solo il desiderio di alcuni prelati di ricevere finalmente anche loro una benedizione, ma farei torto alla gravità di ciò che sta accadendo.

Spero che questa volta i vescovi reagiscano con compattezza contro quest’opera di affossamento costante e continuo da parte di coloro che avevano giurato di guidare e difendere il popolo di Dio e invece si sono rivelati i più fedeli esecutori dell’Agenda di questo mondo e del Padrone che l’ha scritta.

Intanto chiedo a te e ai tuoi lettori di pregare per me e per tanti altri sacerdoti che in questo momento vivono una profonda lacerazione interiore e non sanno quale strada intraprendere perché si sentono soli e senza pastori.

 

L’ex giovane prete che ormai ne ha viste anche troppe

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